Una paura percorre il mondo del calcio e soprattutto i giocatori che giocavano tra gli anni 80, 90 e primi 2000: le morti di Vialli e Mihajlovic potrebbero avere una spiegazione connessa con la loro stessa attività sportiva? Tre calciatori di quello stesso periodo – Dino Baggio, Brambati e Raducioiu – affermano di aver preso medicine e sostanze varie, fatto flebo la sera prima delle partite. E adesso hanno paura che la loro salute possa risentirne. Vogliono sapere se giocando e prendendo quello che i medici gli dicevano di prendere hanno messo a rischio loro stessi. Zdenek Zeman lanciò l’allarme con la famosa intervista all’Espresso nel 1998: “I medicinali servono a guarire gli ammalati, chi fa sport è sano. Ma chi può escludere che i danni non si manifestino poi a distanza di anni?”. Si scatenarono accuse, polemiche e persino un processo finito con una zona d’ombra, mai completamente dissolta. Adesso è doveroso che l’Associazione Calciatori intervenga e che spinga Ministero della Sanità, Coni e Federcalcio ad aprire delle commissioni mediche di inchiesta per cercare di arrivare a delle risposte. E servono commissioni il più possibile libere e indipendenti, senza intromissioni, che scaccino alibi e giustificazioni inaccettabili. I calciatori, e non solo loro, hanno tutto il diritto di sapere

E siamo ad almeno tre. Dino Baggio, 51 anni, centrocampista di Inter, Juventus, Parma, Lazio e altri club ancora, negli anni 90 e primi 2000, nazionale. Massimo Brambati,  56 anni, difensore di Torino, Empoli, Bari, Lucchese, Palermo e altri ancora, seconda metà anni 80 e anni 90. Florin Raducioiu, 52 anni, attaccante rumeno di Bari, Verona, Brescia, Milan, Juventus, Espanyol, Dinamo Bucarest, nazionale. Tutti e tre confessano paure per l’uso di farmaci e integratori nel corso della loro carriera. La recente scomparsa in età molto precoce di grandi calciatori come Vialli e Mihajlovic li ha indotti a rivelare i loro timori.

 MASSIMO BRAMBATI a TV7 Gold

Lo dissi già 20 anni fa, prendevamo Micoren come caramelle. Allora era consentito e solo dopo entrò nella lista doping. La Federcalcio mi minacciò. Prendevo anche Anemina prima delle partite e ne sentivo gli effetti. Correvo molto in campo e non sentivo la fatica. Alcuni allenatori s’incazzavano pure se la sera prima della partita non facevi la flebo. Una volta dopo la partita andai in un bar con mio padre e lui notò che mi tremava tutta la mano. Ora mi affido a Dio”.

FLORIN RADUCIOIU a Sport Report su Orange Sport, tv rumena

Dobbiamo chiederci perché si verificano queste morti premature, in un’età piuttosto giovane. Anche io ho preso dei medicinali e parlerò col medico che ci seguiva a Brescia, per sapere che cosa prendevamo. Ricordo che la sera prima delle partite in albergo facevamo delle flebo con un liquido rosa, mentre a Milano prendevamo pillole. L’ho detto prima e dopo la morte di Gianluca Vialli”.

DINO BAGGIO a TV7 Triveneta

Bisognerebbe indagare su quello che prendevamo allora. Non prendevi robe strane, prendevi robe normali, però bisogna vedere nel tempo se queste restano dentro, riesci a buttarle fuori oppure no. Tanti hanno parlato anche dell’erba dei campi e dei prodotti che vi mettevamo. Anche io ho paura, sta succedendo a troppi giocatori di calcio del passato”.

QUI LA FAMOSA INTERVISTA INTEGRALE DI ZDENEK ZEMAN ALL’ESPRESSO  

Non possiamo essere noi a stabilire se ed eventualmente quali nessi ci siano tra le morti di Vialli e Mihajlovic e di tanti altri ex calciatori in maniera così prematura. Ma il tema dell’uso dei farmaci nel calcio è ricorrente addirittura da decenni. Dai tempi delle accuse di Zeman (1998). E’ doveroso che l’Associazione Calciatori intervenga, che si occupi di questa storia in maniera concreta, pressante. Bisogna spingere il Ministero della Sanità e anche il Coni e la Federcalcio ad aprire delle commissioni mediche d’inchiesta. Il più possibile autorevoli, ma soprattutto indipendenti, che evitino alibi, scappatoie, giustificazioni.

