Il Milan passa di nuovo di proprietà per 1,3 miliardi di euro: da Elliott a RedBird dell’italo americano Gerry Cardinale. E’ il terzo passaggio di proprietà da quando Berlusconi lo lasciò nel 2017. E stavolta passa da un “fondo” americano a un altro. Il club è ormai diventato fonte di speculazione massima, i nuovi proprietari richiamano molto il famoso “Gordon Gekko” di “Wall Street” il film di Oliver Stone del 1987. Elliott sulla vendita ha lucrato 4 volte la cifra iniziale investita e ora i nuovi proprietari spereranno di fare altrettanto. Forse per Maldini e Pioli non cambierà molto, ma ormai il calcio è solo un matrimonio esclusivamente d’interesse…
Ascolta “Milan, da Berlusconi a Gordon Gekko” su Spreaker.
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Nel frattempo la situazione reale della vendita si precisa meglio giorno dopo giorno. Sono 1.200 Milioni, di cui 900 pagati da Red Bird e 300 come vendor loan al 7%…
Avvisare Bellinazzo…
Ma i soci di maggioranza D’avanzo e Cerchione che fine hanno fatto?
Alle Maldive
Usciti dai giochi un anno e mezzo fa quando è stato chiaro che LVMH si era ritirata dal tavolo delle trattative…
Quindi questi due che avevano il 50,1 % del Milan sono evaporati nel nulla senza percepire un cent?
Gerry Cardinale si è insediato negli uffici di via Aldo Rossi e pensa già al nuovo stadio, tanto che nei giorni scorsi il nuovo proprietario del Milan sarebbe stato in visita a Sesto per visionare l’area dei depositi Falck. Il Corriere della Sera intanto riporta come bisognerà aspettare ancora un po’ per il dibattito pubblico per quanto riguarda il progetto del nuovo San Siro a Milano. Infatti prima di dare avvio alle operazioni bisognerà approvare il bilancio che però è appesantito, a oggi, da ben tremila emendamenti che vanno discussi. I tempi, dunque, non fanno altro che allungarsi ulteriormente.
TREMILA EMENDAMENTI, questo dice tutto sullo stato comatoso nel nostro Paese nel quale alcuni o altri non vogliono cambiare nulla e si ritengono padroni di qualsiasi cosa.
Quanto più si comunicano i dettagli dell’operazione, quanto più sembra evidente che siamo di fronte ad un “parcheggio”, più che a una vera vendita.
Per criteri strategici di investimento, Elliott non poteva tenere l’investimento in portafoglio ma doveva garantirsi l’exit strategy con un rendimento accettabile. E per farlo ha imbastito una transazione con un investitore “amico” al quale presta soldi (a un interesse piuttosto alto) e si tiene un 30% per approfittare del maggior valore eventualmente creato dal nuovo stadio.
RedBird già ha nel suo portafoglio investimenti nello sport, ma soprattutto esperienza nella gestione di stadi come Fenway Park e Anfield Road.
Questa é una ulteriore conferma del fatto che il business nel calcio gira tutto attorno alla parte immobiliare, non nella componente sportiva.
Bravo, lettura giusta… ma anche la parte sportiva deve girare per dare valore al business.
OT: fresco fresco. Italia – Argentina 0 – 3. Non c’è stata partita. Una vera e propria lezione di calcio, innanzitutto dal punto di vista tecnico poi fisico e tattico. Una nota: l’Argentina ha fatta la costruzione da dietro e ci è riuscita sempre per cui, evidentemente, si può fare.
‘Nce vedimme
Vedo che c’è qualcuno che si chiede chi gliel’abbia fatto fare a Red Bird a prendersi il Milan, che poi sono gli stessi che se lo chiedevano con Elliott.
Sembra che Elliott abbia prestato a Red Bird 600 milioni del miliardo e 300 milioni pagato, il che significa anche che se erano quelli di InvestCorp a fare debito sul Milan ( per 400 milioni ) non andava bene se il debito se lo carica Red Bird va bene, il che ha una logica sana perché non sovraccarichi i bilanci del club ed alla fine c’è sempre Elliott che fa da paracadute. Nel frattempo di fatto prende un socio forte ed affidabile quanto a capacità di gestione, e solidità nel mercato americano da cui arriveranno probabilmente degli sponsor ed attende la possibilità di fare lo stadio senza rischiare di andare lungo con gli investimenti (e a quel punto Elliott potrà uscire con 1.8 più il rendimento dei 600 M prestati ).
La prospettiva di Red Bird è quella di avere per le mani una delle società più prestigiose del Mondo con un marchio che al momento costa un terzo o anche più di quello di club meno titolati ma più solidi finanziariamente ( tipo il Chelsea o il City o il PSG ) con la prospettiva di una Lega Europea su cui l’UEFA sta indubbiamente lavorando, pronti eventualmente a sbarcare in una Superlega se qualcuno dovesse riproporre quel progetto.
A quel punto, fatto lo stadio anche 1.8 più altri 300 milioni di investimenti da operarsi nei prossimi diciamo tre anni avrebbero un senso, visto che il valore del club a quel punto ed in quell’ambito decollerebbe. Serve però un management capace di fare uno scouting serio, perché è chiaro che se una buona parte degli investimenti da fare in futuro verranno dalla vendita dei Leao o dei Theo di turno il lavoro sarà finanziaramente facilitato… ed in questo senso MMM è la prima garanzia.
Sai x caso se in portafoglio hanno anche miniere di fosforo ?
Per quello basta mangiare pesce…
Qualche ora fa mi sono sentito con Bellinazzo, sembra che l’operazione finanziaria che ha portato Redbird a comprare il Milan, è grazie ai soldi che Eliot ha prestato a Redbird con un tasso del 15%..al confronto Oaktree è un opera pia…se tanto mi da tanto lo scudo si scucirà a settembre😂😂
Salud.
Noi non facciamo accordi con l’Uefa come i vicini pegnati
Mi sa che non hai capito bene Andrea, qui la cosa è che dopo avervelo scucito lo scudo voi non lo vedrete più per anni… adesso sono in due e voi sempre in zero… a proposito lo avete trovato chi vi presta i soldi per riprendervi Lukaku? per il prestito di un anno fanno 35 milioni… anche se poi si mormora che vada pure lui al Tottenham a fare compagnia a Perisic.
E Kane che fine fa?
Kane sono 6 mesi che gioca sulla trequarti…
Quindi Kane, Lukaku, Son, Perisic, e Kulusewsky, me sa che só troppi per Antonio..
Non devono mica giocare tutti insieme sempre, se consideri i 16…. certo che però costa e prende un po’ troppo pure per loro…
Non sarà Gekko ma insomma siamo da quelle parti. Gli amici milanisti sono autorizzati a fare tutti gli scongiuri che credono.
