Arrigo Sacchi e noi. Trent’anni per ripeterci sempre le stesse cose. Noi compresi…
Se Arrigo Sacchi a 30 anni di distanza da USA ‘94 divide ancora così tanto vuol dire che in fin dei conti abbiamo vissuto.
E soprattutto vuol dire che abbiamo avuto la fortuna di vivere l’epoca più bella ed entusiasmante che il calcio ci abbia dato nella sua storia recente.
Parlavamo di Sacchismo ben prima che gli “ismi” invadessero il calcio. Non ve ne farò però un noioso saggio, vi dico solo che quell’epoca l’ho vissuta insieme a molti altri amici nel covo della più feroce opposizione e campeggiato sotto la bandiera di Gianni Brera. Il suo rivale più acerrimo.
Ma non l’abbiamo mai considerato un nemico o un berlusconiano da abbattere. E anzi abbiamo tutti avuto con lui uno splendido rapporto e contribuito a creare un dibattito “culturale” – l’ho detto! – che dura ancora oggi. Dopo di lui non c’è stato un personaggio equivalente nel grande saga del football italiano.
Francamente non vedo cosa abbia scritto Arrigo di così scandaloso su Baggio e la solita storia. Sacchi crede e sostiene sempre le stesse cose, ma anche noi le nostre. In realtà siamo tutti un po’ pateticamente ma anche comprensibilmente nostalgici.
Ci accapigliamo intorno ad Arrigo Sacchi perché in fin dei conti vorremmo tutti essere rimasti là.
Il vate di Fusignano, in realtà, vive di rendita da tanti anni e, ogni tanto, pare affetto dalla sindrome di Biden.
Ieri mi trovavo sul delta del Po, uno dei posti più affascinanti di Italia, dove il decadentismo e la nostalgia del ” amo le cose che potevano essere e non sono state” la fanno da padrone,il giro in barca sul fiume,i birdwatching, e le più incredibile,care, e buone ostriche di Italia ” le rosa della Sacca degli Scardovari” portate da un bretone,Tarbouriech,che ha il suo trabucco e punto vendita appunto nella Sacca…per finire una magnifica cena di pesce al Canarin di porto Tolle,con un crudo e moeche con polentina degne del massimo rispetto, serata finita con due chiacchiere – e più- con un rum Zacapa offerto dal proprietario che ha voluto conoscermi, quindi, sotto i fiumi di un alcool moderato, tornando in albergo con fuori una bandiera del Milan mi è venuta in mente la discussione del thread sul sacchismo.
Il sacchismo era inserito in un progetto molto più ampio che prevedeva la ascesa di Berlusconi ai massimi livelli in tutti i gangli della vita sociale, non gli bastava essere al livello di Gianni Agnelli,voleva di più, il progetto di una Repubblica Presidenziale che in un primo momento era destinata a Craxi,il Premier gradito, era fatto apposta per lui, non a caso aveva fagogitato tutti gli sport milanesi,dal baseball alla pallavolo, che erano corollario al calcio che aveva la fetta più grande,intendiamoci, Inter o Milan pari erano, ha comprato quella più a buon mercato,visto che il Milan tornava dalle serie b.
Aveva individuato,o perlomeno i suoi uomini, da Braida a Galliani, l’uomo che doveva stravincere,perché non gli bastava l’1 o 2 a zero,voleva le goleada, non si può dire che abbia sbagliato,cinque gol il Real credo non li abbia mai presi in tutta la sua storia,perlomeno in Champions.
Gli importava fino ad un certo punto il campionati, per lui la gloria era la Champions, mi ricordo in un dibattito televisivo quando nel 93 si trovava per la prima volta in politica, con l’economista ” Spaventa” che era il suo avversario nel collegio uninominale ” Roma 1″,ad un certo punto quando non sapeva.più che dire affermò ” io ho vinto due Coppe Campioni” e lei?
Salud
Moeche a metà luglio? Non saranno state masanete, forse?
Comacchio, ci sono tornato qualche anno fa e me la ricordo in maniera vivida, piccola e bella e i pensionati del posto a chiacchierare. Per me il delta è però natura, un paradiso per gli uccelli. Da quelle parti c’è qualcosa che mi affascina, sarà l’acqua che per me è vita, anche se la ho vista anche nella sua opera devastante…vabbè divago.
A me Sacchi ha dato sempre l’impressione di essere un esteta, interessato alla bellezza del gioco. Il Sacchismo è infatti parte di cosa dici, il momento della consacrazione di Berlusconi da imprenditore televisivo arrembante a personaggio carismatico, concordo. Il rapporto tra Berlusconi e Sacchi mi sembrava quello che ci poteva essere tra un Imperatore ed il musicista di talento e di corte protetto, quasi di altri tempi e sapori. Ci ha dato partite memorabili, Sacchi, e non solo per i milanisti, ma per tutti gli amanti del calcio. Ma in campo ci andavano fior di giocatori, per cui il giudizio sul merito reale del Mister timane un pò enigmatico.