  Per quanto le polemiche di Zeman siano ormai antiche, il suo fu comunque un dito messo nella piaga, le farmacie di alcune squadre erano assolutamente sproporzionate e poi comunque lui partiva da un principio: “I calciatori sono giovani atleti dal corpo sano, non hanno bisogno di tutte questi farmaci“. E anche sugli integratori allora ci fu un gran parlare e discutere. Dalle sue accuse scaturì un processo che lasciò anche una zona d’ombra. I calciatori e non solo loro hanno diritto di sapere.

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Una paura percorre il mondo del calcio e soprattutto i giocatori che giocavano tra gli anni 80, 90 e primi 2000: le morti di Vialli e Mihajlovic potrebbero avere una spiegazione connessa con la loro stessa attività sportiva? Tre calciatori di quello stesso periodo – Dino Baggio, Brambati e Raducioiu – affermano di aver preso medicine e sostanze varie, fatto flebo la sera prima delle partite. E adesso hanno paura che la loro salute possa risentirne.

Vogliono sapere se giocando e prendendo quello che i medici gli dicevano di prendere hanno messo a rischio loro stessi. Zdenek Zeman lanciò l’allarme con la famosa intervista all’Espresso nel 1998: “I medicinali servono a guarire gli ammalati, chi fa sport è sano. Ma chi può escludere che i danni non si manifestino poi a distanza di anni?”. Si scatenarono accuse, polemiche e persino un processo finito con una zona d’ombra, mai completamente dissolta. Adesso è doveroso che l’Associazione Calciatori intervenga e che spinga Ministero della Sanità, Coni e Federcalcio ad aprire delle commissioni mediche di inchiesta per cercare di arrivare a delle risposte. E servono commissioni il più possibile libere e indipendenti, senza intromissioni, che scaccino alibi e giustificazioni inaccettabili. I calciatori, e non solo loro, hanno tutto il diritto di sapere

Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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OCKHAM

Da La Stampa 21 gennaio 2023

«L’utilizzo inappropriato del Micoren può causare un aumento della pressione arteriosa e l’insorgenza di aritmie che, sul lungo periodo, possono affaticare il cuore e provocare malattie cardiovascolari». A spiegare i rischi di uno dei farmaci che venivano «assunti come caramelle» in passato, per i suoi effetti dopanti, è Sara De Martin, professore associato di Farmacologia dell’Università di Padova.

l1Professoressa, cos’è esattamente il Micoren?
«È un farmaco composto da due principi attivi, il crotetamide e il cropropamide, che vengono definiti analettici respiratori perché riescono a stimolare la respirazione. Il farmaco viene utilizzato essenzialmente in condizioni di bronchite cronica o quando sono stati assunti farmaci anestetici che inibiscono la respirazione. Dopo aver assunto il farmaco, infatti, aumenta la frequenza e l’ampiezza del respiro e, di conseguenza, aumenta l’ossigenazione nel sangue».

l2Quali sono gli effetti del farmaco se assunto come dopante?
«Consentire all’atleta di iniziare la prestazione sportiva con una capacità polmonare massima, cosa che invece solitamente avviene progressivamente».

l3Quali possono essere gli effetti collaterali di un utilizzo inappropriato di Micoren?
«Sono stati documentati effetti collaterali legati essenzialmente a un sovradosaggio: cefalea, capogiri e anche convulsioni. Inoltre, Micoren può causare iperventilazione, legata a sua volta ad alterazioni della coscienza, o al contrario depressione respiratoria, causando broncospasmo. Sappiamo inoltre che il Micoren può aumentare la pressione sanguigna e provocare aritmie».

l4Quali invece i possibili effetti sul lungo periodo?
«In letteratura non ci sono dati relativi a una tossicità cronica, anche perché si tratta di un farmaco a emivita breve. Rischio cancro? Lo ritengo improbabile».

