Addio a Pelé, il Brasile e il calcio in lutto. Dopo Maradona, in due anni, se ne è andato un altro grandissimo: noi che vivemmo in diretta tv la notte della finale di Mexico ’70 ce lo ricordiamo benissimo… Vinse tre volte il campionato del mondo, ha segnato più di mille gol, non venne mai a giocare in Europa. Poverissimo, faceva il lustrascarpe per sopravvivere, divenne ben presto l’icona del Brasile e del football. E’ stato più grande lui o è stato più grande Maradona? Il tempo e l’epoca della comunicazione cambiano la percezione, il Sudamerica allora era molto più lontano e sulla tv a colori Pelé ci arrivò solo nella seconda metà degli anni 70. Maradona e Messi hanno vissuto epoche diverse, chi sia stato il più grande alla fine non è così importante: dobbiamo solo ringraziare di averli potuti vivere entrambi. Ed è stata una gioia infinita.
Addio Pelé, il primo ad averci fatto capire che i brasiliani sostituiscono un nome lungo e complicato con un soprannome più breve, in questo caso Edson Arantes do Nascimento R
La Juve e il calcio adesso tremano per davvero. Macchina indietro, alt all’operazione “tarallucci e vino” il calcio costretto clamorosamente a smentirsi e riaprire “l’inchiesta plusvalenze” che lo scorso anno terminò con un nulla di fatto e assoluzioni per tutti. Spinta dall’incalzare dell’ Inchiesta Prisma della Procura di Torino la Procura Sportiva ha chiesto la revoca delle assoluzioni e la possibilità di riaprire il caso. Del resto non si può chiudere gli occhi di fronte a quanto sta succedendo: l’esplosione della Juve con le dimissioni di Agnelli e dell’intero CdA, il sistema inquinato degli affari di calciomercato intrecciati con moltissimi altri club, i bilanci nel mirino della Consob e dei revisori stessi. Ora tutto può succedere e il finale di questa stagione, e anche della prossima, può essere sconvolto. Insomma per completare l’inquietante quadro ci sarebbe mancato solo il ritorno in scena di Luciano Moggi, 16 anni dopo Calciopoli. Anzi no, è avvenuto pure questo…
Martedì 27 dicembre 2022 Gli ultimi atti della vecchia Juve e il ritorno in scena di Luciano Moggi Che il rosso di bilancio fosse di 238 milioni lo sapevamo, che alla Juventus fos
L’Argentina Campione del Mondo, Leo Messi come Maradona. A 36 anni da Mexico ’86 la nazionale albiceleste torna a vincere trascinata dal suo straordinario numero 10 che finalmente può sedere accanto a Diego. Battuta in una finale straordinaria – forse addirittura la più bella della storia dei Mondiali – la Francia di Kylian Mbappé che con tre gol non riesce a conquistare il suo secondo Mondiale consecutivo. Messi finalmente corona il traguardo di una vita, dopo tutto quello che aveva vinto (4 Champions League e 7 Palloni d’Oro) gli avevano sempre rimproverato di non essere riuscito a fare con l’Argentina quello che aveva fatto col Barcellona. Beh, adesso c’è riuscito. Ed è ora il più grande di sempre? La classifica dei più grandi non è solo questione di numeri e di vittorie, è questione anche di passione, gioia e felicità. Pertanto tra Messi e Maradona ognuno si scelga il suo Personal Jesus…
Se un destino esiste, ebbene lo straordinario pomeriggio di domenica 18 dicembre 2022 a Doha in Qatar, è corso a pareggiare i conti. Lionel Messi, il magico Harry Potter del calci
Aveva un bellissimo sorriso, era un guerriero, ma non eterno. Sinisa Mihajlovic se ne è andato a soli 53 anni, dopo aver lottato per ben tre anni contro la leucemia. E’ stato un grande calciatore, un centrocampista forte, potente, un leader, famosissimo per le sue punizioni bomba: alla Mihajlovic appunto. Personaggio discusso, esuberante, sempre protagonista. Da allenatore gli piacevano le citazioni di Kennedy e dei grandi della storia. Ha combattuto la malattia con tutto il suo carattere, si è suddiviso, finché ha potuto, tra le cure e il suo Bologna. Fino a quando non è arrivata la resa.
