Nazionale crac: tutti chiedono, solo ora, le sacrosante dimissioni di Gravina, che non ci saranno ma chissà… Perché il problema della Nazionale, e della Federcalcio che la governa, è quello di un presidente che è soltanto “l’anatra zoppa” del calcio italiano
Voglio la testa di Gravina
(Voglio la testa di Garcia, Sam Peckinpah, 1974).
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GRAVINA, TUTTI ADESSO VOGLIONO LE DIMISSIONI
Adesso e solo adesso vogliono tutti le dimissioni di Gabriele Gravina. Abruzzese di origini pugliesi, 70 anni, imprenditore nell’edilizia e in svariati altri campi, già assurto al settimo cielo del football italiano, col miracolo Castel di Sangro (metà anni ’90), e via via,di poltrona in poltrona, arrivato a quella suprema della Federcalcio (2018).
A seguito, badate bene, del patatrac azzurro, con connessa crisi Figc, scatenato dalla mancata qualificazione al Mondiale in Russia. Il ct Ventura giubilato, e l’allora presidente Carlo Tavecchio, che già ne aveva combinate parecchie – ricordate la storia di Optì Pobà? – indotto a furor di popolo a lasciare.
Cioè, il predecessore costretto ad andarsene, ma lui, Gravina, con un Mondiale altrettanto mancato ed un obbriobrio di Europeo, col cavolo. Tutto finisce nel credito azzera buffi dell’Europeo vinto a Wembley. Che evidentemente garantisce la copertura di molti altri anni di cz…te le più varie.
Insomma come uno che si è fatto la polizza Kasko sull’auto di lusso.
GRAVINA E LA FAMOSA FRASE DI CHURCHILL
Ma va bene, questa è una storia che già conoscete e l’indignazione, chiariamo, è anche giusta e sacrosanta. No, perché di burosauri incollati alla poltrona abbiamo una lista lunga così. Compresi allenatori o giocatori legati a un contratto. In fin dei conti la storia è sempre la stessa.
Qualcuno ha già citato infatti la famosa frase di Churchill: “Ho dato le dimissioni, ma le ho rifiutate”. E in Italia la pratica del legarsi alla poltrona manco fossero tutti Vittorio Alfieri per costringersi a studiare o Ulisse per resistere al richiamo delle sirene, è praticamente anche più di un costume, ma addirittura un’istituzione. Insomma ti fanno tutti un favore a restare…
GRAVINA A VIA ALLEGRI E FAZIO A VIA NAZIONALE: QUELLI CHE MAI DIMETTERSI
Nel 2005 il Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, resistette sei mesi da solo chiuso nel suo ufficio in via Nazionale a Roma, nonostante tutta Italia ne chiedesse le dimissioni a causa di una grossa bufera politico-giudiziaria.
Figuriamoci se non si può resistere stoicamente in via Allegri, sempre a Roma, dove il calcio, per altro, si è costruito negli anni un castello praticamente inattaccabile. Nemmeno con le teste di cuoio si riesce.
Detto questo i media hanno preso il coraggio a quattro mani quando davvero l’indefendibilità di Gravina ha raggiunto il livello dell’allarme rosso. Prima, sostanzialmente, Gravina ha governato indisturbato, con un certo generale consociativismo e senza opposizione mediatica alcuna.
Se non quella strettamente interna, vedi Lotito, suo nemico giurato dai tempi della storia della Salernitana, o il braccio di ferro con la Juventus sul caso plusvalenze. Ma essendo Gravina un furbo gestore di alleanze sportive e politiche, ha galleggiato tranquillamente nelle acque stagnanti del calcio italiano.
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ENGLISH VERSION
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GRAVINA E LE TROPPE PROMESSE MANCATE
Gravina era criticabile e attaccabile già da molto prima, soprattutto sul tema delle promesse mancate. Tutti al vertice del calcio arrivano promettendo riforme, un nuovo calcio, una dieta dimagrante contro l’obesità dei campionati, settori giovanili, meno stranieri, meno intrufolamento tv, per poi non fare nulla o quasi e lasciare praticamente tutto così com’è.
Un caso Gravina esiste in quanto esiste un caso presidente della Federcalcio che di fatto è un’ “anatra zoppa”. Ossia un uomo di potere incatenato da veti incrociati e di fatto impossibilitato a costruire qualsiasi cosa, salvo un compromesso al ribasso che non disturbi nessuno e garantisca la sua stessa sussistenza.
Vedremo chi si candiderà a fare il presidente Figc, ma non credo che un qualsiasi altro al posto di Gabriele Gravina farebbe cose molto diverse.
GRAVINA E UNA FEDERCALCIO CONDIZIONATA DA CLUB E LEGA DI SERIE A
Oggi la Federcalcio è di fatto condizionata dalla Lega di Serie A, i club hanno le leve dirette e indirette della gestione del football in Italia. Il presidente della Federcalcio non deve disturbare e di fatto, da solo, può fare pochissimo.
E’ alla continua ed estenuante ricerca di un compromesso che non troverà mai se vuol rivoluzionare lo status quo. Perché o si cambia il calcio come vogliono Juventus, Inter, Milan, Roma etc, oppure non si cambia nulla.
