Ma se Atalanta, Fiorentina e Lazio al terzo posto stanno sopra Juventus, Milan e Roma cosa dovremmo mai pensare?

è nelle sale, temo per poco, Stop Making Sense restaurato, se non l’avete mai visto non perdetelo, con Home of the Brave è il più bel concerto rock mai filmato;

Personalmente ritengo che sia bello che il budget non sia matematicamente associato al risultato. Per cui certo, spiace da juventino che la squadra nonostante questi stipendi sia così indietro, ma alla fine va bene così. Comunque credo oggi sia il compleanno della Juve. Juve fondata a Torino da molti giovani, e giocata nei primi anni con tanti ragazzi dispersi nella prima guerra mondiale o morti. Poi sono arrivati gli Agnelli, e tutto è cambiato. E oggi si passa dai padri-padroni a impersonali fondi. Va così. P.S Da scienziato posso dire che il famoso rasoio di Occam è una belinata? Spesso la soluzione ad un problema non è veramente la più semplice. Vabbe, buona domenica a tutti.

come la penso?
che il campionato non finisce oggi;

oggi gli giuventesi dovrebbero essere delusi dalla classifica ma, analizziamo le prossime partite:
2 Novembre Udinese-Giuventus (la data parla da sola)
9 Novembre Giuventus-Torino (derby della Mole)
23 Novembre Milan-Giuventus (partitaccia)

ecco che la delusione degli giuventesi potrebbe trasformarsi in incubo

Di solito quando guardo le partite non amo parlare di arbitri, non sto a sindacare come fanno in tanti ogni singola decisione dell’arbitro e tutto ciò per qualsiasi tipo di partita che va dalla serie A alla terza categoria, comprese le partite della Nazionali, quelle delle Coppe Europee, quelle dei Campionati esteri ed anche quelle dei Campionati giovanili.
Ieri sera però l’arbitro Pairetto in Como-Lazio l’ha fatta proprio fuori dal vaso, le due ammonizioni che ha comminato a Nuno Tavares sono state assolutamente ridicole per non parlare poi di altre decisioni che ha preso alquanto discutibili, inoltre non ha visto neanche il fallo di mano evidentissimo di Dossena ma questo può anche essere giustificabile, è stato uno dei mali minori poiché è poi intervenuto il Var a rimediare alla svista dell’arbitro.
Nuno Tavares verrà squalificato e non potrà esserci contro il Cagliari ma per fortuna Pellegrini che lo sostituirà ha dimostrato anche ieri di essere comunque affidabile.
Ieri la Lazio ha dimostrato di essere
in salute e con i cinque goal di ieri rifilati al Como ha adesso il terzo attacco del campionato, la squadra
crea diverse occasioni da goal e sembrerebbe migliorata anche in difesa, nonostante le defezioni coloro che subentrano ai titolari non li fanno certo rimpiangere.
Patric ieri ha giocato bene ma io comunque lo scambierei con Del Prato del Parma.

e cosa dovremmo pensare, Bocca? Che era tutto nelle cose. Forse il Napoli un pò sopra le aspettative, ma ha l’impianto che aveva stravinto due anni fa ed un nuovo allenatore molto determinato. Forse la Fiorentina un pò sopra, ma era reduce da una buona campagna europea e fatto un buon mercato. Sulla Lazio poca sorpresa, Baroni è da anni un signor allenatore, anche qui mercato intelligente e mirato. L’Atalanta? sorpresa zero. Dopo l’Inter era la migliore, ad ogni livello. Forse si riferisce a Milan e Juventus… ma erano entrambe messe maluccio, la prima non ha un management all’altezza, una struttura societaria oscura, acquisti presi con l’algoritmo, non c’è una idea forte che non sia l’autonominato boss Ibra. La Juve deve ricostruire tutto, ha perso tre anni tra Allegri ed Agnelli, ma pretende tutto e subito per diritto dinastico; sembra più una vecchia decaduta, quelli bravi o con un pò mercato, non solo di campo, sono andati via o lo faranno. Ha speso un bel pò di soldi per prendere figure non decisive (100 milioni per Koop e Luiz sembravano già uno sproposito al momento, casomai ne spendi 50 per Calafiori) e oggi si permette il lusso di rinunciare a priori a Pogba, l’unico che avrebbe la qualità necessaria. Ci sarebbe un facsimile in Premier, uno bravo veramente, ma chissà se Giuntoli (un altro sopravvalutato) lo vede. Dopo averne spesi 50 (sarebbero 30 netto cessioni) per Luiz, sarebbe tafazziano. Insomma, Bocca, nulla da pensare, il calcio italiano non è mica messo male. Male erano messe, finanziariamente, solo due società, Juve e Inter: ora nelle peste resta solo la prima, la seconda avendo risanato con capacità, perizia e profitto, uniti ad ottimi risultati. E cmq la juve sta lì a due punti dalle seconde, mica a quindici. Le altre, Milan incluso, non avevano particolari problemi economici o tecnici, tutte messe benino, e stanno bene dove stanno. Rimane la Roma… e quello è un caso clinico, società più assente e incapace di agnelli. Un discreto campionato, dunque, pieno di sorprese e belle cose. Non vincesse l’Inter, sarebbe una boccata di ossigeno per il movimento se lo facesse una provinciale di lusso. Che poi i media raccontino un altra cosa è fisiologico. milna e juve fanno più tifosi delle altre messe assieme, tolta l’Inter, e quindi fari puntati su quel target che garantisce audience e copie vendute. Marketing, un pò quello che fa lei sfruculiando ad hoc i bloggaroli.