Ah, è un bel libro.
Le voci sulla campagna di rafforzamento (????), avallata da Allegri, della Juventus mi fanno sognare. Passi se si trattasse di pensionandi come Nadal.
C’è un po’ di confusione nei commenti, a mio modesto parere.
Ipotizziamo che al tempo t0 investa in un ristorante 500k e che preveda di realizzare al t1 un flusso di cassa pari a 100k, al t2 200k, al t3 300k
Ho impiegato 500k e dopo 3 anni ho incassato in totale 600k
Potreste pensare che questo investimento sia conveniente.
Ma mancano due grandezze fondamentali: il tempo ed il rischio. 1 euro oggi vale di più che 1 euro certo domani che a sua volta vale di più di 1 euro incerto.
Sappiamo inoltre – non ditemi come perché la questione diventa più complessa – che potrei investire la stessa somma in un’altra attività, che presenta lo stesso grado di rischio della precedente e che in previsione mi frutterebbe il 7% annuale durante lo stesso periodo.
Dove investo?
Attualizziamo i flussi di cassa del progetto al tasso del 7% che è il rendimento a cui rinuncio per investire nel ristorante.
100000/(1+0,07) + 200000/(1+0,07)² + 300000/(1+0,07)³ = 497k circa.
Il mio investimento ha un VAN negativo -500+497. Anziché creare valore il mio ristorante lo ha distrutto. Mi conviene investire nell’attività alternativa.
Nel mentre scoppia una guerra oppure una pandemia……
Si, @MJ, ma il punto è sempre quello, e assolutamente senza voler fare polemica, ma come facevi a pensare che Elliott, come hai più volte ripetuto, fosse rimasta con il cerino in mano,considerato che se la squadra dimostra di poter stare nel giro di quelle che vanno in Champions, il suo valore ( e quello dei giocatori ) raddoppia a dir poco?… Poi da quello che si può capire ad una lettura più attenta di fatto Elliott ha trovato un socio cui ha prestato 600 milioni del Miliardo e 300, con la prospettiva di arrivare a 1.8. Il che dimostra che sin dall’inizio avevano le idee chiarissime su come procedere per avere un rendimento accettabile. Va da se che la dead-line era quest’anno, con altri 100/150 milioni di investimenti e lo stadio ancora lontano la cosa diventava effettivamente pesante.
Leo, io ricordo che ce ne dicevamo di tutti i colori su ogni cosa 🙂 adesso di preciso non ricordo su Elliot cosa dicevo.
Il mio punto è che il miliardo e 200 il miliardo e 300 lo ha incassato dopo 4-5 anni.
Quindi la somma incassata la devi portare indietro di 5 anni scontandola ad un tasso di rendimento di attività comparabili sul piano del rischio.
Solamente dopo avere fatto questo lavoraccio si può stabilire in maniera maggiormente precisa se l’investimento per Elliot ha creato valore.
Si, certo, andrà sicuramente fatto quello che dici tu, ma io più che altro penso che gente del genere sappia quello che faccia…
“mi conviene investire nell’attività alternativa”…
… oppure cambiare cuoco.
Per me un anatra laccata. Come la sai fare solo tu, Iannello.
Certamente, il problema è che fare un assestment su profilo di rischio di una società di calcio non deve essere semplicissimo è tutto talmente aleatorio, per dire se il Milan l’anno scorso pareggiava una partita invece di vincerla non andava in Champions, con tutto l’annesso di mancati introiti, avrebbero trovato un compratore alle stesse cifre?
Sinceramente mettere soldi in una società di calcio per me sta un gradino sotto i junk bonds, ma io sono prudente di natura 🙂
Neanche io metterei i soldi in una squadra di calcio. Da qui a dire, però che chi lo fa con la possibilità di comandare (non quindi uno che compra le azioni) ci vada in perdita, non è automatico. Se è vero che le società di calcio hanno un certo rischio, in realtà la cosa non è affatto diversa per le assicurazioni, per le linee aeree, per le biotech companies, per le aziende che lanciano un nuovo prodotto. In sintesi, una società calcistica se trattata con un metodo business alla fine non è molto diversa da tutte le altre e il rischio di arrivare quinti non è poi tanto diverso da quello di cannare un prodotto su cui hai puntato. Più rilevante è la crescita globale del movimento però, nel lungo periodo.
Il problema economico del calcio italiano è stato per 15 anni che è diventato troppo monopolista per essere appetibile, perchè da calciopoli (o farsopoli) in poi ha generato prima un monopolio interista e poi il facile dominio bianconero (“facile” perchè è stato relativamente facile scalzare il monopolio interista basato non sulla qualità della società, ma sui benefici derivati da una sentenza che ha scardinato la competitività del campionato). Oggi mi pare che stiamo tornando ad una sana situazione di competizione e questa, è molto probabile che aumenti la qualità del prodotto calcio Italia e quindi porti più soldi. Chi arriva investendo lo fa perchè pensa che il “pubblico” della serie A sia destinato ad aumentare e secondo me non sbaglia.
Questo è come la vedo io senza essere laureato in economia, ma solo uno che nella vita clonava geni e cellule.
e tu saresti uno cauto ?
Mancava uno che parlasse di Calciopoli, sono passati quasi vent’anni.
Appunto. Quando un’attività non è quotata si dovrebbero considerare le attività quotate di grandezza simile dello stesso settore. Ma certamente, come dici tu, un rigore o un palo ti cambia una stagione.
Per rimanere nei dintorni del Milan.
Gattuso ingaggiato dal Valencia.
Buona fortuna al Valencia e ai suoi tifosi.
Se fa come Carletto che ha trovato il paradiso in Spagna dopo aver allenato il Napoli sta a posto…
Altro fisico.
Questo è vero… 😉
O.T. La partita ITALIA – ARGENTINA di stasera è la finalissima per la Coppa delle Nazioni UEFA – CONMEBOL e si giocherà a Wembley alle 20.45.
Per la partitissima di Londra Mancini voleva schierare almeno inizialmente gli undici ‘eroi di Wembley’ vincitori dell’ultimo Europeo, anche perché per alcuni di loro potrebbe essere il canto del cigno, ma purtroppo ci sono tre defezioni per infortunio: Verratti, Chiesa e Immobile, e all’ultimo istante salta anche Insigne. Quindi vedremo Donnarumma tra i pali, centrali di difesa i due Dioscuri Bonucci e Chiellini, ai lati Di Lorenzo ed Emerson Palmieri, a centrocampo Barella, Jorginho e Pessina a sostituire Verratti, davanti, mancando anche Berardi, Mancini inserisce Bernardeschi a dx, mentre a sx potrebbero essere inseriti Pellegrini o Spinazzola, mentre al centro dovrebbe giocare uno tra Belotti e Raspadori.