C’è anche una intervista all’ex portiere e medico Lamberto Boranga:

«La storia dell’antidoping nel calcio? «Negli anni 70-80 gli anabolizzanti non riuscivano a trovarli, l’Epo lo stesso, il cortisone era lecito. Potevi prendere di tutto senza rischiare». Lamberto Boranga ha fatto il portiere per sessant’anni, e nel frattempo ha preso due lauree, in medicina e in biologia. A 77 ha smesso con il calcio e ha proseguito con l’atletica. Oggi che ha svoltato gli 80 ed è un monumento alla longevità sportiva, commenta le preoccupazioni di ex calciatori che in carriera hanno abusato di farmaci e integratori e oggi pensano al destino di Vialli e Mihajlovic. «Una volta i controlli erano orientati sugli stimolanti tipo anfetamine e derivati», racconta. Lo sport era un Far West. Poi sono arrivate le prime regole. E dall’uso di sostanze proibite, l’Italia del calcio è passata all’abuso di prodotti leciti. «Non faccio nomi e cognomi, ma c’erano società che davano a ciascun giocatore 20 grammi al giorno di creatina».

Modifica il 1 anno fa da OCKHAM
OCKHAM

Miei Post di commento sul thread del 6 gennaio u.s sulla morte di Vialli “i nostri ragazzi”.

1) Condivido la commozione per la perdita (non inaspettata dato il tipo di tumore) di un giocatore che mi è stato caro e di una persona simpatica e perbene. Credo però sia giusto anche ricordare che, poco prima di lui, se n’è andato per un attacco di leucemia acuta, a soli 62 anni, Gian Pietro Ventrone, il preparatore atletico della Juventus, noto per i suoi metodi da “marine”, quando ci giocava Vialli. L’ipertrofica muscolatura mostrata nel giro di breve tempo dal giocatore suscitò all’epoca le ironiche critiche di Zeman e anche una forte perplessità da parte mia. Fatto sta che da allora Vialli andò perdendo l’agilità e lo scatto sul breve, doti peculiari che prima lo contraddistinguevano, rendendolo sgusciante e difficilmente marcabile in area.

2) Il Processo. Il 31 maggio 2007 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione, emessa il 29 marzo, relativa al processo di Torino nel quale l’ex-Amministratore Delegato della Juventus Giraudo ed il medico Agricola erano stati accusati di somministrazione di doping ed abuso di farmaci.
La Cassazione ha confermato l’assoluzione degli imputati, già sentenziata dalla Corte di Appello, dall’accusa legata a doping, ovvero la presunta somministrazione ai calciatori di eritropoietina.
Per quanto invece riguarda la questione dell’abuso di farmaci la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile la motivazione dell’assoluzione della Corte di Appello, secondo la quale “l’abuso di farmaci non era punito dalla legge all’epoca dei fatti”. Secondo la Corte di Cassazione infatti:“chi somministra ai partecipanti alla competizione, sostanze atte ad alterarne le prestazioni, e che fraudolentemente mira a menomare o ad esaltare le capacità atletiche del giocatore, pone in essere una condotta che consiste in un espediente occulto per far risultare una prestazione diversa da quella reale, in un artifizio capace di alterare il genuino svolgimento della competizione, con palese violazione dei principi di lealtà e di correttezza: per l’effetto, gli atti posti in essere sono agevolmente riconducibili alla nozione di atti fraudolenti di cui alla normativa in esame”(legge sulla frode sportiva).
La Corte ha quindi ritenuto che la somministrazione eccessiva di farmaci possa configurarsi come reato di frode sportiva e ha quindi annullato la sentenza di assoluzione della Corte di Appello
In base a detta sentenza ci sarebbe stata quindi la necessità di svolgere un nuovo processo, che però non si fece perché nel frattempo era sopraggiunta la prescrizione del reato.
– Questa la deposizione testimoniale resa nel 2004 da Zinedine Zidane: “La creatina l’ho presa soltanto alla Juventus. Mai prima, in Francia, e mai dopo, al Real Madrid. Ne prendevo due o tre grammi durante la settimana, quando c’erano molti impegni. E anche durante l’intervallo, tra un tempo e l’altro della partita. Chi ci dava le bustine? A volte il dottor Agricola, a volte il dottor Tencone. Le flebo? Sì, le facevo alla vigilia del match nella camera d’albergo. Flebo di vitamine, così almeno mi dicevano i medici. Il Samyr? Sì, l’ho assunto spesso, prima e dopo la gara. Che cos’è? Vitamine, così almeno mi dicevano i medici. L’esafosfina? Sì, l’ho assunta. Il Neoton? Non ricordo bene, ma se nel ’98 ho dichiarato di averlo preso, è sicuramente così. Iniezioni per endovena? Sì, le ho fatte, anche un’ora prima della partita. Chi stabiliva se e quando fare la flebo o l’iniezione? Il medico. Del resto, senza vitamine è impensabile giocare 70 partite all’anno”.
– Ricordo bene che anche a del Piero si gonfiarono i muscoli, come a Vialli, e che, di conseguenza, il giocatore si appesantì perdendo agilità e velocità, per cui le mie perplessità sui metodi di preparazione, basati principalmente sul lavoro in palestra e l’utilizzo dei pesi (come ebbero a dichiarare nel tempo, in più di una occasione, alcuni giocatori) aumentarono…

