Perché un Nico Williams non ce lo abbiamo anche noi nell’Italia?
ASPETTANDO I NOSTRI NICO WILLIAMS
Perché a questo giro un Nico Williams non ce l’abbiamo anche noi?
Più che lamentarci di un Di Lorenzo che non gli ha mai preso le misure, che lo ha fatto impazzire, che gli ha fatto fare una figura imbarazzante, soprattutto quando lo ha saltato e messo in mezzo il pallone che Calafiori avrebbe poi deviato in rete, bisognerebbe chiedersi perché tutti i settori giovanili delle squadre di Serie A non hanno tirato fuori un giocatore del genere. O quei pochi che c’erano li abbiamo puntualmente indirizzati male, lasciati nella culla fino a quando non gli è cresciuta la barba, deviati su rotte disperse del calciomercato.
Puntualmente a ogni Europeo e a ogni Mondiale (cioè quando capita ormai con una certa frequenza che non ci si vada…) rispunta fuori la storia dei talenti che una tempo zampillavano fuori da qualsiasi campetto parrocchiale e oggi invece scarseggiano. Piuttosto crescono tennisti o nuotatori, velocisti o saltatori in alto… Ma piedi buoni come questo no.
NICO WLLIAMS, I GIOVANI E IL PLAYER TRADING
Io credo che uno dei problemi sia il fatto che il calciomercato, così come in Italia lo abbiamo strutturato, ha ormai distorto il lavoro e l’organizzazione delle società stesse. Tranne poche eccezioni – e tra queste vorrei mettere la Juventus che ha scelto la strada di una squadra B Under 23 da far giocare in C, seguita per fortuna adesso da Milan e Atalanta – tutti fanno player trading, così come si comprano e si rivendono azioni in Borsa.
Troppo pochi insomma si dedicano ai settori giovanili e accompagnano i talenti alla crescita. Perché è un lavoro improbo, costoso, per cui servono investimenti, pazienza, pianificazione, dirigenti illuminati e specializzati, e interi reparti tecnici di istruttori e allenatori assolutamente indispensabili. Insomma una rogna. Il settore giovanile del Napoli da anni è abbandonato, e forse solo ora con la nuova gestione di Manna – ex Juventus – sarà rimesso in piedi.
Senza contare che un lavoro del genere funziona bene in una società integrata, dove l’inserimento dei nuovi italiani avviene senza difficoltà e in famiglie ben connesse col tessuto sociale.
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NICO WILLIAMS E’ UN SIMBOLO DELL’INTEGRAZIONE
In genere invece si va in direzione opposta, e purtroppo adesso non solo in Italia, vedi anche in Francia. Nico Williams viene da Pamplona e dai Paesi Baschi, da una famiglia ghanese di emigrati che ha attraversato il deserto a piedi per sfuggire a una vita impossibile e che che in Spagna ha trovato accoglienza. Due figli, Nico e il fratello più grande Inaki, abbracciati dal calcio.
Nel calcio italiano questo percorso di integrazione sembrava ben avviato, vogliamo parlare di Balotelli – lasciando perde come poi si è evoluta la storia – e di tutte le sue traversie prima di diventare cittadino italiano pur essendo nato a Palermo? Oggi le tensioni sociali, la povertà e l’integrazione problematica hanno rallentato questo percorso. Mentre lo scouting dei club è inciampato sugli algoritmi. Gli altri sport stanno procedendo in maniera più spedita e stanno superando il calcio.
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Perché un Nico Williams non ce l’abbiamo anche noi nell’Italia?
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[…] Perché un Nico Williams non ce l’abbiamo anche noi nell’Italia? […]
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[…] Perché un Nico Williams non ce l’abbiamo anche noi nell’Italia? […]
[…] Perché un Nico Williams non ce l’abbiamo anche noi nell’Italia? […]
[…] Perché un Nico Williams non ce l’abbiamo anche noi nell’Italia? […]
perche’ non abbiamo realta’ come le squadre basche, da noi persino la scarsa Salernitana ha oltre 15 stranieri e non 1 (DICASI 1) italiano del vivaio…e poi perche’ da noi fino a 21-22 anni non si gioca in serie A..
[…] Perché un Nico Williams non ce l’abbiamo anche noi nell’Italia? […]
Ntz Ntz
stimola i tuoi creativi… perche’ Seagal invece di Fred Ward?
avrei cancellato l’altro post volentieri…
Ps> non e’ possibile modificare il post di prima… o cambiare immagine…
Con tutto il rispetto, vediamolo contro un marcatore meno stralunato del nostro.
In attesa del Nico Williams de noantri leggo che Giuntoli non è così convinto, come invece qualcuno qui dentro, che la juve l’anno scorso fosse propriamente competitiva…si cercano due se non addirittura tre centrocampisti, un (due se se ne va Chiesa) esterno d’attacco e un terzino (che farebbero 5 o 6 titolari)…poi c’è il mistero Calafiori, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno…
parlavamo di giovani ?…o di Juve?