L’amico Scaloni, ottimo terzino della Lazio di Rossi, Ballardini e Reja, ha convocato per la tournee europea praticamente solo giocatori che giocano in Europa; in particolare contro di noi dovrebbero giocare il trio del P.S.G., Messi, Di Maria e Paredes, gli ‘spagnoli’ Montiel, Acuña, De Paul e Lo Celso, gli ‘inglesi’ Martinez e Romero, il ‘portoghese’ Otamendi e per finire un ’italiano’, Lautaro Martinez, che il nostro Lionel, Scaloni non Messi, apprezza molto, non a caso aveva il suo stesso soprannome, ‘el Toro’. Anche in panca siedono nomi di tutto rispetto, alcuni a noi molto noti, Musso, Molina, Perez, Martinez Quarta, Dominguez, Correa, Dybala, Nico Gonzalez, per finire con l’ex-Milan Ocampos e con il Papu Gomez, a Bergamo ancora se lo rimpiangono.
A questo punto concludo alla Nereo Rocco, sperando che vinca la peggiore.
sicuro che si tratti della Coppa delle Nazioni UEFA – CONMEBOL?
…
porcavacca, è vero, quindi vale qualcosa;
gli è che avevo letto da qualche parte amichevole;
forza Itaglia!
sembra che stasera tonali (il centrocampista piu’ in forma) vada in tribuna…boh mancini coi trascorsi nerazzurri e ce l’ha coi milanisti??
Da quando Weah lo mandò direttamente all’ospedale investendolo sulla fascia destra di San Siro… ma credo che la logica sia quella di far giocare i reduci dall’europeo…
Che sono sotto 2-0 dopo 30 minuti…tipo Italia Spagna di prandelli…
Occasione persa, poteva già essere un test in vista della Germania…
Non vorrei essere catastrofico, ma secondo me tra Germania Inghilterra ed Ungheria pigliamo altri schiaffi assortiti…
D’accordissimo con te…faremo peggio che nella prima nations league con Polonia portogallo…e chi era la quarta??
All’epoca c’era conunque cauto ottimismo per il nuovo ciclo, ora sembra totale pessimismo per la fine del vecchio ciclo…per questo non avrei mai puntato sul vecchio gruppo contro l’Argentina…boh vediamo…secondo me se si convocano i 3-4 giocatori italiani con meno di 30 anni che sono tra i 16 titolari delle prime 7 squadre di serie A, più qualche atalantino, adottando il modulo usato più di frequente,
sfruttando queste 4 partite, si potrebbe arrivare alle qualificazioni di marzo con qualche idea in più…
Io in prospettiva non vedo molto altro che Donnarumma in porta, Di Lorenzo e Spinazzola ( se regge ) terzini, Tonali, Verratti e Barella a centrocampo, e Chiesa, Zaniolo e Scamacca davanti.
Considerando che scamacca non mi sembra un fenomeno, e che dietro senza chiellini non mi sembriamo imperforabili, e che bastoni gioca a 3 dietro, è pure ipotizzabile 532 con lazzari/calabria e spinazzola sulle fasce, dilorenzo bonucci bastoni centrali, e i soli chiesa zaniolo davanti…
Oppure mantenendo la difesa a 4 inserire pellegrini che in nazionale non ha mai sfigurato alle spalle del 2 chiesa-zaniolo…
Insomma il 433 di mancini era giustamente preso in prestito da sarri 2017-2018 perché funzionava per jorginho e insigne
“ma credo che la logica sia quella di far giocare i reduci dall’europeo…”
è quello che penso anch’io. Non è bastato il titolo di Cavaliere per ringraziarli, serve un’altra passerella… o un’altro allenatore.
In fondo quattro anni saranno lunghi da passare.
due via, agli europei dovremmo riuscire a qualificarci 🙂
La tempistica del passaggio di proprietà del Milan suggerisce alcune considerazioni.
Il 90% delle valutazioni finanziarie si basano su asset definiti e considerati affidabili, dei quali possiamo fare valutazioni e considerazioni varie, senza però avere la certezza di cosa sia stato considerato critico e cosa no, da parte di Redbird.
Esiste però una quota variabile che dipende dal valore della squadra nel momento contingente. Che sia il 10% o il 5% non lo so, però il Milan Campione d’Italia vale di più del Milan secondo o terzo.
Che durata ha questo valore aggiunto? Se il Milan fosse il Real Madrid direi piuttosto lungo, in quanto il Real ha una struttura e una consistenza tale da dare garanzia di mantenere il suo livello negli anni. Il Milan non ha questa forza. Non sto dicendo che l’anno prossimo non possa rivincere il campionato, però mi metto nei panni di Eliot che vuole capitalizzare al massimo e guarda questa vittoria con uno spirito critico e la proietta nel futuro.
Il campionato passato è stato il più tecnicamente povero degli ultimi anni. Dubito che questo Milan avrebbe avuto successo con la Juve dei 9 scudetti di fila o con l’Inter di Conte. Ha indubbiamente meritato sfruttando anche gli errori degli altri. Tanti errori, dell’Inter e del Napoli che avrebbero potuto arrivare loro al traguardo se solo fossero state più attente in certe occasioni. Anche il Milan ha avuto i suoi passi falsi, ma è riuscito a tirare dritto senza passi falsi quando ha messo la testa davanti.
Il punto è: che confidenza aveva Eliot che tali specificità si ripetessero anche l’anno prossimo? assai poche. Inoltre per avere più garanzie la prospettiva non poteva che essere quella di una campagna acquisti + una gestione ingaggi sicuramente più onerosa degli anni passati.
Una maggiore spesa per affrontare un rischio, oppure sfruttare il surplus di valore conquistato sul campo per monetizzare al massimo. In questi casi il 5% in più è ciò che da senso ad un investimento.
Certo tutto ciò non è estraneo a RedBird, per quanto non disponga di tutto il pacchetto di informazioni, ovvero ha tutte quelle necessarie per essere convinto e nessuna di quella che Eliott non ha voluto dargli.
A mio modo di vedere la mossa di Eliott è comprensibile, mentre è più ostico comprendere le finalità di RedBird, ma lo scopriremo presto.
Sono abbastanza d’accordo col mio amico Sergio, fra le dismissioni delle attività commerciali, non dobbiamo dimenticarci del settore commercio, vedasi bar, saloni da parrucchiere, negozi di frutta e verdura, quasi totalmente gestiti da cinesi ed indiani, incredibile qualche mese fa quando feci la somma “Via Del Campo” a Genova, non c’era un’attività gestita da italiani.
Questa situazione storica assomiglia a quella dell’antica Roma, quando non c’era più nessuno che voleva fare il fabbro, allora calarono i Vandali e fecero in massa i fabbri, poi presero anche dell’altro.
