L'americano Dan Friedkin, già presidente della Roma in Serie A e del Cannes in Francia, vuol comprare anche l'Everton a Liverpool

Dan Friedkin presidente della Roma vuol comprarsi anche l’Everton a Liverpool. Detto che in mezzo, sia a Roma che a Liverpool c’è in ballo la speculazione immobiliare di uno stadio, esiste soprattutto un problema di fondo con le “multiproprietà” che va addirittura oltre la regolarità dei tornei quando due squadre dello stesso proprietario capitano nella stessa competizione. C’è un problema di filosofia e di ragione di fondo. Ormai non si fa più calcio per vincere, ma per fare business. E’ banale constatarlo, ma se conta prima di tutto fare soldi, un po’ qui e un po’ là in maniera strategica, vincere uno scudetto diventa purtroppo solamente un accessorio…

Mezzo Friedkin per uno, mezzo per la Roma in Italia e mezzo per l’ Everton in Inghilterra. Non ci scandalizzeremo oggi per le multiproprietà nel calcio, anche se dovremmo, pur se le battaglie di principio nel calcio sono quasi sempre perdute.

  La trasformazione della società e dell’economia è tale che i sani principi finiscono presto, di solito, all’articolo del regolamento intitolato “sticazzi”. E’ del tutto evidente che due squadre dello stesso proprietario nella stessa competizione facciano cortocircuito (ricordo a tutti i casi Lotito con Lazio+Salernitana e De Laurentiis con Napoli+Bari), e la lobby dei presidenti sta alacremente lavorando nel sottobosco per eliminare di fatto la sbarramento.

  Ma non è esttamente questo il punto che voglio discutere. E comunque non possiamo fare dell’americano Dan Friedkin, dal 2020 proprietario e presidente della Roma nonché dal 2023 anche del Cannes in Francia,  il caso scatenante dello scandalo multiproprietà, essendo il fenomeno cominciato già più di venti anni fa. Lui si è solo accodato a quello che già fanno in molti (troppi).

  A parte la “regolarità” voglio discutere come uno che abbia squadre un po’ qui un po’ là sparse ovunque in Europa e nel mondo, alla fine cambi profondamente la filosofia e la ragione profonda di essere presidente/proprietario di una squadra di calcio. Il calcio di fondo si fa e si deve fare, nei limiti del possibile ovvio, per partecipare, vincere e conquistare trofei. Farci soldi dovrebbe essere una conseguenza. Ma se uno aumenta le sue proprietà o partecipazioni azionarie nel calcio non fa altro, dietro la scusa di una strategia di gestione globale (sostanzialmente gestirsi insieme un parco giocatori), che suddividere le sue forze e annacquare il flusso delle risorse. Perché ovviamente tirare avanti due o più squadre è sicuramente più costoso e impegnativo che gestirne una sola.

  E allora perché lo fanno? Perché oggi il calcio si fa come primo obiettivo per guadagnarci sopra, perché il calcio è fortemente intrecciato a enormi interessi dell’alta finanza e perché è un ottimo veicolo per grandi speculazioni immobiliari (stadi con annessi e connessi).

  E quest’ultimo è proprio il caso dell’americano Dan Friedkin, della Roma e dell’Everton a Liverpool. A Roma cammina lentamente un progetto di nuovo stadio nella zona di Pietralata, a Liverpool l’Everton è già in fase di avanzata costruzione, sui Doks del porto, del suo nuovo stadio. Per il quale ha forti problemi di finanziamento, tanto da dover chiedere nuovi prestiti.

