La Roma perde ai rigori la finale di Europa League contro il Siviglia e s’apre ufficialmente il caso Mourinho, costretto al suo stesso famigerato “zero tituli” e soprattutto separato in casa giallorossa. A Budapest c’era un entusiasmo enorme, il finale negativo questa storia proprio non l’aveva previsto, ma battere il quotatissimo e favorito Siviglia non era così scontato. Mourinho afferma di voler restare alla Roma ma dice anche “merito di più io e meritano di più i miei giocatori”. Agli invisibili e silenziosi Friedkin Mourinho chiede giocatori, ma anche una maggior responsabilizzazione e partecipazione al suo fianco. Salvo poi andare personalmente a notte fonda a insultare l’arbitro Taylor nel garage dello stadio: “Fucking disgrace!”. C’è tempo fino a lunedì per un incontro “poi dopo me ne andrò in vacanza”. In un calcio dove ormai nemmeno le vittorie riparano i guasti (vedi il Napoli), figuriamoci le sconfitte. Insomma non si escludono nemmeno altre sorprese…
Paulo Dybala piange e José Mourinho da solo in mezzo al prato verde della Puskas Arena applaude il pubblico. Finisce così, in maniera assai melanconica. Perdere ai rigori è la m
E’ la svolta, la Juventus forse è uscita dall’incubo e vede la fine del tunnel. Con 718mila euro di patteggiamento chiude, almeno in Italia, la guerra con la giustizia sportiva, non avrà più conseguenze a causa del “processo plusvalenze” e “manovra stipendi”. La Juve si impegna a non fare più ricorsi e punta a ripresentarsi immacolata per la prossima stagione. Resta però sempre aperto il fronte Uefa, che comunque dovrebbe accettare la “exit strategy” messa in piedi da avvocati della Juve e inquirenti. L’esclusione dalle Coppe è ormai data per certa, ma sarebbe limitata a questo anno. Andrea Agnelli invece proseguirà per la sua strada, niente patteggiamento: l’ex presidente della Juve fino a poche settimane fa ancora sosteneva la causa della Superlega, facendo irritare non poco l’Uefa. Insomma, dandosi ormai una certezza e buttandosi alle spalle questa storia sbagliata, la Juventus ha gettato le basi per la sua stessa ricostruzione. E infatti il titolo Juve è subito schizzato in alto in Borsa: belli che ripagati, in un’ora, i 718mila euro…
Settecentodiciottomila euro e passa la paura. Che sarà mai per chi ha accumulato 559 milioni di perdite negli ultimi tre anni, senza nemmeno contare l’annus horribilis in corso
SERIE A, 37a GIORNATA – Juventus-Milan 0-1 è una sentenza, anche se non della giustizia sportiva. Stabilisce che Giroud è un grande giocatore e non un campione trasformatosi in fenomeno da circo. Stabilisce che il Milan ha saputo chiudere con dignità e con meno danni possibile l’anno infernale del dopo scudetto. Ha stabilito che in Champions League ci vanno Napoli, Lazio, Inter e Milan. La grande sorpresa è la Lazio e l’ispido Maurizio Sarri si conferma un professore universitario: si merita un’ode e un applauso grande quasi quanto quello rivolto a Spalletti, ormai ex del Napoli. E’ una sentenza, sportiva stavolta, soprattutto per la Juventus. Allegri si consola amaramente: “Finalmente è finita una stagione che non auguro a nessun collega”. Ma sono due anni che la Juve ormai non vince, e per chi sostiene che “vincere è l’unica cosa che conta” è davvero un problema. Troppi campioni sono finiti inutilmente dentro il tritacarne e la vicenda della giustizia sportiva si è trasformata in un alibi, se non addirittura in autoflagellazione. Chiacchiere e dichiarazioni a parte, scommetterei dieci euro sul fatto che la Juve così come è costruita e guidata oggi non sia ormai più presentabile. Sarà smontata e non la rivedremo più.