Evasione fiscale e debito pubblico alle stelle, ormai sono rimasti solo gli Agnelli ad investire nel calcio, anche se credo che si stiano guardando attorno pure loro.
Ben vengano quindi le gestioni oculate dei fondi, se portano anche costruzioni di stadi ed infrastrutture ad esso connesse, per quanto concerne i risultati peró siamo ben distanti da spagnoli ed inglesi, la realtà di questo Redbird mi sembra molto piccola rispetto ad altri colossi, forse sarà proprio l’Inter quando finirà fra due anni il prestito di Oaktree, ad essere acquistata dallo stesso fondo americano – 650 miliardi di asset – o dall’arabo Pif.
Salud.
Partendo dalle tue stesse osservazioni, si potrebbe però interpretare diversamente. Il 10% delle aziende è di proprietà non italiana (dato 2021), cresciuto dall’8.3% del 2014. Non so se assomiglia alla antica Roma, sono ignorante in proposito…ma di sicuro assomiglia ad altri paesi europei, quindi sarei più ottimista. Più che evasione fiscale e debito pubblico, il vero problema è la burocrazia e la incertezza derivata. Gli Agnelli per definizione non investono mai ma capitalizzano, stiamo sicuri che se stanno in Juventus è perchè conviene a loro. Più che guardarsi intorno, da gobbo direi che, hanno as usual ciulato altri con l’aumento di capitale. Quello che vorrebbero loro è decidere facendo mettere soldi agli altri, da qui via Marotta che decideva senza mettere soldi (han fatto uguale con i Ghidella, i Romiti…) E’ un marchio di famiglia quello. Redbird è effettivamente piccola, ma piccolo potrebbe anche significare maggiore attenzione nell’investimento.
certo che a te elton john ti fa un baffo!
Io ( juve) speriamo che me la cavo…..
“ Presidente, a Udine incombe il pericolo nebbia”.
“ O marca Di Somma”
È una delle massime attribuite a Sibilia, il presidente dell’ Avellino membro della serie di personaggi folcloristici, coloriti , forse appassionati , sicuramente furbi, in qualche caso geniali nel tenere a galla le loro società , che erano i Presidenti tipo Rozzi, Sibilia appunto, Anconetani protagonisti di un’ epoca oramai irripetibile. Che poi non erano solo espressione di realtà provinciali.
Per non parlare dei presidenti che si sono rovinati o hanno rischiato di farlo per gestire le squadre. Brera nella sua “Storia del calcio italiano” racconta che Fraizzoli , il presidente dell’ Inter dal romantico nome di Ivanoe, per acquistare non ricordo più quale calciatore vendette un palazzo nel centro di Milano.
“ L’ ho fatto per i tifosi e per amore della squadra. È stato come dover sposare una figlia”.
E per rimanere a Milano le ricordiamo le vicissitudini di Pellegrini e Giusy Farina o di quello che i tifosi chiamavano Presidente del tubo, di cui non ricordo il nome? O di Cecchi Gori e dello stesso Ferlaino a Napoli o di Tanzi e Cragnotti e della famiglia Sensi a Roma?
Come mi capita spesso so che non mi piace questa finanziarizzazione del calcio, come quella dell’ economia più in generale che non porta ricchezza se non concentrata nelle mani di pochissimi soggetti sempre più ricchi, ma non ho nessuna nostalgia per personaggetti , per riprendere un termine reso popolare da un noto comico nella più divertente delle sue caratterizzazioni, che nella migliore delle ipotesi non sono stati all’ altezza della loro ambizione di governare e gestire quella che è la decima industria del Paese come ci hanno ripetuto fino allo sfinimento.
Dovrebbe essere il governo del calcio , e la Politica più in generale, a dettare regole perché L’ avvento dei fondi o degli emiri o dei magnati, russi o americani che siano, non si trasformi in una gigantesca occasione di speculazione .
Pura utopia suppongo visto che pure le istituzioni calcistiche ai massimi livelli sono fortemente condizionate dalla grande finanza.
Che poi un altro elemento di riflessione è che la conference è il primo trofeo conquistato da una proprietà americana in serie A. Francamente non ricordo se il fondo proprietario del Milan fino a ieri fosse inglese o Usa.
Per dire che poi,almeno finora ,i rapporti di forza non sono stati sostanzialmente intaccati dall’ avvento delle nuove proprietà straniere. A livello internazionale sicuramente.
Finora, ripeto.
Errata corrige: Sostituire Cappelletto con Uccelletto, tanto il senso torna comunque, ho confuso Bird con Hat, cappello con uccello, putroppo alla mia età è più facile prendere cappello che prendere l’uccello.
Grande, anche se Silvio non sarebbe d’accordo con la tua ultima frase!
Carina la poesia, mi ha fatto molto ridere il passaggio sulle alte sfere ecclesiastiche…
Caro CoCa, dedico a te, a Leo e a tutti i milanisti del Bloooog la mia ultima filastrocca.
** Arriva il ‘Red Bird’ **
Girogirotondo,
è arrivato il Fondo
col cappelletto rosso,
e soldi a piunonposso,
ecco un partner moderno
ben degno dell’inferno,
pel Diavolo è perfetto
il rosso cappelletto.
Ma Maldini e Massara
comincian la cagnara,
Gazidis fa i bagagli,
ed ecco i primi sbagli,
si punta su Zaniolo,
il biondo donnaiolo
che piace assai al Berlusca.
Però attenti alla crusca
che la miglior farina
il Diavolo rovina,
e ricordate sempre
che le migliori tempre
posson perdere il filo,
che si torna all’asilo
anche dopo la laurea,
e una massima aurea
rammenta ai milanisti
che i migliori affaristi
fanno i propri interessi,
non sono mica fessi,
e della tradizione
e dell’antico blasone
dei vostri rossoneri
a voler esser sinceri,
datemi pur del pazzo,
non gliene frega un …baffo.
In fin dei conti adesso
è un Milan ‘retrocesso’,
è un crollo verticale,
da ‘Papi’ al Cardinale.
Il Ghiro
C’è chi l’ha letta cantando e chi mente.
Ghiro quand’è che ci schiocchi qualcuno dei tuoi limerick?
Li gradivo parecchio
Caro Malandro, la Juve, specie CR7, mi ispirava molto, prometto di riattaccare nella prossima stagione, dipende molto dal vs calciomercato. Un saluto a schiocco.
👏👏 con la Roma abbiamo fatto ottimi affari ..Carletto, Cafu’ e magari Zaniolo
Storiche aziende italiane vendute a compratori stranieri, magnati che hanno acquistato ed acquistano i grandi fondi terrieri nelle storiche regioni italiane, ad esempio provate a visitare le Langhe e constaterete che molti vigneti e cantine sono ora nelle mani di investitori esteri.