3) Non sono ipocrita e non scrivo pensando di compiacere chi mi legge e tenendo conto dei presumibili orientamenti della maggioranza degli utenti. Espongo dei fatti, lasciando ad ognuno di trarne le illazioni che ritiene, e le mie personali opinioni, ovviamente criticabili.
Quando non approvo un sistema, come l’attuale baraccone calcio, non lo favorisco rendendomi complice, come certi giornalisti o chi va allo stadio o si abbona a Dazn, ma cerco di contrastarlo per quanto è nelle mie possibilità.
Ho sempre avversato chi, nello sport come nella vita, usa mezzi fraudolenti e poco leali, soprattutto coadiuvanti chimici, per avere più possibilità di emergere o di vincere, anche se si tratta di una squadra o di un atleta per cui tifavo.
Il mio ricostituente, quando giocavo, è stato unicamente il Vov domestico (ai miei tempi con le uova fresche delle galline del pollaio che avevamo in cortile, messe in un bottiglione a macerare con i loro gusci – per l’apporto di calcio – e con l’aggiunta di marsala, vaniglia e succo di limone).
A mio figlio, quando da giovane frequentava una palestra, furono consigliati degli “innocui” integratori, che lui assunse inconsapevole del loro reale contenuto, probabilmente anche con ormoni, e chi gli procurarono una forma di ginecomastia, per la quale si fece anche operare. Detesto i preparatori o i medici delle società sportive che chiudono un occhio o addirittura incoraggiano l’utilizzo di sostanze nocive per migliorare le prestazioni.

4) Zeman prima di fare l’allenatore era preparatore atletico, laureato all’ISEF di Palermo con una tesi sulla medicina dello sport con il massimo dei voti. È stato insegnante di educazione fisica presso l’Istuto Gonzaga di Palermo.Se sei interessato vai a leggerti bene, bene i fascicoli dei processi.
I muscoli misteriosi di Del Piero e Vialli
ROMA – Una settimana fa ha parlato di doping nel calcio, ieri ha fatto i nomi. Zdenek Zeman non si ferma nel denunciare il fenomeno. Il Tour con i suoi arresti ha dato all’ allenatore della Roma la possibilità di toccare l’ argomento e ora le sue accuse sono ben più pesanti. Doping, farmaci presi per aumentare le masse muscolari, per elevare i carichi di lavoro, gioco sporco e pericoloso pur di avere calciatori sempre al massimo dodici mesi l’ anno. Zeman questa volta punta l’ indice contro una squadra che non ha mai amato, la Juventus, e sfiora anche l’ immagine del suo giocatore più rappresentativo. “Sono sbalordito da certe esplosioni muscolari – ha raccontato il tecnico in un’intervista rilasciata all’ Espresso – a cominciare da Gianluca Vialli per arrivare poi ad Alessandro Del Piero. Pensavo che certi risultati si potessero ottenere soltanto con il culturismo, dopo anni e anni di lavoro specifico”. Provoca Zeman, confronta le immagini dei giocatori a distanza di pochi anni, chiede spiegazioni di come alcuni possano essersi gonfiati così tanto e così in fretta, istiga il dubbio ed è peggio che se avesse buttato su un tavolo le prove.
da Archivio > la Repubblica.it > 1998 > 08 > 07 >

5) Dalla sentenza della Cassazione (processo con imputati Girudo ed Agricola con riferimento al periodo 1994-1998):
Il perito ha formulato conclusioni di tenore diverso per la creatina, di cui si è interessato essenzialmente in relazione all’attitudine di tale sostanza a provocare l’aumento del peso corporeo del fruitore, in sintonia, del resto, con il contenuto dello specifico quesito posto dal giudice“.