COMO – LAZIO 1 – 5 (*)
A Como Baroni lascia a casa Rovella e Zaccagni, restano in panca Romagnoli e Gigot, a riposo anche Dia, punta sull’usato sicuro, Vecino e Pedro, oltre che su Noslin. Tra i lariani, assenti Sergi Roberto e Perrone, da osservare attentamente, oltre ai ben conosciuti Goldaniga, Dossena, l’ex-giallorosso Mazzitelli, Strefezza e Cutrone, il giovane Fadera e il gioiellino Nico Paz, un cocco di Fabregas. Arbitra Pairetto, al VAR Aureliano.
Tiretto del Taty, che subito ci riprova ma il tiro è deviato, sul corner e mischia relativa, Dossena ferma la palla col braccio, VAR e rigore, il Taty lo infila sotto la traversa, 0-1. Una Lazio molto determinata riparte subito ubriacante, dopo un cross a vuoto del Taty palla a sx al limite dell’area per Pedro che spara nell’angolo, 0-2. Giallo al Taty, tiraccio di Paz, Fadera alto di testa, rosso alla panca comasca, salva Provedel su Dossena, riparte la Lazio, ma Pedro tira a lato, gialli a Vecino e a Braunöder.
Ripresa: dentro Da Cunha e Dia per Noslin, punizione alta di Tavares, fasi confuse nelle due aree, poi splendida rovesciata “inventata” da Mazzitelli, palo e rete, 1-2. Giallo a Tavares, 2°giallo e rosso allo sfigatissimo Braunöder, giallo a Isaksen, tiro in curva di Paz, 2°giallo e rosso anche a Tavares, siamo di nuovo in parità, dentro Pellegrini per Isaksen, Audero salva sul Taty, sul corner palla da Pedro a Dia, infine a Patric che di testa la appoggia in rete, 1-3. Dentro Cerri e Engelhardt, che sciupa un bel assist di Cutrone, che poi la spara a lato, dentro Tchaouna e Gigot per Pedro e Marusic, scivola Patric ma Cerri spreca l’assist di Cutrone, e la Lazio non perdona, assist di Dia per il Taty che infilza Audero, 1-4. Dentro Gabrielloni e Barba, dentro Lazzari per Patric, testata fuori di Kempf, la Lazio chiude bene, assist di Lazzari per Tchaouna, che imbuca il suo primo gol in maglia biancoceleste, 1-5. Manita e game over.
Le pagelle: Provedel 6; Marusic 6 (Gigot 6), Patric 7 (Lazzari 6,5), Gila 7, Tavares 7; Guendouzi 7, Vecino 6,5; Isaksen 5 (Pellegrini 6), Pedro 7 (Tchaouna 6,5), Noslin 6 (Dia 6,5); Castellanos 6,5. All.: Baroni 8.
Il Como lavora bene dalla cintola in su, con un Nico Paz ispirato e due avanti sempre pericolosi come Cutrone e Strefezza, ma dietro e in mezzo soffre parecchio, almeno con noi mi sono parsi piuttosto in difficoltà. Molto rigoroso Pairetto, ma assolutamente imparziale, accumuliamo così un cospicio bottino di cartellini gialli, speriamo che non ci tocchi di scontarli amaramente nel prossimo futuro. Per ora alla via così… 

(*) Partita vista in differita per cena di Halloween con ospiti cosmopoliti e multietnici).

Hanno festeggiato la vittoria contro l’ Inter per 4 a 4! Perché non festeggiano anche la vittoria contro il Parma per 2 a 2?

Da qualche tempo l’informazione, seguendo almeno in parte l’inclinazione dei “giovani” e delle leggi dello spettacolo, è impegnata a trasformare mediaticamente quello che è uno sport di squadra in uno sport individuale e l’allenatore è il protagonista del gioco utilizzato per semplificare il passaggio.

Molti, soprattutto quelli con poca o nessuna cultura calcistica, son caduti nel tranello e si abbeverano all’Adani pensiero e, non sapendo “guardare” una partita di pallone, al compulsivo studio delle “statistiche” , in realtà un frullato di numeri dal significato oscuro.

Nascono così ingiustificate aspettative sui progetti di gioco più o meno dominanti dei Thiago di turno.

Poi in campo ci vanno i Savona i McKennie e i Vlahovic e casca il palco…