Anche dove vivo io, territorio di vini Docg, sono arrivati i forestieri che a suon di milioni acquisiscono terreni e costruiscono impianti avveniristici.
Dobbiamo dunque pensare che il calcio italiano , ammalato di enormi debiti e ancorato a stadi ormai obsoleti, non finirà in mano a businessman che vogliono ricavare invece di far debiti?
Sono finiti i tempi dei mecenati che hanno persino speso le proprie ricchezze personali, non solo quelli milanesi ma penso anche alla famiglia Sensi e ai non dimenticati presidenti come Rozzi, Pontello, Mantovani ed altri.
Anche il Milan una volte conclusa l’epopea berlusconiana, si dice che fu comprato solo per raccogliere voti , ha dovuto affrontare la realtà dei debiti da ripianare ed un ridimensionamento da affrontare.
Elliott ci avrà pure guadagnato ma ha quasi risanato il club e per noi tifosi credo che sia una cosa positiva.
Non essendoci imprenditori italiani disposti a farsi carico di oneri importanti, anche in considerazione dello stato di crisi economica attuale del nostro Paese nel quale la cicala-calcio continua a spendere e spandere chiedendo addirittura aiuti al Governo, ecco che sono arrivati gli statunitensi, mi pare che altri club italiani siano già in mano agli americani.
Servirà sopratutto uno stadio nuovo e moderno, Juve docet, perché San Siro non ne ha più le caratteristiche seppure più volte abbia subito modifiche.
Portiamo un tifoso di una qualsiasi nazione europea nei nostri stadi e proviamo a sentire il suo parere.
Siamo indietro anche sotto questo aspetto, la politica e la burocrazia italiana hanno tempi biblici per le autorizzazioni e le innovazioni, non vado oltre pensando a tante situazioni nelle quali prevalgono le discussioni, le polemiche e non si fa nulla.
Cosa mi aspetto dalla nuova proprietà? Che prosegua il trend intrapreso da Elliott, i tempi dei grandi sogni e delle illusioni per noi sono un ricordo, il mondo cambia velocemente.
E’ semplicemente il risultato della pessima classe imprenditoriale che l’Italia ha sempre avuto, sempre pronta a rischiare i soldi degli altri (pubblici e privati) e mai i propri. Di quelli che hai citato, Pontello a parte (credo) non c’è ne è uno che non sia fallito e/o condannato.
Con dei proprietari non dico geniali, ma appena decenti col vantaggio economico e di visibilità che abbiamo avuto per due decenni buoni ci saremmo stati noi al posto della PL.
Caro Cotifoso, innanzitutto sposo la tua frase finale per dire come , se fosse vero, il metodo Moneyball ( per quel poco che ho potuto leggere) mi sembra che faccia diventare la nostra squadra apripista ( senza entrare in discorsi politici mi sembra che già con il buon Silvio e Sacchi abbiamo cambiato e stravolto molte regole del passato) di un nuovo modo di gestire il calcio con le tecnologie del futuro. Dopotutto non basta avere visto la fiction Diavoli (2) per capire come l’analisi e la gestione dei dati sia un enorme aiuto per una pianificazione e gestione delle risorse.
E diciamolo , finalmente, che se le società di calcio sono Aziende vanno gestite nel modo più moderno possibile, ovviamente e per fortuna d’altrocanto che ci sono anche i tifosi che con la loro passione tengono in vita il sistema e quindi ben vengano anche i parametri ” sentimentali” : i giocatori bandiera, i simboli, la passione ecc…
Forse sarò troppo tecnologico ( forma mentis e più di 30 anni nel settore, quasi 40….., dalle schede perforate all’Ipad,con i corsi e ricorsi, nei primi anni 90 ricordo ancora le analisi dello scontrino di una GDO per capire che mettere i vini bianchi accanto ai formaggi era un’idea redditizia……..) però questa possibilità di usare , bene, la tecnologia è elettrizzante, se poi consideriamo che già MMM hanno usato le loro capacità per scovare potenziali talenti ( Kalulu è un capolavoro,secondo me più ancora di Theo, forse solo Leao , se manterrà le promesse, e ancora ha margini di miglioramento) non credo che questi metodi non possano essere applicati.
Se questo porterà poi bel gioco,stile, vittorie, seconda stella e altro, beh, ogni tifoso se lo augura e lo renderebbe orgoglioso, non credi?
Una sola ultima cosa da commentare alle tue riflessioni , non ritieni che rispetto ai vecchi ” mecenati” Elliot , ed anche gli altri, penso a Friedkin, non siano altro che più bravi?
caro Gmr, concordo su tutto ciò che hai scritto, sopratutto sulla bravura dei nuovi rispetto ai mecenati.
Più che i debiti da ripianare, ha sbattuto il muso sul lodo Mondadori.
La domanda piuttosto è: queste proprietà straniere sanno qualcosa che noi non sappiamo, vedono qualcosa che noi non riusciamo a vedere, oppure sono più sprovveduti di quanto ci piaccia credere?
Perché se penso a Pallotta, e più di recente a Commisso, mi viene da pensare che non si aspettavano tutte queste complicazioni, a partire dallo stadio fino ad arrivare all’organizzazione (lega, figc, eccetera).
Mah sai uno stadio nuovo a San Siro (e le aree annesse) fa molta gola, per questo credo che la minaccia di fare lo stadio a Sesto sia un bluff enorme che Sala ha visto benissimo.
Pallotta e Commisso secondo me oltre ad aver sottovalutato la questione Lega e FIGC che probabilmente credevano più simili alla NBA che ad una assemblea di condominio, provenendo dal mondo americano pensavano che costruire un nuovo stadio con annessa speculazione edilizia fosse come negli Stati Uniti dove le città fanno a gara (o facevano visto che il vento sta cambiando anche oltreoceano) a costruire con soldi pubblici stadi e palazzetti da donare alle squadre.
Quindi la seconda: sprovveduti.
Sullo stadio non so, potrebbe non essere un bluff, alla fin fine è vero che un terreno privato ha molti meno impicci burocratici.
Il problema maggiore a San Siro, oltre al fatto che prima delle olimpiadi non se ne parla, è che volevano cominciare a pagare l’aree tipo nel 2050 unito al fatto della mancanza di garanzie sulle proprietà (che Elliott fosse provvisorio si sapeva e con Zhang sono letteralmente scatole cinesi).
Credo che lo stadio sia la parte meno rilevante per chi investe, i veri soldi stanno nelle cubature collegate al progetto che molto probabilmente non sarebbero neppure di proprietà dei club ma delle controllanti (come in uno dei tanti progetti di Pallotta), per questo se vuoi fare solo lo stadio Sesto andrebbe benissimo, per il resto un po’ meno.
