Addio Carlo Mazzone, è stato un’ icona del calcio anni 80 e 90. Campione del calcio di provincia, protagonista con le sue uscite da trastereverino verace. E’ l’allenatore con il record di partite in Serie A, passato alla storia per la sua corsa furiosa sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta. Lanciò Totti nel firmamento del calcio, a Brescia mise insieme Guardiola, Pirlo e Baggio. E’ stato il primo, straordinario influencer del calcio.
Quella foto davanti agli occhi: stadio Rigamonti, Brescia-Atalanta, la corsa di Carletto Mazzone sotto la curva dei tifosi bergamaschi. Ho sempre sostenuto che quella sia un’opera d’arte moderna, una clip che separa i mondi, le epoche. Era il 30 settembre 2001. Quello è un gesto che chiude col passato e ci porta nel futuro.
Ho cercato goffamente di sfuggire alla metafora del “calcio d’altri tempi” e dell’ “epoca che non c’è più”, del “calcio che sa di canfora” o del “calcio pane e salame”. Ho cercato tanto altrove e poi mi sono arreso, reso conto che quasi sempre la realtà è più forte di qualsiasi nostro tentativo di stravolgerla, modificarla, farcela apparire sotto un’altra luce. E’ così, era un calcio di un’altra dimensione, più ricco di cuore e sentimenti forti, anche se tutto sommato, secondo me, si può vedere un po’ di Carletto Mazzone anche dentro José Mourinho, Antonio Conte o Luciano Spalletti. Più che un dinosauro della panchina però dobbiamo vedere nel Sor Carletto un precursore. Mazzone è uno straordinario “influencer” degli anni 80 e 90, è uno che buca il video con le sue uscite, e le sue performances, la sua umanità e il suo vernacolo da uomo comune, è uno dei primi a portare se stesso nei salotti degli italiani, attraverso Novantesimo Minuto, La Domenica Sportiva e via così. Diventa un personaggio familiare, un vecchio zio che te la canta giusta. Romano, trasteverino, il Sor Carletto è l’Aldo Fabrizi del pallone.
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Tranne la Roma e la Fiorentina, non ha mai avuto grandi club a disposizione. Ma è stato un interprete del calcio enorme, tanto da essere ancora oggi l’allenatore con più partite in Serie A (797). Fosse stato un tecnico di poco valore non sarebbe arrivato a tanto. Da Ascoli a Catanzaro, da Cagliari a Brescia, Carletto Mazzone è il campione della provincia, del calcio dei campanili. Ha uno straordinario fiuto per i campioni, lancia Totti, a Brescia mette insieme Pirlo per il quale individua il ruolo di regista davanti alla difesa, Roberto Baggio e Pep Guadiola. A Baggio concederà tutto la comprensione possibile, ben sapendo che stava gestendo il tramonto di uno dei più grandi campioni italiani. Guardiola resterà affettivamente legato a lui, tanto da ricordarsene anche nei momenti delle sue straordinarie vittorie da allenatore numero 1 al mondo.
Tutti hanno voluto bene a Carletto Mazzone, morto a 86 anni addì 19 agosto 2023.
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Addio Carlo Mazzone, è stato un’ icona del calcio anni 80 e 90. Campione del calcio di provincia, protagonista con le sue uscite da trastereverino verace.
E’ l’allenatore con il record di partite in Serie A, passato alla storia per la sua corsa furiosa sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta. Lanciò Totti nel firmamento del calcio, a Brescia mise insieme Guardiola, Pirlo e Baggio. E’ stato il primo, straordinario influencer del calcio.
Mi sono permesso di scrivere un sonetto per il sig. Mazzone.
Spero che il sig Salustri non si giri troppo nella sua tomba al Pincetto…
A Carlo Mazzone, Mister de noantri
Er sor Carletto ’nvec’è granne e grosso,
C’ha er core bono e giallorosso.
‘Na vorta fece: “A Pupo’, entra, va’…
Fa’ vede a tutti quello che sai fa’!”
E que’a notte che pioveva fitto
“A perde nun m’abbasso”, pensò dritto
“Mejo dà lo scudo a li cuggini,
che, dio nun voja, a li juventini”.
A Pirlo, chi c’avrebbe mai pensato,
Lo mise più dietro, in bella mostra.
Ma però sarà sempre ricordato
Solo perché, a’’a fine de la giostra
A l’atalantini je corse contro
E je strillò “A li mortacci vostra!”
In ritardo aggiungo il mio ricordo per una persona per bene, un appassionato di calcio prima che un bravo allenatore. Mister, ci ha fatto divertire, la ringrazio di cuore.
Fossi Mazzone, quella foto la vorrei sulla tomba. E mi terrebbe allegro per tutta l’eternità. 😃
Riposa in pace mister e grazie per la tua genuinità.
Ma soprattutto, grazie per il 14 maggio 2000.
Si può dire che con Mazzone muore definitivamente il Calcio…. ormai sepolto nelle sabbie dorate arabe….questo mostruoso zombie drogato lo lascio a voi necrofili
Quattro partite, solo 4 partite durò l’avventura di Carlo Mazzone a Napoli. Era il 1997/1998 (Maradona era andato via da 6 anni e 7 anni prima avevamo vinto il 2° scudetto) e quel Napoli era una banda di musica, non una squadra, nonostante qualche nome discretamente importante (Giannini, Asanovic, Protti, capocannoniere con il Bari 2 anni prima, ma anche Allegri, Prunier, Calderon tra gli altri, mai vista gente più scarsa in serie A). E Carlo (Carletto come lo chiamavano tutti confidenzialmente) lo dovette capire subito e rinunciò piuttosto presto, purtroppo per noi, ma si vede che si rese conto che era troppo anche per lui. Quella squadra arrivò ultima con il peggior punteggio mai acquisito da una squadra retrocessa. Anch’io lo ricordo come uomo schietto e diretto, che non le mandava a dire di certo, ma anche ottimo conoscitore di calcio. Il suo meglio penso che lo diede ad Ascoli. In fondo sono anche uomini come lui che fanno del calcio lo sport più bello al mondo. Ciao mister.