Per quanto gli interessi siano differenti e le divergenze fra club enormi, l’ago della bilancia dei poteri del calcio è sempre più spostato sulla Lega di Serie A e sui club principali. Gli altri al massimo riescono ad arginare quello strapotere.
Un grande classico è l’incazzatura dei big che sostengono l’intera economia del calcio, di fronte che so ai calciatori che sono i protagonisti o ai dilettanti che sono milioni.
Sarebbe ora giusto e dignitoso che Gravina si dimettesse, ma dopo mesi di bracci di ferro e di candidature (si è detto perfino di Malagò costretto a lasciare il CONI, ma forse non farebbe tecnicamente in tempo e comunque ha le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026) arriveremmo quasi sicuramente a qualcuno che sostanzialmente farebbe le stesse cose di Gravina. Un governo trasparente, non nel senso della chiarezza del suo operato, ma perché ininfluente e non in grado di risolvere i problemi così come li conosciamo.
TRA GRAVINA E SPALLETTI FORSE COMANDA SPALLETTI…
Di una Nazionale nuova, ringiovanita e più competitiva il presidente dovrebbe essere il garante e il braccio operativo. Assai più di un Gigi Buffon che ha un puro ruolo interno e non saprei dire nemmeno quanto pratico. Io ho la netta sensazione ad esempio che tra Gravina e Spalletti, comandi e si imponga Spalletti.
Quando invece dovrebbe essere l’esatto contrario: il presidente che sta addosso all’allenatore, lo richiama ai compiti, evita fughe in avanti, coordina l’intera operazione come se fosse il generale Montgomery.
GRAVINA E LO SCARICO DI RESPONSABILITA’ SUL CT
La Nazionale, tramite il presidente della Figc, invece di mettere la squadra nelle migliori condizioni innaffia rischiosamente l’ego degli allenatori, facendone personaggi dilatati e fuori misura. Detto che non è la miglior gestione possibile e anche una maniera più o meno indiretta di scaricarsi le responsabilità. “Eh, ci ho messo il miglior allenatore possibile…”, “Pensa a tutti lui…”.
Ma non si può delegare tutto al ct. Significa fargli credere di essere davvero Furio Camillo, generale e dittatore della Roma repubblicana cui piacevano immensamente trionfi e parate di cavalli bianchi.
GRAVINA E L’ “ANATRA ZOPPA” CHE STA AL VERTICE DELLA FEDERCALCIO
Chiedere le sacrosante dimissioni di Gravina e dei responsabili del patatrac berlinese, significa anche e soprattutto preoccuparsi di togliere ai grandi club il potere di influenza sulle scelte fondamentali del calcio italiano. E lì i club hanno leve di comando potentissime e influenza eccezionale.
I media con un po’ di forza e impegno potrebbero anche spingere Gravina a lasciare, o quanto meno a non ricandidarsi il prossimo anno almeno per il suo terzo mandato consecutivo, ma poi si piegherebbero al solito come canne al vento dei vari club di riferimento.
Nessuno vuole una Figc che faccia gli interessi della Nazionale, tutti vogliono una Figc che faccia il tornaconto di questo o quello. Quindi l’indignazione nei confronti di Gravina incollato alla sua poltrona è al tempo stesso sacrosanta e ipocrita. E comprovata dal fatto che oggi facciamo gli stessi identici discorsi di quando la Nazionale ha cominciato a toppare i Mondiali, fin dal primo subito dopo il trionfale 2006.
SE NON E’ GRAVINA, SARA’ UN SUO AVATAR CHE FA LE STESSE COSE
E così l’“anatra zoppa” tutto sommato fa un gran comodo alla maggioranza. Che poi al vertice della Federcalcio ci sia Gravina o un suo avatar simile in tutto cambia praticamente nulla. E’ il nostro cocciuto, convinto e paraculesco gattopardismo applicato allo sport più amato dagli italiani (mah…). E ora in forte crisi d’identità. Tutto cambia, nulla cambia.
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https://www.lastampa.it/sport/calcio/2024/07/02/news/marchisio_striscione_drughi_ristorante_vinovo-14442582/?ref=LSHA0-P1-S1-T1
forza Claudio e ‘fanculo i drughi del piffero;
E si che proprio qua dentro ho letto che gli ultras della Juventus sono meglio degli altri….lo giuro
Salud
Buonanotte Fabrizio
A Cogne isolata dopo il disastro dell’alluvione? Santanchè vuole portare i turisti in elicottero.
E allora? Fabrizio, quando ti chiedo, ci vediamo al Forte dalla Daniela, come pensi che io ci arrivi? In elecottero. Il punto è l’atterraggio: in un paio di circostanze sono finito nel cesso. Poco male x lo – ho potuto, come dire, toccare con mano questo: anche li si caga e quando si caga si caga merda. Non solo merda fuori ma anche dentro. Sicuro. Oh! è del politico e della sua politica che parlo non della persona anzi, felice per lei: nonostante tutto rimane sempre a galla a Cogne no, è andato tutto a fondo. Poteva essere il contrario? In Francia i democratici si apprestano a giocare alla pallina da trovare sotto una delle tre campanelle così Macron sarà il vincitore non lui ma chi lo manovra per continuare verso una europa antisociale, guerrafondaia, neoliberista. Così la Francia avrà sconfitto il fascismo lepenista ribadendo l’adesione al fascismo finanziario assetato di sangue. Sabato abbiamo Portogallo-Francia. La Francia eliminata permette così a Thuram di rientrare e espletare il suo diritto di voto e poi partire per il fronte. Certo che, se va in guerra come è in guerra Sevcenko, fa in tempo anche a rientrare ad Appiano. A morire morsi dai topi e bombardati ci pensano altri. A proposito: bella vittoria turca contro l’Austria, bella squadra con un problema: Arnautovic. Senza il Mito Chala pare che la Turchia giochi più veloce: complotto Inter anche su Bosforo. Comunque il guardiano del radicchio ha ragione quando afferma, grave: ci è mancato il ritmo. Vero, uma musica senza ritmo è come un corpo senza ossa. Li è mancato ritmo, corpo e ossa. In sostanza si è configurato un peto.