Le scatole cinesi le abbiamo anche noi, se per questo.
Loro sono nella stessa posizione nostra di 4 anni fa: se non rispettano dei paletti si sa già in che mani finiscono, perciò l’imperscrutabilità di una futura proprietà è solo un pretesto.
Il problema delle cubature ci sarebbe anche a sesto, forse l’unica differenza è che il terreno si potrebbe acquistare anziché affittare per quasi un secolo.
Un saluto Sergio, grazie del tuo prezioso punto di vista. Un abbraccio, Fab
Più che altro speriamo che la loro prima mossa non sia andare su Zaniolo che cominceremmo male. Il Fondo RedBird dovrà solo mantenere la continuità di gestione manageriale garantita sino ad ora da Elliott, ed ulteriore supporto a MMM magari alzando il livello di investimenti. Basta pochissimo oramai per creare una squadra dominante in Italia e competitiva in Europa.
Io ho paura che voglia imporre il modello Moneyball, che poi era ciò su cui si impuntò Pallotta.
Se così fosse, non credo che Maldini la prenderebbe bene.
Ma se consideri bene le cose Pioli già lavora secondo il metodo Moneyball, massimizzando il rendimento di giocatori prima poco quotati sulla base delle loro caratteristiche tecniche. Se con RedBird alziamo il livello degli acquisti possiamo solo migliorare.
Mah guarda che nel concetto di Moneyball non c’è nulla di male, anzi, com’era inteso quando fu introdotto nel baseball, era un modo per sfruttare a proprio vantaggio le inefficienze nella valutazione dei giocatori (individuando attraverso un’analisi statistica quali fossero veramente le caratteristiche importanti di un giocatore) in modo da permettere ad una squadra come gli Athletics con un budget che era una frazione di quello degli Yankees o dei Red Sox di competere,
Il problema è che nel calcio è molto più difficile che nel baseball che è fondamentalmente un sport individuale fatto di momenti discreti ed isolabili, ciò però offre a chi scoprirà per primo il sacro Graal un vantaggio non indifferente, anche se di breve durata come è stato nel baseball (adesso tutti adottano quei criteri e quindi si è tornati alla situazione precedente)
Appunto: nel calcio non è molto difficile, è proprio improponibile.
Va (/andava) bene nel baseball, nell’nba a malapena, nel calcio è tutta un’altra storia.
Ma soprattutto non è una genialata, non a caso ho menzionato pallotta: ci aveva già provato ai tempi della roma, quando litigò con sabatini che era di tutt’altra filosofia (infatti massara è allievo di sabatini).
Sono d’accordo, ma vista l’evoluzione della tecnologia sarei cauto a darla per impossibile nel calcio.
Anche se penso, come è avvenuto nel basket, le analytics diverranno importantissime non tanto per il mercato quanto per il gioco, nel bene e nel male.
Perchè paura? Dipende come si usa la tecnologia, sicuramente l’occhio di MMM è un valore aggiunto per le scelte, ma non facciamo i luddisti
La tecnologia è quella che serve per raccogliere i dati, raggrupparli, organizzarli, evidenziarli.
Qua non stiamo parlando di tecnologia, ma proprio di filosofia: con questo tipo di approccio gente come tonali e leao sarebbero penalizzati dopo la prima stagione.
Infatti è per questo che servono Maldini e c. Per andare oltre la tecnologia
Ma se i due approcci sono incompatibili…
Semi OT: se è vero quello che scrive Repubblica Pogba torna alla Juve per 7,5 netti + bonus (che col decreto crescita fa circa 10 milioni l’anno di costo), lo United ha fatto un affarone, perso a zero, ricomperato per 100 milioni con stipendio faraonico (25 e passa milioni all’anno di costi) e riperso a zero il tutto per vincere una Europa League e stando più fuori che dentro le prime 4.
La Juve si assume un rischio moderato (circa 50 milioni di investimento) per un giocatore che ha avuto tanti infortuni negli ultimi 2 anni, certo che se sta decentemente anche su una gamba sola è meglio di tutto il centrocampo messo insieme.
Credo poco all’offerta del PSG (17 netti), vero che non ha un gran bisogno di soldi, ma rinunciare a 10 milioni all’anno per giocare a Torino invece che a Parigi mi sembra quantomeno improbabile 🙂
L’offerta del PSG, semmai fosse stata così alta, cosa che non mi stupirebbe visto quanti ne buttano, non c’è più. Decaduda con il taglio di Leonardo.
Più che altro io non capisco perché la Juventus dopo essere andata sui parametri zero ad alto ingaggio ed infortuni assortiti con i risultati che (non) ha avuto, continui imperterrita con i parametri zero ad alto ingaggio ed infortuni assortiti… ma un po’ di sano scouting a basso ingaggio come fa il Milan no?… poi se sono buoni gli alzi lo stipendio…
Piacerebbe anche a me, Leo, vero…
Però la juve da marotta in poi fa spesso questo tipo di mercato…pirlo, khedira, dani alves, quando le cose sono andate bene…
sembra anche a me;
mi preoccupa l’accenno che hai fatto, spero non sia di Labile costituzione, vo a vedere…
subisce infortunii alla coscia e al polpaccio, sono meno gravi di quelli articolari? anche se mi ricordo il Chiello fuori molto spesso per problemi al polpaccio;
chiedo agli esperti bloggaroli;
Dal punto di vista clinico gli infortuni muscolari sono meno gravi di quelli articolari. Però mentre questi ultimi sono accidentali ( post traumatici) e quindi occasionali quelli muscolari possono essere ” strutturali ” e quindi recidivanti e difficilmente prevenibili salvo ovviamente delegare la preparazione atletica a uno dei numerosi esperti presenti sul blog.
È rotto. Flop totale.
non c’è bisogno che ti sprechi a digitare, so già qual è il tuo parere;
Beato te che vivi di certezze.
Credo, e spero, che al Jmedical abbiano qualche conoscenza medica un po’ (solo un po’ eh) più alta della tua, in modo da valutare l’opportunità se far firmare uno rotto.
O bisogna fidarsi di te a scatola chiusa ?
Se hanno le stesse competenze del vecchio Milan Lab, mi preoccuperei. Anche perché Folletti (lo storico preparatore atletico di Allegri) ci aveva fatto transitare mezza rosa.
Ti dirò, Astainvista , che vista la gestione di Ramsey, un filino di preoccupazione la ho….