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 37 Venerdì 26 maggio 2023 Salernitana – Udinese 3-2 (25′ Zeegelaar U, 30′ Nestorovski U, 43′ Kastanos S, 57′ Candreva S
SERIE A, 37a GIORNATA – ⚽ – L’Inter in Champions League si interroga sui dettagli dello scontro col City di Guardiola. Dzeko o Lukaku, chi farà coppia con Lautaro? Con Dzeko si va più di manovra con Lukaku non solo si va più di contropiede ma è anche un’ottima carta dalla panchina. Per fortuna che se la vede Inzaghi: se avrà vinto l’avrà azzeccata e se avrà perso glielo rinfacceranno. Tanto varrebbe giocarsela a pari o dispari. – ⚽ – Il giorno dell’orgoglio viola: Roma scavalcata in soli tre minuti e ormai fuori dalla corsa alla Champions League. Eccoci, siamo arrivati ai giorni clou delle sue straordinarie “Vacanze Romane”. Ci giochiamo José Mourinho o siamo noi pedine del gioco di José Mourinho? Il suo è un personale “Lascia o Raddoppia?”, un jack pot puntato per intero sulla finale di Europa League. Se la perderà parlerà di una stagione fantastica, il massimo con una società, quella degli ineffabili e misteriosi Friedkin, un po’ troppo tirchia per i suoi gusti. Se la vincerà sarà l’apoteosi e gli dedicheranno un obelisco col suo nome all’ingresso del nuovo stadio della Roma.
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 37 Venerdì 26 maggio 2023 Salernitana – Udinese 3-2 (25′ Zeegelaar U, 30′ Nestorovski U, 43′ Kastanos S, 57′ Candreva
Come da pronostico la Coppa Italia la solleva l’Inter, che già l’aveva vinta lo scorso anno. Il merito va a Inzaghi, Re di Coppe, e a Lautaro Martinez ormai l’uomo trascinatore di un attacco formidabile. L’argentino rimonta con una doppietta la Fiorentina, che chiude piangendo ma anche pensando di poter sempre vincere la Conference League. Per l’Inter è stata la prova generale della finale di Champions League contro il Manchester City. Se a Roma tutto è andato secondo copione, a Istanbul il pronostico dovrà essere completamente ribaltato. Insomma la stagione può ancora diventare storica….
La snobbano tutti abbastanza, ma quando arriva il momento l’alzano tutti molto in alto. E addirittura si piange se la perdi. La Coppa Italia all’Inter è un copione scritto con
Il giorno più buio della Juventus nella sua storia recente. Prima i dieci punti di penalizzazione inflitti dalla CAF nella terza sentenza sulla vicenda delle “plusvalenze”, poi il clamoroso ko per 4-1 a Empoli. Allegri parla di “stillicidio allucinante”, ma in realtà la Juventus ha buttato via l’ennesima occasione. La riduzione del 33% della pena rispetto alla precedente consentiva addirittura uno straordinario recupero e uno spettacolare rientro in Champion League, invece è stato un patatrac devastante. Un fallimento che si aggiunge alle eliminazioni in Champions ed Europa League. Qualunque cosa ne pensi Allegri è impensabile continuare con una Juve sempre nella stessa configurazione di quella attuale, a identica copia di se stessa. Serve una rifondazione che investa tutti i settori: i dirigenti del club, l’allenatore e la squadra. Anzi, più che una rifondazione. una rinascita…
Il giorno più buio della Juve. Dieci punti di penalizzazione e 4 sberle dall’Empoli. Questo è l’ordine cronologico sia pure assai ravvicinato della cronaca, ma non credo prop
SERIE A, 36a giornata – ⚽ – Il Napoli batte l’Inter 3-1, è il messaggio chiaro di una squadra forte, tosta e cattiva che non lascia niente a nessuno, nemmeno dopo che ha vinto lo scudetto. Grande unità e compattezza tra Spalletti e la squadra, un chiaro messaggio a De Laurentiis, pronto a sfasciare ancora una volta il giocattolo. Il Napoli rifila all’Inter la sua 12a sconfitta stagionale e rende l’Intera lotta per i posti in Champions League ancora più complessa e problematica. Il tutto proprio alla vigilia della sentenza che può penalizzare la Juventus: ma di quanti punti per mandarla fuori dalle Coppe? Questo è il problema. – ⚽ – Dopo gli schiaffi presi dall’Inter nel derby, il Milan si consola con una “manita” di gol alla Sampdoria e una tripletta di Giroud. La qualificazione alla Champions League è un obbligo per cercare di salvare la stagione del dopo scudetto, ma anche il quinto posto potrebbe andar bene, come ruota di scorta. Aspettando la nuova sentenza sulla Juventus…