A questa “Europa antisociale, guerrafondaia, neoliberista” quale modello potremmo contrapporre che migliori questi aspetti? Realisticamente, altrimenti andiamo a Kropotkin che almeno c’è poesia, o ancor meglio all’Atene di Pericle, dove votava il 10 % ma erano tutti contenti?
Sono felicissimo per Montella, un vero signore del calcio, mai un lamento, mai un commento fuori posto, un allenatore molto sottovalutato che riesce a raggiungere il massimo con il materiale che ha, e noi di Catania lo sappiamo bene.
Felice anche per quei cessi di austriaci che mostravano lo striscione “defend europe” che la loro squadra sia stata sbattuta fuori proprio dai turchi! (non esiste offesa più grande per i razzisti mitteleuropei). Sono grato in questo senso ad Arnautovic per aver dimostrato ancora una volta di essere bravo solo ad… allacciarsi le scarpe, anche se lui si ritiene un genio.
Dispiaciuto invece per quel deficiente di Demiral che si fa vedere su X col saluto del movimento terrorista dei lupi grigi. Si sentiva la mancanza di un altro diversamente anticipato alla di canio!
Particolare interessante: ai quarti di sono qualificate solo le squadre che fanno piangere i suprematisti bianchi, e mai come in questi tempi si sentiva il bisogno di una notizia del genere. Evviva gli Europei 2024!
Anch’io sono felice per Montella e per il portiere della sua squadra. Grande, grandissimo dal primo all’ultimo secondo. Penso che lo striscione “defend europe” non riguardi il razzismo moderno ma che ricordi l’assedio dei Turchi a Vienna del 1683 (vedi particolari su wikipedia).
Di Cani o e De miral ne abbiamo troppi. Sarebbe il caso che cominciassero a farsi da parte.
Sogna caro radarista, bello che tu riesca a essere così ottimista. Chi conosce poco poco l’Austria sa che quello striscione rappresenta una vergogna tutta attuale. I neonazisti sanno perfettamente fino a dove si possono spingere senza essere incriminati, soprattutto in Germania, dove anche il solo saluto “alla di canio” è punito penalmente.
Piccola aggiunta chiarificatrice: “defend europe” è il motto degli “identitari” un movimento razzista di estrema destra austriaco, ecco perché è stato esposto quello striscione. Gli stessi tifosi austriaci si sono fatti notare per aver cantato prima della partita con la Polonia: “Deutschland den deutschen, Ausländer raus” ossia “Germania ai tedeschi fuori gli stranieri”, nuovo tormentone dei razzisti tedeschi costruito su un motivetto di tale Gigi D’Agostino (che, poverino, non c’entra niente con questi idioti). Sei sempre convinto che qualcuno di loro sappia o gliene freghi alcunché del 1683?
👍
Fino a ieri pensavo che il paragone di Gakpo con Gullit fosse eccessivo, ed in effetti non fanno proprio lo stesso lavoro, Gakpo è più un universale alla Bellingham mentre Gullit era più un attaccante che partiva da esterno… però la categora è proprio quella, ieri il buon Cody l’ha vinta quasi da solo.
E, visto il tabellone, pensare a questa Olanda in Finale, adesso non sembra eccessivo.
Grande giocatore Gapko, in effetti con Gullit non ci entra molto…ciaoo
grande Vincenzo Montella; ha preso la Turchia un mese dopo Spalletti, e dopo sole 10 partite prima degli Europei (Spalletti si e’ lamentato perche’ ne aveva avute 11…) e con giocatori sparsi in 6/7 paesi diversi , arriva ai quarti con uno schema ben chiaro (4-3-3 o 43-1-2) facendo giocare giovani e giocando abbastanza bene.
Piuttosto al Filosofo di Certaldo andrebbe chiesto perche’, piegandosi agli sponsor (a cui sembra molto legato viste le innumerevoli pubblicita’ a cui si presta…), ha accettato a marzo di andare in USA (con problemi di fuso orario e viaggio) a giocare contro Venezuela ed Ecuador invece di fare come hanno fatto quasi tutte le squadre degli europei, amichevoli con squadre europee (visto che a giugno avrebbe giocato con queste ultime….). Ovviamente su questo anche Gravina ha gravi colpe che si e’ venduto la marchetta di queste due amichevoli inutili, assurde e senza nessuna logica.
Parole sante!