Diciamo che avevo scritto la risposta a d9, per cercare di abbassarne la sicumera, dubito di riuscirci però… è troppo tuttologo e soprattutto troppo TAJ ( lo ha scritto lui eh)
Buona serata
Ramsey firmò prima di rompersi purtroppo, e da quell’infortunio non si è mai più ripreso, una ricaduta dietro l’altra, con Pogba se arriva spero che abbiano una qualche certezza sullo stato fisico, lo sapremo tutti il 17 giugno su Prime (come copiare Lebron 12 anni dopo 🙂 )
Non è proprio così: Elliott ha fatto anche aumenti di capitale ad occhio per almeno 650 milioni il che vuol dire più o meno un rendimento del 10% all’anno che per un fondo di quel tipo non è un gran che. Bravi a non uscirne in un bagno di sangue e riuscendo a vincere uno scudetto ed ad entrare stabilmente nelle prime 4 (che dal punto di vista finanziario è quello che conta) stabilizzando oltre tutto i conti.
Fa un po’ specie che la vincitrice del campionato venga venduta ad un quarto della terza del campionato inglese, vero che di asset materiali il Milan non ha nulla, neppure la sede. ma d’altronde i rapporti di forza sono ormai quelli.
Dab, i numeri che ho letto io, certificati, sono 700M di uscite di Elliot, 1.300M di entrate sicure il tutto in 4 anni (diamoli per veri). Al di là dello sport, stiamo parlando del 20% annuo. A me sembra mica male, dandoli per veri.
Invece guardando al Chelsea, secondo le riviste finanziarie è quello il punto, pare, della attrattività del mercato italiano. Da noi comprando a 1500 milioni potresti ancora avere margini di crescita, che sicuramente comprando a 4000 in UK non hai. In un orecedente post ho scritto che si potrebbe aprire una era nuova in Italia…per vincere in UK devi puntare molto di più e quindi potrebbero arrivare in molti qua ora se la burocrazia non li uccide (non si investe da fuori essenzialmente per la burocrazia, da noi, vedi vicende stadi sparsi per lo stivale. Chi se lo è fatto come gli Agnelli sicuramente ha le mani in pasta da decenni con il potere per lubrificare gli ingranaggi).
Sul successo milanista sportivo, che credo sia meritato, hanno sicuramente giocato un calo importante di gestione a Torino ed un calo importante di cash a Milano sponda Inter, insieme al flop napoletano. Il Milan è sicuramente cresciuto, il calo di nerazzurri e di noi gobbi ha fatto il resto. Il colpo da maestro di AC MIlan è stato non cedere sui contratti e valorizzare il brand. Io la vedo così, a grandi linee.
Ma infatti la lettura giusta è questa…
Che io sappia Casa Milan è effettivamente di proprietà del Milan, se non ricordo male fu acquistata nel 2021.
Come asset materiale ci dovrebbe essere anche Milanello.
650 milioni non riguarda solo gli aumenti di capitale, ma il totale dei soldi investiti dal momento dell’acquisizione.
A parte il fatto che di mezzo c’è stata una pandemia, ma alla fine il ricavo dovrebbe essere attorno al 40%, in linea con le performance di Elliot.
Inoltre Bocca non ha menzionato che la cifra finale potrebbe arrivare a 1,8, ma da questa bisognerà decurtare ulteriori spese dal momento che, a quanto pare, Elliott dovrebbe rimanere come socio di minoranza. C’è chi sostiene che terrà un 30%, chi molto meno.
non vorrei dire una cazzata, ma Casa Milan è stata venduta ad un fondo immobiliare l’anno scorso in un’operazione di lease back, C’è ancora Milanello vero, ma non è certo uno stadio di proprietà e, soprattutto, aree circostanti a Milano, messi sempre meglio dell’Inter comunque che non è manco proprietaria del marchio 🙂
Ripeto l’investimento di Elliott è stato veramente rischioso, sono stati bravi specie entrando in un mercato molto aleatorio come quello del calcio, secondo me sono strafelici di esserne usciti con un utile,
Allora devo essere rimasto indietro. E dire che avevo pure controllato su wikipedia, ma evidentemente non hanno aggiornato.
Il Milan rivende Casa Milan a un fondo immobiliare | Calcio e Finanza
Ciao, avevo letto anche io tempo fa che era stata venduta e che il Milan proseguiva come affittuario.
1,8 è citato benissimo. Basta ascoltare il podcast. Poi non sono un economista e capisco poco di finanza, lo ammetto, ma mettere tra i costi anche gli interi costi di gestione perché devo sovvenzionare stipendi dei calciatori, gestione etc etc non mi sembra del tutto giusto, perché dovrei mettere allora anche tutti i ricavi, e poi comunque la gestione anno per anno c’è per tutti, altrimenti non puoi pensare che una squadra di calcio faccia la sua attività a costo zero. Cioè quelli sono soldi che non è che puoi recuperare tutti, anche perché il giocattolino lo hai usato no? E questo avrà un costo. Quando rivendo una casa, non è che debbo per forza metterci sopra tutto il costo che mi è costata la gestione di quella casa, ristrutturazioni, abbellimenti, magari stipendi dei collaboratori domestici e così via se sono un ricco signore che ha una villa, anche perché ci ho abitato, l’ho sfruttata, e il confronto lo faccio quasi per intero col costo iniziale. Quello che ci sta in mezzo è il “do ut des” normale, un costo di attività che magari comprando e rivendendo una normale azienda possiamo anche concepirlo, ma una squadra di calcio è così, non è un’azienda che produce latte di pomodori pelati (con tutto il rispetto per quelli che lo fanno). E ancora se Agnelli dovesse vendere la Juve, ci metterebbe sopra 125 anni di costi di gestione? Se la sono goduta per oltre un secolo e questo ha un costo che si esaurisce in se stesso. Ecco io la distorsione della finanza nel calcio la vedo un po’ così, con questo malinteso di fondo. Un saluto Fab
Il tuo esempio sarebbe perfetto se avessi acquistato la casa per viverci a lungo con la tua famiglia. Quindi, quando la rivenderai dopo essertela ben goduta, non è che puoi pensare di riavere indietro anche le spese sostenute per la domestica e il cuoco, o per le lampade di design che hai comprato e tutte le altre spese sostenute per migliorarla o ripararla nel corso del tempo.
Se però, come accade, tu avessi acquistato quella casa solo come investimento, perché di appartamenti ne hai già altri venti sparsi per il mondo, allora devi conteggiare tutte le spese sostenute anno per anno – nel nostro cas quattro stagioni – oltre al costo dell’acquisto, a mio modo di vedere. Nel caso del Milan queste spese ammontano, leggo, a una somma vincina ai 550 milioni, ai quali aggiungere i 300 milioni del costo di acquisto, grazie a Yonghang, il cinese sconosciuto in Cina che l’aveva acquistato da Berlusconi,ed è semplicemente evaporato, essendo uscito silenziosamente di scena perché non riuscì a pagare una rata del prestito avuto da Elliott, molto contenuta considerata la posta che era in gioco.