  Insomma un presidente di calcio oggi pensa al business, a costruire stadi, e se poi ci scappa uno scudetto o altro non è che conti così tanto. Non è il suo primo obiettivo, tutt’al più un accessorio

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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carta vetrata

giusto un dubbio, Bocca. Io non sarei così sicuro che “ovviamente tirare avanti due o più squadre è sicuramente più costoso e impegnativo che gestirne una sola“. Propendo per l’ipotesi contraria: si sviluppano un sacco di sinergie, di bilancio e non solo. Non crederà che questo fenomeno delle doppie squadre sia casuale, si son fatti i loro conti. Certo, in campionati di paesi diversi i vantaggi per le proprietà aumentano.

il ghiro

O.T. ITALIA U21 – INDONESIA U20 1 – 0
Il girone si conclude oggi con l’inedita partita tra Italia e Indonesia, una primizia. Nunziata cambia ancora formazione, sperimentando uno schieramento inedito.
Tiraccio di Fontanarosa, gialli a Bertola e a Kaka, Raimondo tira a lato, Faticanti tira alto, falli sciocchi dei nostri difensori che temono la velocità degli avversari, molti errori in costruzione, giallo a Fontanarosa, il terreno brutto e il vento forte non aiutano i nostri, poi un bello scambio rasoterra combinato tra Faticanti e Pisilli libera in area Raimondo che di sx infila l’angolo lontano, 1-0. Giallo a Pieragnoli.
Ripresa: Giallo a Faticanti, orrenda punizione di Volpato, Pisilli scarica sull’esterno della rete, tiretto di Zuccon, dentro Turicchia e Veroli per Faticanti e Pieragnolo, Veroli lancia Raimondo che spara alto, assist di Volpato per Raimondo che tira sul portiere, tiro di Zuccon deviato, ancora Raimondo spara alto, entrano Esposito e Cerri per Zuccon e Volpato, primo tiro in porta indonesiano debole e centrale, dentro Tongya per Pisilli, giallo a Ghilardi, ma pur con un pizzico di sofferenza finale l’Italia porta a casa i tre punti, che ci portano alla finalina coi francesi, il titolo se lo giocano Costa d’Avorio e Ucraina.
L’Italia ha tenuto in pugno la partita grazie anche alla maggiore esperienza e prestanza fisica, falli spesi con giudizio, i migliori Ghilardi, Raimondo, Pisilli, il subentrato Tongya, oltre ovviamente all’ossigenatissimo Volpato, che se avesse tanto cervello quanto tecnica sarebbe titolare in serie A, invece l’egoista gira per il campo palla al piede sdribblazzando ma con scarsa efficacia. Indonesiani generosi e veloci, ma troppo poco smaliziati per impensierire i nostri. Bene l’arbitressa Hamilton.

Luc 68

Secondo me tutto questo regolamentare è solo fumo, per non ammettere che alla fine gli inciuci ci stanno lo stesso. Come al palio di Siena. Lasciateli liberi di fare quello che vogliono. Se il prodotto merita sarà seguito comunque. Altrimenti perderanno clienti. Piuttosto dovrebbero introdurre un tetto al budget per ogni squadra ad inizio anno. E allora si che ci sarebbe da ridere.😄😄😄😄

carta vetrata

e come si fa a stabilire il budget per ogni squadra, con quali criteri? in base alle presenze da stadio, al numero dei tifosi, al valore dell’organico? L’indebitamento, prevengo l’obiezione, è un criterio fasullo. Se c’è chi ti finanzia e dà le garanzie, e ottemperi a tutte gli obblighi di legge (stipendi, contributi, erario, ecc.) come ti finanzi sono affari tuoi. Solo un idiota finanzia con mezzi propri una azienda in perdita strutturale. Quindi, al chiave di risanamento può essere solo una lega professionistica, tipo NBA, a numero chiuso, e budget obbligato. Che vuole dire anche strapagare giocatori senza farli giocare mai, solo per obblighi di rispetto del budget. Un calcio per soli ricchi. Ma era la superlega, già abortita. Se invece il calcio è dei tifosi, come pretendono le curve, che i tifosi aprano le tasche. sennò s’attaccano e prendeo quel che arriva. Quel che non possono fare è pretendere che le proprietà ci rimettano centinaia di milioni all’anno per farli contenti. E’ questo che han preteso, ecco il risultato.