Abbiamo scoperto che avevamo un ottimo candidato a CT e ce lo siamo lasciato scippare dalla Turchia…
Ma Montella è finito in Turchia proprio perchè in Italia non lo voleva nessuno
A me è sembrato che abbia giocato difesa e contropiede quasi tutta la partita.
Avevo imparato dal blooog che è anacronistico. Non mi è sembrato che la Turchia avesse un’idea di calcio e che sia andata a Lipsia per imporla all’avversario.
O meglio, magari l’idea di calcio era difesa e contropiede, ma è un’idea non degna per uno che voglia definirsi allenatore moderno.
esatto…esatto, bravo Vincenzo che ha giocato con il 4-3-3 senza paura di lanciare giovanissimi, e pure buonissima Austria; e Romania che fino a 10 minuti dallla fine e’ rimasta aggrappata alla partita contro una Olanda in crescita e con giovani di personalita’. In definitiva la squadra di gran lunga peggiore degli ottavi per gioco, passione, voglia ..e’ stata l’Italia (per me molto peggiore anche di altre eliminate prima), l’unica che ha tirato per la prima volta in porta al minuto 75.
Aggiungerei che Montella penso si sia tirato fuori o lo hanno allontanato dal palazzo e ne ha avuto tutto da guadagnare. A questo punto si tifa Turchia 😄😄😄😄
Mai. Erdogan mai, cazzo.
Capisco il disappunto, ma non condivido l’aspetto politico in ambito sportivo
Le dittature si fanno grandi con le vittorie sportive, come da sempre. Sarebbe stato fantastico se la Georgia li avesse sbattuti fuori. Ti basti quale esempio il gesto di Demiral.
AUSTRIA – TURCHIA 1 – 2
Turchia priva dello squalificato Çalhanoğlu stasera, Austria al completo. Arbitra Soares Dias, al VAR Martins.
Nemmeno si comincia e la Turchia va subito in gol, su corner si incartano i difensori e svelto Demiral dà la zampata decisiva, 0-1. Baumgartner spara a lato, poi su corner manca la palla sulla linea di porta, testata alta di Lienhart, giallo a Kökçü, Güler ci prova da centrocampo ma tira a lato, Posch duro su Yildiz, zuccata alta di Demiral, gialli a Schmid e a Yüksek, ancora Baumgartner spedisce la palla a lato.
Ripresa: dentro Prass e Gregoritsch, che la manda a lato di testa, giallo a Lienhart, Günok salva su Arnautovic, Demiral salva su Posch, poi su corner di Güler lo stesso Demiral anticipa tutti e la sbatte dentro, 0-2. Dentro Özcan, Wöber e Grillitsch, testata di Gregoritsch facile per Günok, sotto il diluvio tiretto di Grillitsch, poi su corner di Sabitzer testa di Posch per il tocco in rete di Gregoritsch, 1-2. Dentro Akturkoglu e Yokuslu, poi Kahveci, Baumgartner spedisce fuori di testa, Yilmaz egoista spara alto l’ultimo suo tiro, ma non è finita, sul cross di Prass il solito Baumgartner incorna a botta sicura ma un Günok prodigioso salva rete, vittoria e passaggio del turno, la Turchia incontrerà l’Olanda.
Ho visto la partita Austria Turchia.
Bella partita e sono contento per Montella, se lo merita.
Ho visto fare una quantità di triangolazioni da tutte e due le parti che mi sono riconciliato con questo gioco.
Riguardo al tema del post …. ripeto fino allo sfinimento …. non togliete i giocatori alle squadre di serie A … date la nazionale alla serie B … e pace
Romania e Slovenia lo fanno: Marin e Mlakar giocano da noi (Mlakar non è nemmeno titolare fisso…)
Austria-Turchia fa tanto Guerra dei Balcani… una delle tante…
Certo che la tua Austria eliminata da Montella, che smacco😀
Adesso come sai sono di casa ad Istanbul e quindi sono contento per loro… Montella rimane un cesso di allenatore da sempre e ieri ha messo solo su le barricate e si è portato a casa il regalo del gol al primo minuto… non credo che andranno molto avanti…
Questa volta però gli Ottomani hanno espugnato Vienna.
Saluti
Eh si, troppo spreconi i miei amici austriaci… farsi fare due gol da Demiral è un preciso limite… peccato perché quest’anno avevano una bella squadra.
ROMANIA – OLANDA 0 – 3
Nella Romania qualche nome noto, in campo Dragusin, Marin, Man e Hagi, in panca Puscas e Mihaila. Nell’Olanda di Koeman tanti amici (Dumfries, de Vrij, Schouten, Reijnders, de Ligt, Zirkzee) e tanti nomi famosi (Van Dijk, Gakpo, Depay). Arbitra Zwayer, al VAR Dankert.
Tanta Romania dall’inizio, un paio di corner per l’Olanda, poi si libera Gakpo a sx e tira secco, piegando le mani a Nita sul suo palo, 0-1. Testata di De Vrij a fil di palo, gli orange, oggi in blu, ora attaccano a tutto spiano, “veronica” salvata in angolo di Simons, che poi si pappa un gol clamoroso, rumeni in affanno, per ora si salvano con lo svantaggio minimo.