Quindi, a parte il fatto che trovo strano che nessuno si sia mai domandato che fine abbia fatto il cinese sconosciuto in Cina, a me vengono spontanee due domande…
Non so come sono composti quei 550 milioni, ma solo che la cifra totale è sotto gli 800 milioni, e comprendeva debito, quote societarie e aumenti di capitale negli anni.
Considera che parte del prestito il cinese l’aveva restituito.
Il fondo farà come l’altro fondo, che non a caso è partner: guadagnerà cedendo quote azionarie, dopo che il valore del club sarà aumentato ulteriormente
La realtà è che Elliott non ci ha guadagnato finora. Non credo ci abbia nemmeno perso, forse qualcosina, pochissimo. Effettivamente le ripianazioni annuali erano dell’ordine dei 100-150ml l’anno, 200ml all’inizio, e quelle non sono conteggiate nel prezzo di vendita e non possono considerarsi negli ammortamenti, non avrebbe senso farlo in un lasso di tempo tanto breve e , soprattutto, del fatto che Elliott si sarebbe goduto il giocattolo, agli investitori del fondo (gli unici a cui risponde) importa zero. Per il Milan, l’importante è che siano stati mantenuti i patti di un decoroso progetto sportivo (poi felicemente “scappato di mano” fino allo scudetto 🙂 ) e che il compratore abbia lliquidità e possa cominciare ad operare con i conti abbastanza a posto. Elliott si è mantenuto il 30% proprio per rientrare da eventuali perdite (o mancati guadagni) e gestire la sua “speculazione” sul nuovo stadio.
Giusto per dare un senso di marcia a quello che dico, posto miei vecchi interventi sul tema…
astainvista
Rispondi a Fabrizio Bocca
11 giorni fa
In realtà RedBird offrirebbe meno soldi di InvestCorp, proprio perché Elliott manterrebbe una quota piuttosto consistente. La questione della fiducia tra americani, essendoci consistenti fette di guadagno (e ahimè speculazione) legate alla torta della costruzione del nuovo stadio con annessi&connessi, è probabilmente il motivo principale del cambio in corsa. Vedremo, perché come dice lei… tutto cambia pù rapidamente di un riannuvolamento.
Ma se così fosse, ne sarei molto, molto contento.
E tanto per non passare da mitomane, ecco un mio vecchio post in proposito:
astainvista
1 mese fa
Speriamo che le voci che girano intorno al Milan, circa l’interessamento di un fantomatico fondo mediorientale, siano totalmente infondate. A Milano non si sente il bisogno di una nuova proprietà illiberale e codina.
Pussavia, sciò!
Caro Fabrizio, un aumento di capitale non è fa parte delle spese di gestione che sono di competenza della società e riguardano il conto economico della stessa, ma un investimento da parte degli azionisti.
Ad un fondo come Elliott non interessano i risultati economici e tanto meno quelli sportivi in quanto tali delle società che acquistano se non nella misura in cui possano influenzare il valore dell’asset che andranno a rivendere.
L’unica cosa che guardano è il rendimento del capitale investito e questo comprende il costo di acquisizione iniziale, i crediti che sono stati trasformati in capitale sociale e gli aumenti di capitale. Per un fondo comprare a 10 e poi investire 100 è come, fatti salvi gli aspetti fiscali, comperare a 110.
L’esempio della casa è francamente poco calzante, più accurato sarebbe quello di una società immobiliare che acquista una casa, a 20, la ristruttura spendendo 60 e la rivende a 130.
E dunque se Agnelli vendesse la Juventus a quanto dovrebbe venderla? Un saluto Fab
Per gli Agnelli il discorso è diverso, non è un investimento, e se lo fosse sarebbe uno di lungo periodo in cui entrerebbero anche valutazioni extra economiche, fondamentalmente è sempre stato il giochino che dava lustro su cui comunque non bisognava spendere troppo. Vendesse ora molto probabilmente il bilancio tra investimenti fatti e ricavi sarebbe in perdita (non di molto comunque visto che anche con i bilanci catastrofici degli ultimi 3 anni Exor ha investito meno di Elliott),
però si in questo caso rientrerebbero nel computo anche il piacere e la visibilità che hanno dato vincere 38 scudetti e quant’altro. Elliott si muove su di un arco temporale di 4 anni in cui deve rientrare dell’investimento fatto con un più che discreto margine: non ha alcun interesse nei risultati sportivi o di immagine: per dire non sarebbero molto felici se il Milan avesse vinto la Champions ma fosse sull’orlo del fallimento, mentre al contrario avessero venduto allo stesso prezzo col Milan in B sarebbero contenti. In Parole povere sono gli Anti Berlusconi e Moratti.
ma che domanda è?
Non volevo fargliene una colpa, era solo per evidenziare un dettaglio che pare sfuggito ai più.
Sulla questione finanziaria… niente di troppo complicato: che sia corretto o meno, si stava semplicemente facendo un rapporto tra quanto è stato speso e quanto si arriverà a ricavare, che poi è ciò che interessa ad un fondo di investimento.
I ricavi sono già compresi nel computo. Mi spiego peggio:
Nel bilancio di fine anno un club ha entrate per 100 milioni e uscite per 150 milioni.
L’ammanco di 50 milioni viene ripianato dalla proprietà.
50 oggi, 100 domani, 25 dopodomani… la somma algebrica di tutti questi deficit si aggiunge a ciò che è stato speso per acquistare le quote e ripianare eventuali debiti.
Nel caso del Milan alla fine si arriva ad una cifra compresa tra 700 e 800 milioni.
Agnelli (Exor) è una proprietà che sfrutta il proprio club soprattutto per immagine, non per speculazione.
Aggiungerei anche come parcheggio per i parenti troppo importanti per essere esclusi da tutto, ma che non sono materiale per gestire il core business 🙂
Penso che il buon Elkann la Juve l’avrebbe già venduta da un pezzo se avesse potuto, ma si vociferava di una clausola nel testamento dell’avvocato.
Leo, ti ho girato un’altra mail. Nadal vince il Roland Garros a mani basse, proprio come avevi previsto dicendo che lo avrebbe stravinto Nole ma in realtà intendevi Nadal.
E chi ha mai detto che lo avrebbe “stravinto” Nole… ho detto rispondendo ad una domanda che i favoriti erano Nole per primo poi Alcaraz e Tsitsipas, che era anche il pronostico più diffuso anche dalle agenzie di scommesse. E poi Nadal ancora non l’ha vinto, va bene fare il coglione, ma non esporti troppo… quello che poche ora prima ha parlato di asfaltata è il campione d’Italia dell’anno scorso…
SI MA LE VERITÀ VANNO SCRITTE IN CAPS-LOCK!! anche quando non si tratta di email private!!