Comacchio è carina ma risente dell’influenza romagnola,non è puro come il delta rodigino, Ca Tiepolo,Porto Tolle, Ca Pisani, hanno il dolce sapore di desueto,di nostalgia, appunto di decadentismo, durante le prime brume autunnali ha un fascino incredibile,certo,va preso a piccole dosi😀
Salud
20.00 Italia-Ucraina (Europei Under 19) – RAIPLAY -forse;
è l’ultima del girone ma siamo già certi della semifinale;
vale la pena vederla perché ci sono giovani molto interessanti, a me hanno colpito Bartesaghi (no, W, non è un parente di) e Camarda, forse più del già noto Pafundi;
l’Ucraina ha vinto in rimonta, ma l’Italia rimane sempre prima del girone, cuntent?
Calciomercato Lazio
Lo so che siamo ancora a metà del guado, ma noto che contrariamente al solito Lotito ha sciolto in anticipo i cordoni della borsa e ben 5 nuove facce sono arrivate ad Auronzo a sudare agli ordini del nuovo allenatore Mauro Baroni; Sarri forse starà schiumando dall’invidia e dalla rabbia, lui i nuovi acquisti di solito li incontrava negli spogliatoi prima della gara di esordio della stagione.
Sono arrivati quattro moretti di belle speranze, due già noti al pubblico della Serie A, Tchaouna e Noslin, altri due invece quasi ignoti, sia Tavares che Dele-Bashiru esordiranno in Italia con noi. Caratteristica comune ai 4 per ora solo la cura da loro prestata alle loro capigliature, folte, ricche e spesso ingentilite da ciuffi, code, fiocchi, nastri e trine secondo la moda “rasta” del momento, Guendouzi praticamente sembra calvo. Per un giudizio tecnico aspetterei prove più impegnative di quelle affrontate finora.
Giudizio a parte merita invece l’arrivo del “quinto”, Gaetano Castrovilli, lo sfortunato centrocampista pugliese, da sempre ai margini della nostra Nazionale, ma solo per la lunga e impressionante serie di infortuni che finora hanno massacrato la sua carriera. A me ha sempre lasciato un’ottima impressione, e se i nostri sanitari non stanno prendendo un grosso rischio e un granchio clamoroso, il gioco vale senz’altro la candela. Mi sembra che il giovane possa seriamente aspirare a prendere il posto del Mago, anche se con caratteristiche leggermente diverse.
Per ora mi taccio, anche perchè la crisi informatica planetaria ha colpito anche me, pur se solo di striscio. A risentirci più avanti, tra uno spot e l’altro. Buone vacanze a tutti i blogger, torno nel mio letargo estivo.
Bar SPort a rischio? In questi giorni ho diradato le mie visite qua, non sono contro alla pubblicità ma chiudere 7 banners prima di accedere ai commenti, in più a volte la pubblicità si riapre, etc. mi fa un pò perdere la voglia. Se poi non c’è nulla da leggere, neppure Waters, storico qua, che mi diletta delle sue mangiate, cioè ci vieni, aspetti e non leggi nulla… Temo che molti qua non ci passino più, già, è come se al Bar SPort devi aspettare mezz’ora per un caffè. Sono andato a cercarmi le pagine del 18 e 20 luglio di due anni fa. C’erano al 18.07 280 commenti, ed al 20.07 850 commenti, prima di un post nuovo targato 1 agosto. In sintesi, credo che ci fossero molti più commenti e quindi molte più visite, anche perchè non sempre uno scrive. E’ quindi vero che ci va la sostenibilità ma avere meno posts, ogni tanto Bocca che risponde e più accessibilità sia meglio che troppi posts senza dialogo. Il rischio è lo strozzamento di questo bellissimo Bar Sport, molti hanno proposto un piccolo obolo, credo che i ricavi della pubblicità siano solo di qualche centinaia di euro o sbaglio? Qualche opinione?
usare un bravo browser;
Al di là dei loro valori in assoluto, Sacchi così come Spalletti era più adatto ad allenare un club che a fare il ct della nazionale. La sua Italia non giocava certo bene, pur avendo ben altri giocatori rispetto a questa
Beh, io la vedo in maniera totalmente opposta. Premetto che sportivamente ho sempre ”odiato” Sacchi (ricordo quando mi alzai alle 4:00 del mattino per Milan vs Nacional de Medellin, sia per vedere quel folle di Higuita che quando non aveva nulla da fare se ne stava in porta, che per ”cucchiargliela” al Milan), ma le sue idee, i suoi valori, la sua visione del mondo mi sono sempre piaciuti.
Eppure, con quella chiusura sul rigore sbagliato da Baggio ha sconfessato sé stesso, la sua immagine, la sua filosofia, i suoi valori applicati al calcio. Sacchi ha sempre descritto sé stesso come un esponente ”altro” rispetto alla cultura calcistica dominante in Italia. Ha sempre prediletto il gioco collettivo rispetto all’individualismo, il controllo totale del campo rispetto alla ricerca del singolo episodio, il lavoro (anche ossessivo) rispetto alla ”furbizia” italica.
