Il caso Juventus allunga la classifica, se è vero che il club bianconero rischia di essere nuovamente penalizzato per l’inchiesta plusvalenze, anche il quinto posto diventa fondamentale nella corsa alla Champions League. Resta il rebus però dell’ “afflittività” dell’eventuale penalizzazione, e la posizione dell’Uefa sull’esclusione dei bianconeri dalle Coppe. E’ una partita fuori campo che vale da sola 60 milioni di euro.
Credo che non sia mai stato così importante il quinto posto in campionato. Nel senso che la Juve così come è rientrata tra le prime quattro – anzi al momento è addirittura seconda dietro il Napoli – altrettanto con la stessa velocità potrebbe riuscirne visto il tira e molla sull’inchiesta plusvalenze , lasciando il posto a qualcun altro. Quindi possiamo scordarci che qualcuno, anche Atalanta e Roma, le più attardate, si arrenda al verdetto della classifica, assai più lunga di quello che si pensi.
Altrettanto vale per la Juventus, il cui posizionamento più alto possibile permetterebbe di ridurre quanto meno il danno di una penalizzazione. Anche se il concetto dell’ “afflittività” è elastico e assai variabile. Fino a dove bisogna essere “afflittivi”? E quale sarà l’atteggiamento dell’ Uefa? Accetterà qualsiasi verdetto della giustizia sportiva italiana? Si accontenterebbe nel caso di una esclusione dalla Champions League? Oppure vorrebbe un’esclusione totale dalle Coppe? Senza contare che questo è bene o male il fronte ampio e anche abbastanza instabile dell’accusa, ma la difesa della Juventus lavora in senso del tutto opposto: nessuna sanzione e nessuna esclusione dall’Europa. Si parla persino di una possibile “mediazione” sul fronte del troncone stipendi.
Siamo al braccio di ferro e al ballo degli interessi. Una qualificazione alla Champions League vale da sola circa 60 milioni. Si gioca in campo e si gioca soprattutto fuori.
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Il caso Juventus allunga la classifica, se è vero che il club bianconero rischia di essere nuovamente penalizzato per l’inchiesta plusvalenze, anche il quinto posto diventa fondamentale nella corsa alla Champions League. Resta il rebus però dell’ “afflittività” dell’eventuale penalizzazione, e la posizione dell’Uefa sull’esclusione dei bianconeri dalle Coppe. E’ una partita fuori campo che vale da sola 60 milioni di euro.
Fabrizio Bocca
Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.
L’unica speranza era che la Roma arrivasse almeno terza ma s’è capito che non è cosa…
Non ci sono dubbi sulla penalità e l’esclusione della Juventus dalle coppe, e non commento oltre.
Proporrei però di lasciare vacante il posto perché il campo dovrebbe essere sovrano, o quantomeno organizzare un round a 4 in modo che chi lo dovesse occupare se lo sia guadagnato in qualche modo.
Sapete com’è… mi sa tanto di “cartone”
Una soluzione cerchiobottista (e molto italiana) potrebbe consistere nel commisurare la sanzione in modo tale che la Juventus possa avere gli stessi punti della quarta (zona CL) o sesta (zona EL), in modo tale da far decidere al campo, tramite le partite che rimangono, chi debba andare in coppa.
Non credo andrà così, anche perché l’intenzione è evidentemente quella di estromettere la Juventus dalle competizioni europee e prolungare il più possibile l’interregno di squadre che si avvicenderanno al vertice (prossimo anno toccherà a una romana…).
Vedremo.
Occhio al Monza, più che alle romane…
Di nuovo? No, vi prego.