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Il Napoli di Conte in testa al campionato

Il Napoli di Conte si sta abituando a restare primo e da solo: anche se fa finta di passare lì per caso

E anche per questa settimana il Napoli non sarà ripreso e starà lì in cima alla classifica, facendo finta di nulla, ma anche senza che gli altri possano farci nulla, se non minimizzare il danno. E non peggiorare la situazione.

  La mossa al momento potrebbe essere unicamente pubblicitaria, come quelli che alla Milano-Sanremo scappano subito a Pavia per far ben vedere al pubblico la maglia con lo sponsor ma poi alla Cipressa manco ci arrivano,  intanto Conte e De Laurentiis incassano tutto il plauso con annessi e connessi. E del ritorno del Napoli comunque si parla. 

  Oppure può essere che Conte abbia davvero già messo a punto il Napoli, che la squadra vada quasi già da sola, e che siamo ben al di là del fuoco di paglia o comunque di un risultato clamorosamente anticipato e troppo esaltante per essere vero.

  Antonio Conte stesso si è adoperato molto di mostrarsi come quello che passa lì per caso, è giunto persino a dire che il calendario ha facilitato il Napoli, particolare anche vero ma raramente messo in risalto da chi cavalca la tigre e anzi esalta quanto fatto. Da McTominay a Gilmour, da Neres a Spinazzola, chi più chi meno, la mescolanza di vecchio e nuovo al momento sembra funzionare, con Lukaku a rappresentare le tavole di Conte in campo e spingere il motore al massimo. Non è continuo come si dovrebbe l’omone d’area e dintorni, ma insomma, come si dice oggi, è funzionale al progetto. Osimhen è bello che dimenticato.

   Avvertenza. Difficile che Conte si trovi lì per caso. E che non abbia in testa il tarlo di uno scudetto da vincere subito, arrivandoci senza che gli altri se ne rendano nemmeno conto.

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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shnirele

La “speranza” vive nell’immaginazione dei romantici e di coloro che hanno una passione per la luna, per la primavera e nella morte deliziosa delle prime giornate d’autunno… qualcosa che ho intravisto brillare anche nell’espressione di molti volti che ho incrociato per le strade di Napoli.
Una città a sé stante, dove la “questione morale” sopravvive, nonostante sia costretta a condividere il letto con un erbario di pregiudizi e vecchie superstizioni.
Il popolo che la abita, essendone conscio, ha trovato il modo di elaborare un “modus vivendi” ed una lingua speciale che lo racconta e lo sostiene: il napulitano.
Lingua romanza dalle molte paternità sparse nel meridione, che ha il merito di aver stoicamente resistito al Risorgimento e all’Unificazione d’Italia.
Una lingua che abbraccia tutte le ottave necessarie a strepitare da un marciapiedi all’altro la lista della spesa e a sussurrar pentimenti nel segreto di confessionali raramente intasati. 
Ora, siccome una lingua è espressione del popolo che la usa e che la nutre quotidianamente, nel napoletano, inteso come individuo, si riconoscono alcuni tratti delle sonorità della lingua parlata: certe screziature malinconiche, la tendenza ad un fatalismo pragmatico, che fa rotolare le sillabe verso un senso compiuto… che vabbuò anche se non è del tutto compiuto… attitudine che riflette l’istintivo ricorso all’auto assoluzione preventiva… che il napoletano detesta il senso di colpa. (Kafka non è nato a Napoli, ma non perché lì non c’era più posto all’asilo).
Facendo forse leva sul fatalismo di cui sopra, dà a volte la sensazione di aver dismesso di credere nell’eccitante illusione che il mondo possa essere migliorato.
Per compensazione tende a credere nei miracoli.
In una realtà così autenticamente pervasa di esoterismo, l’avvento di Bellantonio da Lecce, pur essendo impossibile da prevedere, era, prima o poi, inevitabile! 
Onore e merito al vituperato Presidente e al diretto interessato per averne avuto il presentimento, e per aver conseguentemente messo in scena un vero e proprio “coup de théâtre”.
Due autentici maestri nel declinare “l’eccesso” in forma di raffinato intrattenimento destinato alle masse. 
I puristi della “bella maniera” dovranno ammettere che eccitare le masse a colpi di brodino di dado, tiepido… è strategia destinata a sicuro fallimento.

A questo punto, diventa certamente interessante assistere al prosieguo del campionato. Non solo Inter, non solo Juventus, non solo Milan… al netto di qualche incursione scaracollata a valle dai cupi Carpazi che circondano il territorio bergamasco, c’è anche il Napoli di De Laurentis e di Conte.
Che il Napoli riesca a giocare regolarmente la Champion’s, e magari a vincerla, mi pare ambizione legittima. In fondo, se succedesse, si tradurrebbe in un vantaggio d’immagine per l’Italia tutta.
Salvini, dal buio della sua cella, che spartirà con quattro brutti ceffi in regime di rotazione, se ne farà una ragione.