Non vorrei pensar male ma mi sa che ai DS conviene muovere il mercato (soprattutto se nuovi)… almeno Giuntoli in passato si e’ mosso bene.
Ma non eri te che quando eravate attaccati alla Inter dicevi che era una passeggiata per la Juventus?
Salud
No. Ho sempre pensato e scritto che la juve senza Pogba non fosse competitiva.
In ogni caso Cipra, con il Pogba attuale, anche se non si fosse dopato, non sareste stati competitivi lo stesso, perché non basta il nome, e come per lui anche tanti altri giocatori rispetto alla loro gioventù, e lui non era più comunque quello di una volta, tra infortuni ripetuti e mancanza di entusiasmo.
Mah parlando di calcio Pogba è un campione tendenza fuoriclasse.
Nel campionato italiano dove ci sono soli buoni giocatori e, anche quelli, sono pochi, avrebbe fatto la differenza anche giocando solo una ventina di partite.
A mio avviso, off course.
Come detto, talenti da noi ce ne sono pochi. Si predilege la performance atletica che la tecnica, muscoli ancizhé piedi. E quelli bravi, fantasiosi, li scaricano in B o in C perché non si adeguano alle “tattiche” dei super-allenatori.
Fa strano che i migliori allenatori al mondo siano Italiani, così almeno ci viene riconosciuto.
Una cosa però c’è rimasta ancora: la scuola di portieri, i nostri sono i migliori.
A furia di ammirare la presunta superiorità inglese siamo diventati come loro, tutta potenza atletica e poca tecnica.
Tra gli allenatori migliori al mondo c’è ne uno italiano, un altro è catalano e uno è tedesco, non è una percentuale bassa ma neanche esattamente altissima. A meno che non si consideri come unico criterio di riconoscimento valido solo l’ opinione dei tifosi italiani.
Per quanto riguarda i portieri non mi pare che i tedeschi siano mai stati da meno.
Forse sarebbe semplicemente il caso di non autoincensarsi troppo, i risultati li abbiamo sotto gli occhi.
Montella era una pippa nel Campionato italiano e si dimostra una pippa anche come allenatore di Nazionali. La sua fase difensiva è veramente horror… tralascio i commenti in loco. Per fortuna tra qualche giorno vado in Francia.
Perigord?
Parigi due giorni poi Normandia poi Aix en Provence per il Festival, quest’anno tre le altre cose una clamorosa edizione delle due Ifigenie di Gluck nella stessa serata. Dirige la grande Emmanuelle Haim, interprete straordinario di questo repertorio settecentesco.
Buon divertimento ,gran bella città Aix, se hai tempo non perderti il ristorante ” l’Auberge de la Fenière” di Reine Sammuth nei pressi di Lourmarin ad una trentina di chilometri da Aix…
Ok Grazie, non so se ci riesco ad andare questa volta che ho un agenda un po’ piena su Aix, ma prendo volentieri nota… appena possibile ci vado.
Al di là dell’apparenza, questo é un thread populista. Intanto, vedremo come giocherà le prossime gare il nominato: vale a dire se avrà continuità. Tre anni fa, ci accontentavamo di Gnonto. Vero dott. Bocca?
Mi viene in mente Coman, che prima di scappare al Bayern stava per essere mandato in provincia perché gli serviva giocare con continuità. E sul blooog c’erano quelli che si felicitavano per come Allegri l’avesse valorizzato. L’anno dopo giocava Champions ed europei da quasi titolare.
…appunto, quasi…
Ricostruzione che definirei fantasiosa per usare un eufemismo…
Proponine tu una migliore. O era solo vietato criticare anche un dettaglio minore della gestione di San Max?
Ma no, è che Cipra è legato ai miti dei tempi eroici che furono, vedi anche Juventus+Pogba= competitività; Juventus -Pogba= no.
Trovi tutto su Transfermarkt.
In breve è arrivato (e rimasto) alla juve nel 2014, diciottenne, ha giocato una ventina di partite tra campionato e coppa italia.
Ha giocato anche nella finale di Champions (un minuto).
Ha chiesto lui di andare al Bayern (società con la quale aveva un accordo).
Mi par di ricordare che al Bayern si infortunò, seriamente, quasi subito.
Perchè noi preferiamo mandare i raccomandati in Nazionale…. i vari Facioli, Cambiaso, Gatti, gente improponibile sia in prima squadra, figurarsi in Nazionale.
E Calafiori…. ‘n’altro che ha fatto mezza annata buona.
In Nazionale ci deve andare gente che dimostra di sapere giocare a calcio, non false promesse o scommettitori d’azzardo.