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 36 Venerdì 19 maggio 2023 Sassuolo – Monza 1-2 (60′ Ciurria M, 45’+6′ Berardi rig. S, 90’+3′ Pessina M) Sabato 20
Peccato, ma prima che uno scudetto storico venga sommerso da fango e veleni è meglio chiuderla subito qui questa storia di convivenza coatta tra Spalletti, il Napoli e De Laurentiis. E’ stato bellissimo, meraviglioso, ma basta, risparmiateci i piatti in faccia e la “Guerra dei Roses”. In fin dei conti tra l’Inter e Conte, due anni fa, andò nella stessa identica maniera. Due galli nel medesimo pollaio sono troppi e il pollaio appartiene a De Laurentiis, che non vuol concedere all’allenatore fette di potere o farsi dire come gestire la società, la squadra e soprattutto come spendere i propri soldi. Qui comando io, è il messaggio di De Laurentiis: non voglio tarpare le ali a nessuno, se non va bene quella è la porta. La sintomatologia della malattia del resto è chiarissima, Spalletti ha già ricominciato a parlare per complicate e incomprensibili allocuzioni che non promettono nulla di buono. “Per il mio futuro non mi servono le ali ma un paio di stivali”, “bisogna andare sempre dentro lo scorrimento delle siruazioni…”. Dunque inutile aspettare che l’incendio divampi incontrollato, meglio separarsi consensualmente. Sorprendente? No, stupidi noi a credere che nel calcio esistessero ancora le favole. “Maronn ‘ro Carmin”! L’unica preoccupazione di De Laurentiis oggi è che Spalletti non finisca, prima o poi, alla Juventus…
Se alla Juve l’allenatore rischia di restare anche quando non si vince nulla, al Napoli l’allenatore se ne va dopo uno scudetto che ha fatto il giro del mondo. No, siam
Cosa succederà alla Juventus ora che la sua stagione è ufficialmente chiusa per il secondo anno a “zero tituli”? E cosa succederà o cosa bisognerà fare di Massimiliano Allegri? L’allenatore bianconero non è certamente l’unico responsabile, ma di questa Juventus è senz’altro il pilastro fondamentale, il simbolo, l’unico totem rimasto in piedi. Allegri rappresenta un modo di fare calcio bocciato dalla stessa filosofia bianconera. Se l’unica cosa che conta è vincere, come ci si comporta quando si perde? Chiuso nel suo modo di fare calcio, timbrato a vita dai suoi slogan- “il corto muso”, “per lo spettacolo andate al circo” – molto difficilmente Allegri può essere l’uomo giusto per distruggere questo stesso modello e rifondarlo da capo. E dunque è facile tirare le conclusioni.
Non so se sia possibile parlare della Juventus senza passare dall’imbuto della sentenza che pende sul suo capo, l’incombente penalizzazione, addirittura in doppia tranche visto
Il risveglio del calcio italiano: tre nostri club nelle tre finali delle tre Coppe Europee. Dopo l’Inter in Champions League contro il Manchester City, la Roma di Mourinho va in finale di Europa League contro il Siviglia, e la Fiorentina di Italiano in quella di Conference League contro il West Ham. Resta fuori soltanto la Juventus, sconfitta dal Siviglia e ormai rassegnata a chiudere qui la sua stagione con nessun trofeo conquistato. Adesso bisogna raccogliere il più possibile, perché come dice quel gran leader di Mourinho: “Le finali non si giocano, si vincono”
Quasi da non credere. Tre italiane nelle tre finali delle tre Coppe europee. Dopo l’Inter in Champions League, ecco la Roma di Mourinho nella finale di Europa League contro il Si