Che Conte possa ottenere un successo “bona la prima”, ci sta.
Comunque vada, il paragone con l’allenatore precedente, sul piano della presa mediatica è impietoso.
Il Bellantonio ha la determinazione ed il “physique du rôle” del Capitano Coraggioso, quello che per soddisfare la propria ambizione accetta solo le imprese che altri definiscono impossibili.
Ad un tifoso, di un tipo così, può risultare difficile non innamorarsene… sempre che vinca qualcosa, (che neppure lui sfugge alla regola, tutt’altro che aurea). 
Da avversario se ne può apprezzare la sfacciata volontà di competere.
Vivendo a più di 1500 km da Napoli, non riesco ad immaginare il valore del “lascito sentimentale” di Spalletti… certo è che se avesse limitato i tentativi di aver ragione della sintassi, aggredendola alle spalle… chissà?!

P.S.
Nel caso avessi urtato la suscettibilità di qualche napoletano in sala, o bergamasco, o di qualche spallettiano doc, sappiate che non era nelle mie intenzioni.
Sono solo vacue speculazioni autunnali… crescono sull’albero dell’ironia, che genera frutti solo se posto accanto a quello della “joie de vivre”…

P.P.S.
E comunque a me Troisi, che di Napoli è stato il cantore dalla voce più limpida e che dell’auto ironia ne fece la propria cifra stilistica, mi ha sempre fatto molto ridere, ma molto-molto…

commentanonimo

Ot curiosita’. Qualcuno qui conosce ed apprezza R. Quine? Chitarrista.

cipralex

O.T.

Paul Pogba, un ragazzo decisamente inadeguato ad affrontare la complessità che lo circonda ma, parlando di calcio, uno con le capacità tecniche del fenomeno, potrà tornare a giocare a pallone a livello professionale.
Lo farà verosimilmente e purtroppo lontano da Torino e dalla juve ma gli auguro con la serenità di cui sinora non ha potuto godere.

commentanonimo

Per me era chiaro dall’inizio che aveva avuto 4 anni solo perche’ della Juve. E’ lo stesso motivo per cui il fallo su Bremer, non fischiato, non viene evidenziato da UEFA (Altro che fairplay). Si chiama politica come la Wada con Sinner e tanto altre amenita’ che nulla hanno a che fare con lo sport

MJ23 - JAN PALACH VIVE - OIOIOIOIOIOI... LUCA VIALLI SEGNA PER NOI

Ma il Napoli come mai ha anticipato addirittura al venerdì? Gioca col Real Battipaglia mercoledì?

il radarista

Siamo appena agli inizi e Conte ha portato momentaneamente il Napoli al primo posto, cosa impensabile all’inizio del campionato. I comaschi ringraziano le acque del loro lago per spiegare la loro forza ma il Napoli ha il suo golfo e, come tutti sanno, il mare che è salato batte sempre il laghetto dolce. Anzi, per indicare un marinaio poco pratico si dice che sia un marinaio d’acqua dolce, anche se questa affermazione non sempre è vera.
Il Como è una bella squadra e al primo tempo ha giocato meglio del Napoli. Al secondo tempo invece il Napoli ha giocato meglio del Como e ha meritato la vittoria.
Lukaku sta facendo molto più di quanto potessi sperare ma Kvaratskhelia non sta rendendo al massimo, anche perché Conte lo fa giocare in un ruolo non suo. Neres è una bella scoperta. L’arbitro non mi è sembrato molto in palla e credo abbia commesso alcuni errori che hanno favorito il Como. Roba di poco conto. Ora non ci resta che goderci un weekend senza patemi d’animo. Primi eravamo e primi restiamo.

M42

Perché impensabile?
Impensabile era che arrivasse decimo la stagione scorsa.

Il mattino ha loro in Bocca

il Napoli vincerà lo scudetto.

Claudio Mastino 62

Per vincere uno scudetto è necessario stare da soli in testa; una volta, correva l’anno 1964 l’Inter di Helenio Herrera ed il Bologna di Fulvio Bernardini hanno provato a vincerlo in compagnia ma alla fine l’Inter ha dovuto abdicare.

Alessandro

Che i napoletani si godano questo anno, probabilmente vinceranno
Il prox, il Conte comincia i mugugni e al terzo li abbandona..
Un classico della casa…

2010 nessunoo

Non è proprio così, con l’Inter, Conte il secondo anno fece meglio del primo, lasciamo perdere le etichette…..

J. J. O'Malley

be’, il pranzo varrebbe il Conto, no?

EroAdAtene

Come sempre, oltre ai buoni giocatori, serve il “manico” giusto. Conte non è certamente simpatico, ma il suo mestiere lo sa fare bene…

Leo 62

Meglio solo che male accompagnato…

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