Ripresa: Dentro Malen, giallo a de Vrij, Depay si trova palla in area ma viene contrato dalla difesa rumena, tiraccio di Reijnders, Nita devia la zuccata di van Dijk e para il tiretto di Gakpo, che poco dopo ci riprova dopo una bella galoppata, Nita in corner, sul cross da dx Gakpo batte Nita ma era in f.g., punizione a fil di palo di Depay, dentro Veerman e van de Ven, poi Alibec, Mihaila e Cicaldau, Veerman appena a lato, giallo a Dumfries, tira Simons a lato, tiro di Gakpo in corner, giallo a Stanciu, poi Gakpo porta palla sulla linea di fondo, assist per Malen che appoggia in rete, 0-2. Depay tira alle stelle, dentro Weghorst, Olaru e Blind, poi va via veloce Malen in contropiede, si accentra e spara nell’angolo il tiro dello 0-3. Partita in freezer, gli orange attendono la vincente di stasera tra Austria e Turchia.
E.C. Ho scritto “veronica”, ma intendevo “rabona”.
Cari colleghi nel frattempo è scattato il “Carpionato del mondo”: vi consiglio di partecipare. Informazioni in rete.
Buonanotte Fabrizio
A questo punto rimane la Svizzera e l’Austria per il resto niente. La Slovenia bella squadra. Al momento decisivo gli è mancato il portiere avversario che normalmente si tuffa a occhio, dove capita. Gli inglesi e francesi ereditano il bucio italiano e passano il turno. Belle le dimissioni non date di Spalletti e Gravina, meglio ancora l’idea del telefonista: la responsabilità è del blocco dell’ Inter dichiarazione che fa il paio con i russi combattono con le pale e con ma allora il 7 ottobre? Intanto la Juventus continua indefessa a maramaldeggiare. Compra Douglas Luiz a 50 mln, inserisce Iling e Barranechea mettendo a bilancio una plusvalenza di 17’5 mln e si compra K. Thuram. Alla me ne bato il belino. Ci vediamo al Forte dalla Daniela? Bocchino ( nessuna ironia) un qualche cosa del parlamento dichiara che la partita per FDI in europa si apre il 18 p.v. Tradotto: senza i nostri voti la Von non passa. La Von mi dà una vice di qualunque e gli do i voti. Cercasi vecchio e caro mercato delle vacche.
PORTOGALLO – SLOVENIA 3 – 0 (d.c.r.) (in differita)
Martinez schiera tutti i titolari, degli sloveni conosco solo Oblak, i friulani Bijol e Lovric, l’empolese Stojanovic, l’ex-Hellas Balkovec, il bomber dei Red Bull Sesko, i vecchi Ilicic e Kurtic, ma gli altri sono per me emeriti sconosciuti. Arbitra il nostro Orsato con Irrati al VAR.
Spara a lato Mendes, solita fitta manovra dei lusitani, gli sloveni provano a ripartire in contropiede, un paio di traversoni di Fernandes sono troppo lunghi per gli attaccanti, gialli a Drkusic e Karnicnik, un paio di punizioni di CR7 senza frutto, tiro centrale di Sesko, “palinho” di Palhinha.
Ripresa: Grande serpentina di Cancelo, ma B. Silva spara in curva, reiterati attacchi sloveni che non trovano la porta, punizione di CR7 parata da Oblak, mischie infruttuose in area slovena, Pepe ostacola il tiro in contropiede di Sesko, entra Diogo Jota, punizione di CR7 fuori dallo stadio, dentro Stankovic, Celar, F. Conceição per Leao, poi Verbic, da D. Jota a CR7 che spara il sx in bocca a Oblak. Troppi cross inutili per CR7 sovrastato da Bujol e Drkusic.
T.S. Verbic ruba palla a Cancelo ma Pepe devia il tiro, sgambettato in area Diogo Jota, Orsato concede il rigore, ma Oblak ipnotizza CR7, poco dopo lo stesso fa Diogo Costa sul tiro di Sesko solo davanti a lui, e allora si va ai calci di rigore.
CdR: E qui si vede la differenza di esperienza e di classe tra le due squadre e la diversa abilità dei due portieri. Diogo Costa para tutti e tre i tiri sloveni (Ilicic, Balkovec e Verbic), mentre i rigoristi lusitani stavolta sono infallibili, prima si riscatta CR7, poi Bruno Fernandes e Bernardo Silva spiazzano il povero Oblak, e portano il Portogallo ai quarti contro la Francia.
Se “tutti” volessero le dimissioni di Gravina, esse ci sarebbero state. Il punto è che ad “alcuni” Gravina va benissimo, anche se fa male per l’Italia, fa molto bene per quegli “alcuni” che ne beneficiano. Mi ricorda molte situazioni lavorative dove il Direttore si ritaglia una situazione di potere appoggiato da alcuni e negativa per la comunità, ma che comunque verrà mantenuta fino a che le cose non precipitano. Per quello che riguarda la Nazionale non saprei che dire. Mi ha deluso la mancanza di rabbia agonistica, sembrava una versione della Juve di Allegri. Boh.
Ahiahiahia, caro Fabrizio. Non ci siamo con questa pubblicità. Clicco su: “non ti mostreremo più quest’annuncio”, ma la volta successiva, puntualmente, me lo trovo di nuovo dinanzi. Che senso ha allora l’opzione di cui sopra?