Modifica il 1 anno fa da OCKHAM
luottardi

Polverone generico buono solo per alimentare gossip….si gioca ovviamente sull’emotività di casi così eclatanti e ravvicinati …che però ad un attenta analisi molto più probabilmente rientrano nelle statistiche normali di soggetti con fattori di rischio (fumo).
Ben venga però se magari spinge più atleti a dire no ad abusi farmacologici….ma in ambiti competitivi, basta pensare al ciclismo, e ancora più quando i compensi sono così sproporzionatamente alti rispetto a lavori normali come nel calcio, mi sembra davvero utopico debellare la tentazione dell’aiutino

Mordechai

Non entro nel merito, ma se ‘sta gente avesse aperto bocca (e occhi) all’epoca, magari oggi sarebbe tutto bello e risolto.
Dare aria alle tonsille 25 anni dopo, cui prodest?

Il re è nudo

Concordo in pieno con chi dice che bisogna parlare di questi argomenti con competenza scientifica e con dati epidemiologici attendibili. Vorrei però alzare un po’ lo sguardo e parlare in genere dell’esasperazione dello sport agonistico di vertice.
Pensiamo a quanto sia sottile il confine fra il maltrattamento vero e proprio sanzionabile anche penalmente e certe durissime pratiche di allenamento cui gli atleti vengono sottoposti, magari dagli stessi genitori; fra trattamenti farmacologici leciti e l’abuso delle medesime sostanze protratto nel tempo; fra regimi alimentari severissimi imposti e mantenuti a lungo e il mancato rispetto della libertà e identità personale.
Non abbiamo forse letto il libro di Agassi? Non siamo informati di ciò che sta accadendo nella ginnastica ritmica? Non sappiamo forse cosa ci si è dovuti inventare – e con quali conseguenze sui risultati sportivi – nel salto con gli sci? Debbo continuare con gli esempi?
Non ho soluzioni. Solo molti dubbi e domande senza risposta.

Grande Romeo

Ho amici e conoscenti che hanno giocato a calcio (anche in A ma la maggior parte tra la C e i dilettanti) ed hanno regolarmente preso “roba” che all’epoca era lecita.
Quando seguivo più da vicino il Pisa le “robe” venivano date anche al settore giovanile.
Se lo faceva il Pisa, resto convinto lo facessero tutti (i nostri medici erano informati quanto la media dei medici sportivi, non erano luminari antesignani), non solo, ma resto pure convinto che lo facessero anche negli altri sport (sempre per la legge sulla proprietà transitiva della conoscenza). Ovviamente stendiamo un velo pietoso su quello che prendevano/prendono quelli che fanno sport amatoriale dove non ci sono controlli antidoping.
C’è gente che prende roba per andare la domenica mattina a correre e arrivare prima degli amici.

Venivano date robe lecite, talvolta in quantità non modiche, per rientrare prima dagli infortuni, per migliorare (si pensava) le prestazioni, ecc.
Non si conoscevano gli effetti a lungo termine e per uso prolungato, come per la maggior parte dei prodotti nuovi che tutti noi prendiamo normalmente (oggigiorno il consumo di integratori è alto anche tra la gente comune).

Forse uno studio scientifico sull’argomento potrebbe essere utile, ma perché serva davvero a qualcosa ritengo dovrebbe funzionare in maniera più ampia. Non studiare gli effetti che un farmaco ha avuto solo sui calciatori, ma studiare gli effetti che un farmaco ha avuto su chi lo ha usato e poi vedere se gli effetti nefasti sui calciatori stanno nella media o sono motivo di allarme.

Finché non c’è sta roba credo si rischi di perdersi in chiacchere dettate dal tifo

Leo 62

E va a finire che Zeman c’aveva ragione. Mi sembra che trattandosi di ragazzoni supervitaminati e superallenati stiano arrivando troppe malattie strane. Qualcosa era lecito e normale per sostenere le prestazioni, ma ci sono squadre che hanno al loro interno una mortalità più alta dello sbarco in Normandia… poi è anche vero che si gioca troppo per sostenere il circo e non da poco, almeno da venticinque anni, e quindi o si trovano metodi meno pericolosi per alzare il livello delle prestazioni, oppure le cose peggioreranno.
In altri sport dove il doping è stato anche più diffuso, tipo il ciclismo, ci sono meno morti a fine carriera, quindi c’è proprio un problema di cosa è stato usato e come, e del tipo di sforzo che uno sport come il calcio propone.