Sinisa Mihajlovic aveva appena 53 anni. Ha tentato in tutti i modi di rimanere attaccato alla vita e al calcio – la sua vita appunto – ma non ci è riuscito. La leucemi
Mondiali Qatar 2022 – Ci siamo, eccoci arrivati al grande ballottaggio finale del Mondiale. Campione del Mondo sarà l’Argentina di Messi o la Francia di Mbappé? La Francia ha battuto il Marocco ed ecco così che dopo tante sorprese, dall’eliminazione prematura della Germania a quella drammatica del Brasile, si arriva a una finale abbastanza scontata tra due super favorite e due super protagonisti. Alla fine si trovano di fronte due campionissimi che giocano nello stesso club, il Psg, dei multimiliardari qatarioti, dettaglio che già ci dovrebbe far riflettere molto. Per paradosso Messi, miglior giocatore al mondo e stella del football moderno, arrivato a 35 anni, il mondiale non lo ha mai vinto, mentre Mbappé rischia di vincerne addirittura due consecutivi a 24 anni non ancora compiuti. Il calcio non ha certo il problema di essere giusto o meno…
La prima cosa che mi viene in mente, o meglio, che provo è un grande senso di vuoto, o forse di invidia. Ho appena visto la bravissima Giovanna Botteri collegata dagli Champs Elis
Mondiali Qatar 2022 – Lionel Messi verso il giorno del Giudizio Universale, trascina l’Argentina in finale ai Mondiali con un rigore e due assist per Julian Alvarez. Per la Croazia di Modric non c’è stata proprio partita. Ora dovremo solo resistere dal considerare la finale decisiva per stabilire la grandezza o deliberare l’immensità del numero 10 argentino, che da una vita tenta di replicare la leggenda di Maradona. Si è grandi anche senza vincerlo il Mondiale (Cruyff non ebbe questa soddisfazione), né il Mondiale stabilisce reali graduatorie di grandezza (Pelé ne ha vinti tre). In ogni caso per Messi a 35 anni potrebbe essere davvero l’ultima occasione…
Gol per lui e assist per Julian Alvarez, l’Argentina ringrazia il suo dieci: la squadra salta e balla sotto la curva dei tifosi biancocelesti estasiati allo stadio di Lusail (poc
Mondiale Qatar 2022 – Addio anche a Ronaldo che esce dal campo in lacrime, il suo declino è impietoso. E’ proprio il Mondiale delle sorprese, le grandi nazionali continuano a cadere, il sorprendente Marocco fa fuori il Portogallo, dopo aver eliminato pure Spagna e Belgio, e arriva tra mille feste in semifinale. Il Marocco troverà la Francia che ha battuto l’Inghilterra, altra grande che si ferma qui: Kane ha sparato al cielo un rigore che avrebbe consentito alla Nazionale di Southgate di andare ai supplementari. Il tutto mentre di scena era già uscito il Brasile di Neymar fatto fuori dalla Croazia di Modric. Che in semifinale troverà l’Argentina di Messi, dopo aver tremato contro l’Olanda, eliminata soltanto ai rigori.