È un modo di fare “Spallettiano”, ha ripetuto più volte di essere l’unico responsabile della disfatta, ma sta sempre al suo posto
E, comunque, la Spagna meriterebbe la vittoria fosse solo per il video di presentazione dei convocati, voce narrante Nadal.
E’ commuovente, sia per l’alternanza super atleti-tifosi-mini tifosi (ricordiamoci che toutes les grandes personnes ont d’abord été des enfants), sia perchè svela la componente familiare e quindi umana, di questi atleti, al di là di tatuaggi, veline, macchinoni, wags, petroldollari. Ecco quindi mamme e papa, nonni con e senza cane, fratelli, sorelle, mogli, amici, tutta gente normale che per una volta è nella scena. Credo che questo suoni la carica ben più dell’inno cantato dagli italiani..
[…] Gravina non si dimette? L'anatra zoppa del calcio italiano […]
Gravina è divisivo come un canyon.
“….copia sbiadita….” , ma quarant’anni e passa che cosa pretendi pure tu?
Il problema non e’ il solo Gravina, ma il settore giovanile in toto, che comunque qualche bel segnale di ripresa ce lo ha dato con finali vinte e raggiunte nel recente passato. Nello specifico il problema e’ il passaggio alle prime squadre e l’esperienza tra i “grandi”.
Mi spiego meglio: una volta il problema erano le mamme che volevano veder giocare i propri pargoli… Adesso invece mi dicono che abbiamo procuratori e relative pressioni fin dagli esordienti (10-12 anni), quando prima si vedevano solo in rari casi e dagli allievi in poi. Cosi’ emergono meno fuoriclasse a favore di ragazzi meno eccelsi ma piu’ stabili e redditizi. Inoltre i giovani promettenti tra social e promozioni dell’immagine varie evaporano ancor piu’ facilmente.
Dall’ altra parte le squadre fanno plusvalenze e trading per monetizzare e reggere la sproporzione di finanziamenti con chi viaggia in Europa o milita per esempio in Inghilterra. Per cui anche chi emerge nonostante tutto non ha neanche le squadre-satellite di appoggio in A e B che c’erano prima.
Il tentativo di diversificare con seconde formazioni in C (che possono salire in B ma mai nella stessa categoria o in quella superiore della societa’ madre) e’ un tentativo “onesto”, anche se credo sia partito in ritardo per esempio rispetto alla Spagna.
L’alternativa tentata da alcuni e realizzata da altri e’ il comprare societa’ in campionati di paesi diversi con tutti i problemi che ne derivano. Non che sia qualcosa di totalmente inedito… Credo che ai tempi d’oro (anni ’80-’90) lo facesse con largo anticipo l’Udinese in centro e sud-america con un ampio network di formazioni giovanili.
Insomma che fare? I paletti dell’EU impongono limiti che sono stati sotto- e sopravvalutati. Sottovalutati nella questione Bosman che pensarono si sarebbe smontata da sola. Sopravvalutati nel ritenere non possibile agire a protezione delle nazionali.
Nelle direttive EU sono esplicitamente ammesse eccezioni per le nazionali rappresentative in competizioni tra nazioni oltre a quelle per i settori ritenuti strategici.
Inoltre una soluzione che non ha bisogno nemmeno di ricorrere alle eccezioni, potrebbe essere il fissare un numero minimo di giocatori che devono stare in campo, eligibili per la nazionale di appartenenza del campionato in questione (non importa di che nazionalita’ EU siano, ma solo il fatto che si possa essere convocati per la nazionale Italiana qui, Francese li…). Obtorto collo dovrebbero accettarlo anche le societa’ che fanno trading e quanti guadagnano dai ritorni delle commisioni.
Percentuali di giocatori stranieri nei top 5 campionati: Italia 64 Inghilterra 60 Germania 48 Francia 42 Spagna 38…questo spiega gia’ molto…in nessuno , tranne italia, di questi campionati le ultime in classifica hanno in media 15 stranieri. In nessuno esiste un caso come l’Udinese (da anni percentuali di stranieri tra l’80 e il 95 percento), e penso, in nessuno esiste una Primavera (o campionato similare) dove la campione in carica (il Lecce) giocava solo ed esclusivamente con stranieri.
Da notare che da loro ci sono piu’ ragazzi stranieri che cresciuti nelle giovanili finiscono nelle varie nazionali…
Potremmo anche parlare della nazionale Svizzera se vuoi…
Avete presente quanti contrattini, tipo quello della TIM, dovrebbe stracciare Spalletti se si dimettesse da CT della Nazionale? O pensiamo che questi qui vivano solo di calcio? Dice di aver sbagliato qualcosina: non ha capito e fatto capire un cazzo a nessuno, ora stalkerizzerà qualche giovane un tanto al chilo e inizierà a parlargli di calcio perimetrale e relazionale. Quello non capirà una mazza e continueremo a collezionare figure di merda. Lo scudetto del Napoli è stato un episodio, una di quelle congiunture che capitano a volte.
non dimentichiamoci poi che in Champions Spalletti sprecò un’occasione più unica che rara per arrivare in finale, potendo affrontare prima Milan e poi, se fosse andato avanti, l’Inter con Real, City, Chelsea e Bayern tutte dall’altra parte del tabellone
Ciao cari, ben ritrovati.