Mordechai

Tipo di sforzo? Difficile dirlo, non credo comunque superiore a quello di un rugbysta o pallavolista professionista, tanto meno a quello di un tennista.

Leo 62

Pensavo anche io ai tennisti… i rugbysti ed i pallavolisti credo che però giochino molto di meno durante una stagione. I Rugbysti poi hanno altri tipi di problemi a fine carriera.

Mordechai

Non credo che giochino tanto di meno, Leo…soprattutto quelli del volley tra campionato, coppe europee, impegni vari con la nazionale…mi sa che c’hanno giusto il tempo di rifiatare, come fanno spesso i calciatori in campo a palla lontano, senza tener conto che la durata di una partita di calcio è al “lordo” delle tante interruzioni/perdite di tempo, mentre nel volley (e nel basket) è tutto tempo effettivo.
Il calcio di sicuro non è lo sport più usurante.

"𝐀𝐇! MA È 𝐕𝐈𝐎𝐋𝐀!" (cit)

Potresti specificare con dati di fatto (malattie, decessi precoci, statistiche in relazione alla popolazione di pari età) e a quali squadre ti riferisci?

Ti riferivi a noi?

Io non mi esimo e posso riportare quello che è successo da noi e di altri calciatori di cui si sa o si è saputo.

Prima però, marcherei una netta linea temporale che divide il calcio professionistico fino a fino alla metà degli anni 80 (con utilizzo piuttosto “empirico” di medicinali e preparati) e quella successiva (con staff medici molto più avveduti).

Credo che quando avremo statistiche più complete si capirà che le denunce di Zeman erano abbastanza strumentali (tutto si risolse nel solito processo mediatico all’italiana senza nessuna vera presa di coscienza) e che le preoccupazioni dei Raducioiu, Brambati e Dino baggio abbastanza infondate, mentre il peggio era alle spalle, e mi riferisco proprio alla tua ultima frase …in altri sport dove il doping è stato anche più diffuso, tipo il ciclismo, ci sono meno morti a fine carriera, quindi c’è proprio un problema di cosa è stato usato e come, che secondo me inquadra perfettamente quel periodo temporale, dove la cultura “della bomba” era molto diffusa e i danni collaterali incalcolabili, ma venuti a galla col tempo.

Degli anni che stanno sotto quella linea, abbiamo una statistica che può essere analizzata, sopra quella linea, le malattie e le morti (Mjhailovic e Vialli, per capirci) non possono (per ora) autorizzare discostamenti dalla statistica del resto della popolazione.

Sulla SLA paiono esserci dati che confermano quel parallelo (attività ad alto livello e malattia/decesso), anche se sembrerebbe che i pesticidi e i diserbanti utilizzati nei campi di allenamento e sui prati dentro gli stadi possano essere stata una concausa. Dei nostri (Viola) sono morti di SLA Bertini, Segato e Lomabrdi (Borgonovo ha fatto carriera ad alto livello metà al Milan e metà da noi). Signorini al Genoa. Dei più “vecchi” Ernst Ocwirk, in Italia ha giocato solo nella Sampdoria, Fulvio Bernardini tra Inter e Roma, Anastasi tra Juventus e Inter e Guido Vincenzi tra Inter e Sampdoria.

Riferendomi a quella linea temporale e ai preparati dell’epoca, la mortalità dei nostri è si allarmante: Beatrice (leucemia), Ferrante (tumore alla gola), Saltutti (infarto), Longoni (vasculopatia), Caso (tumore al fegato), De Sisti (ascesso frontale) e Galdiolo (demenza frontale temporale). Ricordo le denunce di Ferruccio Mazzola più circostanziate sul periodo alla Fiorentina nella famosa intervista all’Espresso, e più generali e riferite alle pratiche degli anni ’60 nel suo libro “Il terzo incomodo”.

P.S. L’altro giorno un tale chiedeva provocatoriamente se sul blog si sia mai discusso di medicinali e doping e malattie e morti tra i calciatori professionisti. Gli avevo risposto che sul vecchio blog (allora avevo solo un numero di matricola) facemmo una lunghissima discussione sugli “eroi” della Germania Ovest ’54 e della Grande Inter anni ’60 (forse ricordi che io riportavo i dati noti alla Fiorentina). Ma il mio post è sparito e pare anche il tale…

Non mi riferivo solo a voi ma anche alla Sampdoria, ma è vero che quanto agli ultimi accadimenti è presto per avere un’idea precisa. In generale qualche sospetto è naturale che venga e noto che per fortuna si comincia a parlarne in maniera più aperta ( e non che in passato nessuno lo abbia fatto ). Diciamo che forse si sono sottovalutate le conseguenze di qualche pratica.