‘Nce vedimme
se n’è andato pure lui…sta rimanendo davvero solo il Calcio del Golfo e della VAR, del gossip e dei procuratori… 😢 grande Mazzone! ⚽️
Riposa in pace grande Carletto 🙏🌷
Addio Carle’ ,un uomo d ‘altri tempi e un calcio d’altri tempi, probabilmente migliori .
Signor Carlo ricordo quando ad un suo terzino 300partite in A che si spingeva troppo in attacco chiese quanti gol avesse realizzato. Alla risposta 5 forse 6 lo apostrofò con un bel: aho e allora ‘ndò caxxo vai?
Così noi qui a dirle: però poteva restare qui un altro po’…
Un galantuomo di altri tempi che qui a Catanzaro ha lasciato un ricordo indelebile sia sul campo, con uno spelendido ottavo posto, sia soprattutto fuori con la sua proverbiale umanità. Carletto per sempre uno di noi.
Non ne resterà nessuno..
addio Carletto un mito..
Se n’è andato ad 86 anni Carletto Mazzone , ottima persona e bravo
allenatore, trasteverino come Aldo Fabrizi , uno dei miei attori preferiti. Personaggio schietto e senza peli sulla lingua, genuino e ruspante,inconfondibile la sua parlata romanesca, il suo forte accento trasteverino.
Ho un suo vivo ricordo quando allenava la Fiore, parliamo dei tre anni dal 75 al 78, a quei tempi andavo spesso a vedere i viola al comunale di Firenze con mio zio, grande tifoso viola. C’era il capitano Claudio Merlo , Giancarlo Antognoni, Desolati , Superchi e Mattolini, Moreno Roggi, Walter Speggiorin, il mitico Casarsa , specialista nel battere i rigori quasi da fermo. Con quella squadra riuscì
a raggiungere un ottimo terzo posto in Campionato e mi sembra
che vinse anche qualcosa in quel triennio. Era un Carletto giovane ,
alle sue prime esperienze come allenatore e spesso sentivo in tribuna alcuni tifosi viola che lo criticavano, veniva accusato di essere un po’ troppo difensivista.
Dopo quei primi anni iniziò ad essere stimato sempre di più e fece grandi cose, cambiò il ruolo a Pirlo in modo magistrale ed a Brescia riuscì a far convivere in squadra Guardiola , Roby Baggio e lo stesso Pirlo.
Ho sempre viva nella memoria una sua corsa sotto la curva dei tifosi atalantini in un derby lombardo, ad esultare dopo
che il suo Brescia era pervenuto al pareggio contro gli orobici.
Mi dispiace molto. Per questioni anagrafiche l’ho conosciuto all’epoca del Brescia, quando ogni domenica Teo Teocoli lo prendeva bonariamente in giro con la sua imitazione durante Quelli che il calcio (anche se a volte le battute più divertenti erano quelle dell’imitato). Un personaggio che ti faceva prendere il calcio per quello che è (o dovrebbe essere).
Saluti
Gli hanno voluto bene tutti, oltre il tifo e i campanili, perché era davvero una bella persona, e non dico altro.
Mitico Magara, ottimo tecnico ed uomo ancora più grande… simbolo di un calcio che purtroppo non c’è più.
Levis Sit Terra Carlé…
Questo bloooog e’ popolato da una generazione, incluso io, che da ragazzi ha visto queste persone che ci hanno fatto sognare o anche solo pensare e ora se ne vanno. Mazzone mi sembrava quasi eterno, indistruttibile, le sue interviste memorabili. Ma se ne e’ andato. Rip
Buon viaggio Carle’, senza te il calcio si è impoverito ancora un po’
🥺
Addio Carletto, anche a Bologna ti abbiamo voluto un gran bene
Null’altro da aggiungere, se ne è andato un grande uomo, un grande allenatore dei tempi di un calcio ancora umano ed appassionante.
un grande uomo che di calcio sapeva e come: basti ricordare come cambiò ruolo a Pirlo, che da numero 10 stentava contro le difese fisiche e schierate e da centromediano regista invece ha fatto scuola in europa e nel mondo.
Mazzone comprese il tutto e ebbe il coraggio di rischiare, convincendo anche il ragazzo che ebbe l’intelligenza di fidarsi e seguirlo.
I grandi giocatori che ha allenato (Totti lanciato in serie A a 18 anni, Guardiola Baggio e tanti altri) sono rimasti legatissimi a lui testimoniato sul bel docufilm che credo sia ancora su Amazon Prime video che è illuminante in questo senso.
Un omaggio è dovuto da chi ha la passione del gioco, prima di tutto il resto attorno che troppo spesso da il voltastomaco.
ps. venite nella sezione ORAPRONOSTIC oggi si ricomincia a giocare assieme !
Una leggenda, per sempre nei cuori di tutti i tifosi di quello sport che ogg non c’è più
riposa in pace sor Magà
Mi piace ricordarlo così 😂😂😂
Ciao Carletto 👋⚽️😄
La quintessenza della passione, della competenza e della…umanità.
Ottimo tecnico, ma soprattutto gran brava persona.
Che riposi, ora.