Ditemi cosa c’entrano con la Nazionale gente del calibro di Facioli, Gatti, Cambiaso, Bongiorno, Bellanova (questi due, in particolare, alle spalle 450 di competizioni internazionali….cor Torino), Cristante e Mancini…(“e ho detto tutto”, per dirla alla Totò 😂😂), Pippadori, Scamacca, El Sciaraui.
Ecco perchè famo cagà….
Mettete dentro Zaccagni, Retegui (che la porta la vede). Gente coi cojoni, che suda la maglia, lotta, tira fòri l’artigli e insacca la palla 😁
Coccolate ‘sti giocatori, dateje una scians. E vedrete come vi ripagheranno…
Bomba su Zaccagni hai ragione; Retegui e’ una pippa ok? mai convocato in nessuna nazionale argentina (manco under 15) e giocava nel mediocrissimo Tigre…e dai. Fagioli non e’ nessuno ( e ormai neanche giovane …23 anni , 1 anno fermo..bah); siamo scarsi e non abbiamo neanche giovani di prospettiva
Certo, ci faranno vincere gli europei .
Non ce lo abbiamo, per lo stesso, identico motivo per il quale la Spagna non ha una Paola Egonu.
Pura casualità.
Bella vittoria dell’Austria ieri con Sabitzer che è sembrato in progresso dalla prima partita persa immeritatamente con la Francia, i polacchi potevano essere battuti anche più nettamente. Adesso basta un pari con l’Olanda e si passa, con vela verso i Quarti di Finale sorteggio permettendo. Ottimo lavoro di Rangnick. Bella squadra fisica che corre ma ha anche qualità in mezzo al campo. Notevole Arnautovic che dopo il rigore si rivolge verso la curva polacca ringraziandoli per la serata…
Arnautovic è da sempre un individuo disgustoso, onesto pedatore che si considera un genio. Per sua fortuna l’Austria ha Baumgartner.
Aggiungerei più che altro Sabitzer che è quello che fa sul serio la differenza.
Quanto ai tifosi polacchi solo gli albanesi fanno più schifo… mandarli in quel posto è attitudine abbastanza diffusa, oltre che buona e giusta.
Ma in questo delirio di thread, due paroline sui signori tifosi di Albania e Croazia (prossimo avversario italiano), che intonano all’unisono un bel coro sulla morte dei serbi?
Il tutto ascoltato in TV con la UEFA che non agisce in alcun modo?
Le notizie, non confermate, riportano che a fine partita un calciatore albanese con il megafono in mano abbia partecipato e stimolato questi “cori”.
La Serbia minaccia il ritiro, di fatto facendo qualificare a tavolino la Danimarca.
Qui ci sarebbe da parlare e non del fatto assodato che in Italia a 25 anni un calciatore nostrano è un giovane che deve farsi le ossa in una serie minore e in spagna a 17 gioca titolare in Champions League.
la cosa che mi meraviglia è che ci si meraviglia di questo fatto, perchè mai il Calcio dovrebbe differire dalla società in tutto il suo complesso? Parafrasando un programma radiofonico “l’Italia non è un Paese per giovani”.
Hai ragione da vendere!
Il calcio è ormai uno sport per vecchi rissosi profittatori.
E non è esattamente vero che il calcio sia lo specchio della società. Forse è lo specchio della politica dominante e di chi la vota, ma sicuramente è lo specchio di se stesso.
Un mondo chiuso, asfittico e sempre più privo di interesse.
Bene che vadano avanti gli altri sport praticati dai giovani.
Quando tutto il mondo tocca il fondo, l’Italia scava
omamma, ormai Bocca è in pieno delirio threadico;
😁 sto scoprendo il tuo umorismo. Vabbè, però è un discorso serio ed interessante quello di Bocca. Io ho sempre evitato, per carattere, i discorsi su come le cose erano una volta. Però la assenza di campioni nel calcio e la presenza nel tennis devono avere un motivo (altri sports sono meno significativi, il successo a volte è solo proporzionale alla base), perchè son due sports competitivi e pieni di soldi. Secondo me il calcio è uno sport per poveri, e i poveri non posson più giocare crescendo nelle strade, almeno a Torino, dove son nato, da piccolo i giardinetti eran pieni di bimbini che giocavano tutto il giorno e passavano gli scouts che vedevano un bimbino e da lì partiva tutto. Oggi non ci sono i giardinetti, ci sono le scuole calcio, una noia. Mio figlio (autistico high functioning come si dice oggi) è arrivato a giocare i regionali partendo dall’oratorio per due anni e poi…poi si è rotto degli insulti dagli spalti…e mi ha detto non mi diverto se con la palla non posso fare cosa voglio. Ed ha mollato. Insomma manca il divertimento e manca la fame. Ecco, tutto qua.
sarà serio e interessante, ma non era più adatto al thread precedente? perché aprirne un altro che non credo supererà la mezza dozzina di post e forsanche OT?
Interessante pensiero