"𝐀𝐇! MA È 𝐕𝐈𝐎𝐋𝐀!" (cit)

Mi ero dimenticato di fare notare, a proposito di staff medici avveduti e metodi empirici, che i decessi e le patologie tra i ciclisti “amatoriali” (che di amatoriale hanno ben poco) sono invece molto più preoccupanti.

Luc 68

Leggete l’ultimo libro dello Juventino Zeman. Capirete un po’ di cose. Zeman ha fatto bene a denunciare. Il fatto che lui parli solo della Juve era perché da tifoso non sopportava ciò che faceva. Ma secondo voi come può essere che um intero sistema lo abbia osteggiato per tanti anni. Forse la Juve non era l’unica …. anzi. Le sue frasi sono attuali e i vecchi giocatori si cagano sotto. A quegli stessi giocatori dico …. mentre firmavate i contratti millionari non pensavate a cosa vi iniettavano? Sono girati e girano troppi soldi, e i soldi si sa come una lente deformano i valori.

"𝐀𝐇! MA È 𝐕𝐈𝐎𝐋𝐀!" (cit)

Era molto, ma molto peggio quando giravano meno soldi, fidati. Tra qualche anno potremmo confrontare le statistiche dei reduci dei preparati anni ’60-70-metà80 (già disponibili ora), con quelle relative alle denunce di Zeman e alle preoccupazioni dei Raducioiu, Brambati e Dino Baggio…

Quelle di Zeman erano denunce pro domo sua, chi si faceva le flebo nei suoi spogliatoi mica li denunciava, sai…? Quando i suoi si facevano fare gol per “aiutare” squadre pericolanti a rimanere in categoria, si voltava dall’altra parte (letteralmente: si metteva fuori dalla panchina rivolto verso il pubblico, senza più guardare la partita), ma mica li denunciava… Juventino o meno, un bel paraculo…

Il mattino ha loro in Bocca

👍concordo.

manu londra

La creatina e integratori vari durante la preparazione di Agosto la offrivano a me, giocatore di Prima Categoria intorno alla metà degli anni ‘90. Che succedeva sopra? Perché coprirsi con falso moralismo, cosa dobbiamo nascondere? Io rifiutai e a andai in panchina, il primo portiere era probabilmente meglio di me. Ma se un danno veniva provocato (magari allora non si potevano sapere le conseguenze) perché mai dovremmo tacere? La vita deve essere vissuta per la sua bellezza, se finisce troppo presto per motivi che possono essere evitati non sarebbe bene che tutti conoscano?

L'ESORCISTA

Questa è per l’amico @quando si stava bene etc.etc., che mi ha fatto morire con le sue inondazioni di meme. Bravo, ma devi sapere che Bramati e Raduciou in realtà avevano firmato un contratto con la Juventus, lo avevano firmato loro, non la Juve che non ne voleva sapere. Pare che quei contratti siano stati ritrovati nelle cantine dei rispettivi procuratori, io direi che è il caso di riaprire la vecchia indagine di Guarrinello per nuovi elementi sopraggiunti e i quasi tesserati al pari di Suarez sicuramente si potranno costituirsi parte civile contro la Juve per doping. Quanto a Dino Baggio che dire, il contratto di due anni non è stato mai stracciato, si trova ancora depositato negli archivi della FGCI ed anche se io giocò per 15 anni in altre squadre, la carta esiste e non può essere ignorata, il giocatore è stato indiscutibilmente danneggiato dalla Juve.