Rientrato ieri dopo cena da Napoli, dopo w.e lungo.
Caldo boia, ma che città strepitosa! Sempre bella.
Sunto : di Italia vs Svizzera ho visto solo gli ultimi 15 minuti (grazie al cielo), di “sguincio” su una panca su un marciapiedi con birrozza alla spina in mano, lungo Via Duomo; sti cazzi, me l’aspettavo, meglio così.
Confermo che gli svizzerotti saranno la sorpresa del torneo, ai quarti devastano gli ubriaconi d’oltremanica, sicuro come la morte.
La partita non l’ho praticamente vista dicevo, in compenso assieme alla mugliera abbiamo visitato il Complesso Monumentale Donnaregina, sempre su Via Duomo, salendo verso Via Foria; che dire? Meraviglia assoluta, davvero tanta, tantissima roba, un paio d’ore passate a nutrire gli occhi con cose d’una bellezza infinita.
Se capitate a Napoli, andateci, datemi retta.
Non ho visto i nostri, ma ad ora di cena, in una birreria in Zona Arenella, ho seguito quasi tutta Germania vs Danimarca; locale superpieno di tifosi delle due squadre, tutti o quasi tutti ‘mbriachi come cucuzze, ma tutti (senza quasi) allegri e tranquilli.
Dopo il 90°, gran pacche sulle spalle tra tifosi avversari e tutto un offrirsi la birra della staffa a vicenda.
Atmosfera, devo dire, piacevolissima.
Mò, strano a dirsi, c’ho da lavorà, s’aripijamo doppo.
Ciao Ugo ci sei stato alla Locanda del Cerriglio?…
Ciao Leo, no, non ci sono stato, anche se ci sono passati davanti più volte, alloggiavamo non lontano da lì, mi sa che è un posto notevole.
Comunque abbiamo mangiato bene un pò ovunque, per rispondere anche a Stefano, a pranzo (anche per il caldo da paura) non abbiamo esagerato, ma a cena …
Nell’ordine, venerdì sera da “Mimì alla ferrovia”, ci siamo stati un sacco di volte, è uno dei miei (nostri) preferiti, sabato alla “Locanda del Gesù Vecchio”, due minuti a piedi da Piazzetta Milo, domenica all’Osteria “Da Teresa”, dietro Piazza Bellini.
E ieri a pranzo da “Fresco”, al Vomero, non male pure quello.
Che dire, a me la cucina napoletana piace molto, la preferisco a quella romana, mi piacciono molto la genovese, la pasta alla scarpariello, pasta patate e cozze, cosette leggere insomma.
🙂
…..bene segnato tutto grazie 😋😄
Ah , e buonanotte.
Anch’io preferisco la cucina napoletana a quella romana, che di fatto ha poche cose e tutte pesantissime, e poi le migliori sono della tradizione giudaica.
Grazie per le dritte me le segno tutte, dovrei fare un salto a Napoli ad Ottobre.
Sono quattro buone alternative, fidati.
Buonanotte. 😊
Bene Ugo, e adesso svelaci il vero tour, quello gastronomico , tappa per tappa 😄
Qualcosa si muove sotto traccia. Leggere Malagò, uno dei mali assoluti, sul Corriere. Come in grande negli USA, non c’è un ricambio a questi inetti marchiati da politica o lobbies. Sono intrighi di denaro e potere. Dimissioni? De che? Oggi Gramellini ricorda lo stigma sul povero Fabbri, oggi i Mancini & c., ma a suo tempo anche l’osannato Lippi, dopo due giorni di strepiti e vestiti strappati ricominciano come se nulla fosse.
PS: Allegri mai, per favore. Mai. Mai. Croce solo su Spalletti, subentrato in corsa, no. Solo a leggere formazioni in cui si inserisce Acerbi mi fa dare ancora credito a Capoccetta. E per favore, Buffon si accomodi e ceda il passo a Baggio o Zola.
veramente il capoccetta avrebbe schierato Acerbi al posto di calafiori se non si fosse infortunato. E poi basta Cristante, ci sarebbe Bovo da provare
Scrivo del domani, dove c’è anche Bove.
Ma veramente se capoccetta, come lo chiami tu, se avesse avuto a disposizione pure Acerbi, la cui esperienza e capacità di anticipare l’avversario è comunque mancata tanto, usando del criterio, in una difesa a quattro avrebbe potuto schierarli entrambi, con Bastoni a sinistra al suo posto e a destra, magari dopo la prima partita, visto subito un Di Lorenzo fuori forma e fase, e sempre parlando di criterio, mettere Darmian, anche lui nel suo lato naturale, o Bellanova .
FRANCIA – BELGIO 1 – 0
L’Europeo continua anche senza di noi. Proviamo a seguirlo senza grande fervore.
Dechamps sceglie in attacco Thuram accanto a un Mbappè in maschera, il nostro Tedesco lascia in panca Witsel e CdK e prova a imbrogliare le carte ai favoriti francesi. Arbitra Nyberg, al VAR van Boekel.
Tiretto di Griezmann, tiro alto (deviato?) di Mbappè, giallo a Tchouameni, zuccata a lato di Thuram, manovrano i bleus, tiraccio di Rabiot, salva di piede Maignan, i rossi giocano col freno tirato, sempre in sicurezza, altra capocciata a lato di Thuram, tiro a lato di Tchouameni, che poi la spara in curva.