Fuori anche Portogallo e Inghilterra. Le semifinali di Qatar 2022 sono Argentina-Croazia (martedì 13 dicembre) e Francia-Marocco (mercoledì 14). Cristiano Ronaldo esce dal campo
Mondiali Qatar 2022 – Clamoroso, se ne va a casa un’altra grande favorita di questo Mondiale. Eliminata la Spagna ai rigori. Ai quarti, e per la prima volta nella sua storia, ci va il Marocco. La squadra di Enrique sbaglia addirittura tre rigori nel momento decisivo con Sarabia, Soler e Busquets, e prima per ben 120 minuti non era stata in grado di produrre un gol. Eroe del Marocco il portiere del Siviglia Yassine Bounou: ed è subito festa. Il Portogallo invece va a passeggio con la Svizzera cui rifila ben sei gol, ma attenzione hanno fatto fuori Ronaldo, ormai mal sopportato da tutti: dal ct e dai compagni di squadra. La grande sorpresa è che al posto di CR7 è stato inserito Gonçalo Ramos che ha segnato ben tre gol ed è stato il grande protagonista della serata mondiale. Completati gli ottavi si passa ai quarti, non senza qualche sorpresa…
Mondiali Qatar 2022 – Clamoroso, se ne va a casa un’altra grande favorita di questo Mondiale. Eliminata la Spagna ai rigori. Ai quarti, e per la prima volta nella sua s
Mondiali Qatar 2022 – Ora basta con le chiacchiere, si vada al voto: chi è il migliore oggi tra Mbappé e Messi? O dobbiamo aspettare un’eventuale finale Francia-Argentina per poterlo sapere? Io un’idea ce l’ho ma la tengo per me… – ⚽ – La superstar del Mondiale per ora è Kylian Mbappé, scatenatissimo e già a quota 5 gol. Il suo obiettivo è vincere il secondo titolo mondiale entro i 23 anni. Poi festeggerà con i 300 milioni che gli paga il Psg… – ⚽ – Ma perché a ogni gol di Messi bisogna saltare su con la storia dell’impresa, del miglior giocatore al mondo, della giocata straordinaria che solo lui può fare, del gol miracoloso? Perché siamo condannati a sentire Daniele Adani su Rai 1 avere addirittura degli stranguglioni mistici che invocano il miracolo dell’acqua trasformata in vino? Proprio per il grandissimo campionato che è stato – comunque anche lui è soggetto alla parabola fisica degli umani che salgono e poi naturalmente declinano – c’è da dire che il Mondiale di Messi finora è stato ordinario. Lui stesso è condannato dalla maledizione del paragone con Maradona, per cui per raggiungerlo il Mondiale deve vincerlo: ma per farlo deve ancora superare quarti, semifinale e finale contro chissà chi. Insomma è calcio, non religione.
Lunedì 5 dicembre 2022 Mbappé vs Messi: al voto! Così, buttata lì abbastanza brutalmente. Chi è il migliore oggi tra Mbappé e Messi? O dobbiamo aspettare un’eventuale f
L’Inchiesta Prisma sulla Juventus può avere effetti clamorosi, 16 anni dopo Calciopoli il futuro del club bianconero ritorna in discussione. La richiesta di rinvio a giudizio per Agnelli e 12 dirigenti bianconeri può travolgere società e squadra. Ma una cosa è la storia e un altra il racconto che si sta facendo. Sta emergendo sempre di più la figura di Fabio Paratici, il ds che prese il posto del dimissionato Marotta dopo l’arrivo di Ronaldo, come “uomo nero” dello scandalo. Tutto converge su di lui, particolarmente le intercettazioni diffuse che lo dipingono non solo come un dirigente estremamente disinvolto e disposto a tutto ma come presunto colpevole n.1. Ma è realmente così? Se davvero si è messo illegalmente mano ai bilanci, nascondendo certe operazioni o camuffandole, può essere che questa sia tutta farina del sacco di Paratici, per altro ormai fuori dalla Juve da un anno e mezzo? Insomma Paratici è l’ideatore o l’esecutore del piani della Juventus messi sotto inchiesta dalla Procura di Torino? Attenzione perché non ci vuole niente a fargli fare da capro espiatorio e scaricare tutto il barile dello scandalo addosso a lui…
L’ascesa di Paratici Va bene, abbiamo capito. E’ tutta colpa di Fabio Paratici, piacentino cinquantenne, ex calciatore di modestissima carriera, ma manager brillante (si di