Modifica il 1 anno fa da L'ESORCISTA
come si stava bene quando c'era lui

Beh, secondo me, per gente come Ziliani, Pistocchi e Sigfrido, con questa carriera, non sarebbe difficile dimostrare che c’è lo zampino della Juventus…

Years……….Team
1985–1989 Torino
1986–1988→ Empoli (loan)
1989–1993 Bari
1993–1994 Lucchese
1994–1995 Palermo
1995–1997 Lucchese
1997–1998 Ternana
1998–1999 Saronno

(A proposito di Micoren – e prodotti antiasmatici utilizzati per “spezzare il fiato” e dare piena disponibilità polmonare dal primo secondo di gioco -, giovi sapere che ogni calciatore sotto contratto o arrivato al Liverpool negli ultimi 3-5 anni – l’ultimo Darwin Núñez – è stato diagnosticato “asmatico” e, per tanto, si suppone trattato con medicamenti che “la risolvino”.)

brambati.png
Modifica il 1 anno fa da come si stava bene quando c'era lui
Mordechai

Sto fesso, all’epoca, aveva perso la favella? O davvero pensava che le schifezze assortite che lo “obbligavano” (non so fino a che punto) ad inghiottire o iniettarsi erano succhi di frutta? Ma per favore…

Rosario Frattini

La cosa da fare, secondo il mio modesto parere, è un’ indagine epidemiologica seria per accertare che incidenza hanno i casi accertati e diagnosticati fra i calciatori e se è significativamente diversa rispetto alla generalità della popolazione e altri gruppi sociali. Poi secondo me Zeman potrebbe avere anche ragione se non si giocasse con la frequenza ed i ritmi di oggi( o degli ultimi trent’anni più o meno). Tra L’ altro sono alcuni anni che si è diffusa , anche fra i medici e la gente comune, la cultura degli integratori nella convinzione che siano innocui.

L'ESORCISTA

Quando si parla di doping bisognerebbe capirne almeno un po’. Non è una critica che faccio a te, ma se prendi un campione di personaggetti del blog e gli chiedi qualcosa sulla creatina c’è da scompisciarsi.
L’integrazione, lo dice la parola stessa, non è mai doping, come tutte le cose va utilizzata correttamente, come tutto, l’aspirina non fa male ma se ogni mattina mi alzo ed a stomaco vuoto me ne prendo 3 prima o poi mi verrà l’ulcera e mica sarà colpa del farmaco.
La farmacologia nello sport va distinta in lecita e illecita, il cortisone per le infiltrazioni, per fare un altro esempio, è lecito ma se io continuo ad infiltrarti per farti giocare prima o poi il tendine si romperà e mica sarà colpa del cortisone.
Insomma il discorso e lungo, vario e richiede competenze che i giornalisti sportivi che si allacciano a mala pena le scarpe non sono in grado di affrontare.
Ti invito poi a confrontare i dati sulle morti dei tre sport principali dove l’uso di farmaci e steroidi è ai massimi livelli: bodybuilding, wrestling e football.
Secondo le teorie dei minus habens che sparano sul calcio in proporzione su questi sport dovremmo avere un morto ogni 2 atleti.
Non parlo del ciclismo perché li dovrebbero già essere tutti morti, l’EPO è la cosa più pericolosa di tutte.

Modifica il 1 anno fa da L'ESORCISTA
Mordechai

Bravo Esor.
Refuso : al plurale è minus habentes.

L'ESORCISTA

Azz sono inciampato, al liceo in latino in effetti non andavo oltre il 7,5.

L’Avvocato (della Signora)

questa cosa della creatina e degli integratori l’ho già spiegata qualche tempo fa a qualcuno che diceva di aver fatto la panchina per aver rifiutato di prendere la creatina… e gli/le ho detto che la panchina l’ha fatta perché forse era scarso e che la creatina è legale e che comunque pure se mangi troppa pastasciutta poi stai male…
inoltre il numero di morti precoci (pur sempre dolorose e vieppiù eclatanti perché trattasi di persone famose) è forse statisticamente irrilevante se comparato all’enorme numero di giocatori.
ciò ovviamente non toglie che bisogna punire fermamente l’uso di sostanze irregolari e/o illegali.

2010 nessuno

Bel discorso ESOR

Due tituli 2021-22 - ex Campioni d'Italia 2020-21

No Vax alla riscossa, bandiera scossa.

Ho, avevo, tre amici di 59, 54 e 51 anni morti per cancro e leucemia. Giocavano a golf e a tennis nel fine settimana. Dino Baggio è un minus habens (me lo ricordo da noi… che ameba…), il suo problema non sono i farmaci ma la scuola italiana.

(Forza Mancio!!!)

(e anche noi, modestamente, due 🌰 🌰 ai Leaos…)

Tra un attimo si ricomincia, prevedo un’altra gragnuola…

Modifica il 1 anno fa da Due tituli 2021-22 - ex Campioni d'Italia 2020-21

Devi aggiornare i “Tituli”

Salud.

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