Bombaatomica

E’ assolutamente scandaloso che quel filibustiere di Fredkin possa comprare quel cesso di squadra che è l’Everton. Si, va bene trasformare la rometta come una squadretta da serie B, diciamo l’Everton italiano da dove attingere buoni calciatori per un tozzo di pane e mortadella rancida 😂😂
Ma perchè allora avete fatto due palle a LoTirchio che aveva trasformato la Salernitana nella LAZIO B, squadra cioè da dove attingere o parcheggiare giocatori?
Gli avete fatto talmente due palle cosi, che alla fine l’ha dovuta cedere, facendola finire in serie B…
Quei bifolchi, peraltro, avevano anche avuto l’onore di essere trasportati dall’aereo con le insigne della LAZIO 😂😂😂

Modifica il 5 mesi fa da Bombaatomica
Mordechai

Magari perchè giocando in campionati diversi, a millemila km di distanza, è meno facile fare, come dire, amichevoli inciuci?
Così, ipotizzo …

comevolevasidimostrare

Infatti ho sempre a mente uno 0-3 e un 3-0 dello scorso anno- Era nei patti, così la salvezza garantita

Bombaatomica

E quando si incontrano in Cesso Cup, come la mettiamo? 😂

Mordechai

Questa è un’eventualità.
Lazio vs Salernitana, una certezza.
Noti la differenza?

il ghiro

Il “Pacchetto”
Chissà se nel pacchetto negoziato tra la Meloni e il premier sqipetaro Edi Rama per la “lotta contro l’immigrazione clandestina” non sia incluso anche l’accordo, retribuito profumatamente, per la concessione dei tre punti per la vittoria italiana a Dortmund.
Ricordiamo a noi stessi che per l’Italia la gara di esordio è una cosa di famiglia, nell’Albania ci sono più giocatori nei campionati italiani (A e B) di quanti non giochino in patria. In porta Berisha (Empoli) e Kastrati (Cittadella), oltre all’ex-laziale Strakkino, in difesa Djimsiti (Atalanta), Hysaj (Lazio), Kumbulla (Roma), Ismajli (Empoli), l’ex-torinista Ajeti, l’ex-Entella Aliji, a centrocampo giostrano Asllani (Inter), Bajrami (Sassuolo), Ramadani e Berisha (Lecce), in attacco troviamo l’ex-spezzino Manay, insomma un bel revival di facce più o meno note. Chissà chi schiererà sabato il bravo Sylvinho, il piccolo ex-terzino del Corinthians con esperienze sia da giocatore che da tecnico in Premier e in Liga, prima di occupare il posto di De Biasi, di Panucci e infine di Reja. 
P.S. FaB, i miei commenti di nuovo si sono “sganciati”, il mio ultimo post risalirebbe a + di una settimana fa, ma non è vero. Puoi far sistemare il problemino? Grazie.     

Nicola Romano

E così se n’e’ andata anche Francoise Hardy , la ricordo vagamente , ero piccolo per innamorarmene come i piu’ grandicelli , artista eclettica e piacevole, anche se un po’ malinconica, tra le tante canzoni , mi piace citare ” Voilà ” per me la ” Se telefonando ” o “Il mondo ” francese, riposa in pace .

Leo 62

MA che vagamente … sei quasi coetaneo… però era brava sul serio… e Voilà era un piccolo capolavoro.

Mordechai

Nicola è più coetaneo mio e tuo, Leo …

Nicola Romano

Non esattamente, lei ne aveva 80, io vado per 67 e a 10 anni certi pruriti ancora non li sentivo, mi fa piacere che almeno su Voila’ , che insieme ad altre ho scoperto in eta’ matura siamo d’ accordo .

Mordechai

E quanto era bella.

Mordechai

E quanto era bella.

Leo 62

Abbiamo capito… confessa che hai rischiato di rimanerci cieco…

Mordechai

Troppo eterea e delicata, la Shaw, per certe pulsioni.
Meglio, che so, Carmen Villani.
🙂

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