Ripresa: Thuram ancora alto di testa, Mbappè spara sopra la traversa, dentro Kolo Muani e Mangala, tiri a lato di Griezmann e Tchouameni, Maignan para su Lukaku, tiro fuori di Saliba, giallo a Vertonghen, tiro fuori di Mbappè, Maignan salva su De Bruyne, poi finalmente al 84′ la partita si sblocca, Kolo Muani prova l’ennesimo tiretto ma malauguratamente la sorte ci mette lo zampino e Vertonghen lo stinco e la palla beffarda rotola in rete, autogol, 1-0. Dentro Lukebakio e CdK, ma non c’è tempo per pareggiare, passano i galletti.
P.S. Un’ultima domandina: un C.T. che schiera titolare fisso un Lukaku e sacrifica in panchina uno Zirkzee vi pare degno di svolgere questo ruolo? Lo chiedo per un amico curioso ma competente.
Non lo so quanto competente Ghiro… non lo so… sui motivi per cui preferisca Weghorst a Zirkzee sui subentri una mezza idea ce l’avrei…
Dica al suo amico che il giocatore del Bologna è olandese
Avete ragione entrambi, mi sono sbagliato io, lo avevo preso per belga mentre è olandese, comunque anche Koeman lo lascia in panca per far giocare Weghorst, Depay o Gakpo, io non ci rinuncerei mai.
piccola digressione….il giocatore peggiore dell’Europeo non e’ Di Lorenzo, ma Lukaku. Ieri ennesima partita scandalosa, il Belgio va fuori perche’ ha un solo schema imperniato su un giocatore, va detto, orami finito.
Se non c’era il VAR era attualmente il capocannoniere dell’ Europeo.
(digressione sbagliata, in giro ci sono molti giocatori peggiori).)
Temo che invece ne sentiremo parecchio la mancanza il prossimo anno.
E’ ancora un attaccante che puo’ far reparto da solo, che puo’ far gol a chiunque quando sta in forma. Se non ricordo male gli hanno annullato 3 gol al var in questi europei e sono usciti per una deviazione al 85. Il problema semmai e’ che non riesce a stare in forma per 10-11 mesi e forse non lo e’ mai riuscito a fare.
Certo che se poi imposti tutto su di lui, il problema e’ l’allenatore non lui (considerando che i compagni del Belgio non sono gli ultimi arrivati).
Si tratta dunque di una spirale all’ingiù, infinita e senza soluzione.
Forse bisogna togliere d’ufficio potere alle leghe e rimettere il controllo del calcio in mano alla FIGC, ma se sono questi i personaggi, non sono sicuro sia la strada giusta.
Certo che in Italia non si dimette mai nessuno dopo un fallimento.
Quindi cominciamo da questo: dimissioni. Anche se Gravina-udite udite- dice che non è democratico dimettersi perché andrebbe al potere qualcuno non eletto. Ahi ahi. L’ignoranza è una brutta bestia,non gli hanno detto che si possono rifare le elezioni o lasciare il vice in carica solo per la normale amministrazione in attesa delle elezioni? Mah. Misteri della democrazia calcistica.
Ma se si decide di continuare con Spalletti, vi prego facciamo in modo di non vedere più in nazionale Jorginho e Di Lorenzo, oltre a Darmian. Passino gli altri sfaticati interisti e romanisti, forse erano stanchi per le coppe europee (sic!). Juventini in campo se ne è visti pochi, quindi non date la colpa a Torino.
E che Spalletti usi un italiano comprensibile, il ct, con schemi chiari e semplici, e con i giocatori nei loro ruoli. Altrimenti, si dimetta anche lui.
Il calcio è una cosa semplice. Cit.Allegri.
Visto che il calcio è una cosa semplice, prova a vederlo semplicemente da appassionato e non da tifoso, così poi potresti pensare alla differenza di risultati dei vari giocatori, che so magari un Dimarco o un Darmian tra quando giocano nel loro ruolo e posizione in campo naturale e quando Invece vengono spostati altrimenti…
Barella tra gli sfaticati!? Ma forse è bil mare che non ti fa bene, buttati sulla montagna, ma sopra i mille , anche milletrecento, l’aria fina e leggera di lassù, fa molto bene ai pensieri.
Anche se tutti gli juventini convocati avessero giocato da schifo, non è che io avrei “dato la colpa a Torino”, sinceramente. La colpa è del CT o del singolo giocatore: che c’entra il suo club? Che senso avrebbe?
Non c’erano tanti juventini in rosa, è vero, ma chi avrebbe potuto essere convocato? Anzi, direi che ce n’erano fin troppi, dal momento che la convocazione di Fagioli era assolutamente fuori luogo, dato che non aveva praticamente giocato quest’anno
fra cinquantaquattro anni ci sarà chi dirà di avere dei video (si sarà evoluto dalle foto) di tifosi della Juventus, unti,bisonti,esageratamente grassi e faziosi con la maglia della croce rossa* che tifavano gli svizzeri perché non ci erano giocatori bianconeri;
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scambiata per quella della Svizzera, si sa, i tifosi juventini non sono molto svegli;