Individuando nell’ultimo rigore sbagliato da Baggio la sola differenza tra la sua Nazionale e quella di Lippi ha inconsciamente (o meno) evidenziato di non essere diverso rispetto a coloro i quali sostengono idee calcistiche opposte alle sue: alla fine è sempre il risultato a contare e non come ci si arriva e cosa si esprime, a prescindere da esso. Primordialmente Sacchi intende il calcio come lo intende la grande maggioranza degli italiani. Hofstede sosteneva che il carattere nazionale è così presente, radicato in noi, potente, che nemmeno ci accorgiamo del modo in cui agisce in ordine ai nostri pensieri e comportamenti. Insomma, Sacchi non è un olandese che esce dallo stadio con la Coppa dei Campioni nel cesto dei panni sporchi e non è neppure un inglese che festeggia il secondo posto.
Io quel Mondiale me lo ricordo bene. Fu Roberto Baggio a trascinarci in finale con due goal alla Nigeria negli ottavi di finale (stavamo accendendo le vespe e avevamo ammainato già le bandiere quando fece passare quel piatto destro tra il tacco del difensore nigeriano ed il secondo palo), un goal all’ultimo minuto contro la Spagna e due goal in semifinale contro la Bulgaria. Fu, insomma, il trionfo del singolo. In totale antitesi rispetto ai principi ”sacchiani” del collettivo e del singolo al servizio della squadra.
Il mondiale di Lippi fu totalmente opposto. In quella squadra, oltre ad una difesa di ferro segnavano tutti: Pirlo, Zambrotta, Materazzi, Toni, Del Piero, Iaquinta, Totti, Grosso, Inzaghi, Gilardino, ecc. Difensori, centrocampisti, attaccanti. Quella squadra si difendeva ed attaccava coralmente. Arrivò in finale senza perdere neppure un match e sconfiggendo in semifinale i padroni di casa.
Riconducendo 7 partite al solo esito differente dell’ultimo calcio di rigore Sacchi si è comportato proprio come si comporta il modello tipo da lui sempre stigmatizzato. Se avesse ammesso che Lippi risucì propio dove lui fallì, avrebbe fatto una migliore figura e dimostrato di credere veramente alle sue idee
Per chiudere, la risposta di Baggio è stata una delizia. Un vero buddhista.
tutto giusto
Caro MJ23 sempre diffidare di chi, come appunto Sacchi, va in giro ai quattro venti a dire che lui è diverso dagli altri. In genere non è mai così, chi è veramente diverso non si preoccupa certo di rimarcarlo, sono gli altri che lo fan per lui…
ottimo
Arrigo Sacchi pelato l’Italia c’hai rovinato!
Detto questo Sacchi non ha inventato niente, ha solo copiato l’Olanda degli anni 70, quando vidi il Milan le prime volte sotto la sua guida capii subito che il modulo era
lo stesso di quella mitica Olanda e lo ha potuto fare grazie al Berlusca che gli ha comprato i tre grandi giocatori olandesi ed aveva il velocissimo Franco Baresi; il Milan sotto la sua guida all’epoca praticava un gioco orribile e noiosissimo con le squadre raccolte in in venti metri a centrocampo adottando in modo esasperato la tattica del fuorigioco.
Con quei grandi giocatori ed un bel po’ di fortuna riuscì a vincere ma poi grazie al suo ego smisurato incominciò a dare i numeri chiedendo a Berlusconi di scegliere
tra lui e Van Basten; a quella richiesta ridicola naturalmente il Berlusca gli disse che avrebbe scelto Van Basten che è stato uno dei più grandi centravanti della Storia e che purtroppo ha dovuto smettere di giocare causa dei problemi ad una caviglia a soli trent’anni ma il suo calvario era iniziato già due anni prima.
Con l’Italia è stato un disastro, direi che come allenatore è stato una meteora e quel che ha vinto è esclusivamente merito di Silvio Berlusconi che gli ha messo a disposizione una squadra di grandi giocatori.
Sacchi ha avuto la fortuna di essere ricco di famiglia e non fu licenziato ai primi passi da allenatore del Fusignano solo perché il padre era il presidente della squadra. Come giocatore è stato una pippa al sugo e come commentatore è al livello di quando da giocatore con i suoi piedi a banana rompeva i vetri delle
chiese di parrocchia, vetri poi puntualmente ripagati con i soldi del padre.
anche questo tutto giusto. Aggiungerei solo il fallo tattico sistematico, di cui il miglior inteprete fu Albertini.
Caro Fabrizio, non è che scrivo per nostalgia e voglia “di rimanere là”ma perchè continuo a constatare che Sacchi (grande tecnico,assoluto innovatore, nessuno lo discute), non accetta alcune realtà inconfutabili, ad es…1)Quel Milan, benchè “cosmico in alcune occasioni” (parole di Brera, io aggiungerei 4-5 volte l’anno), avrebbe vinto molto di più giocando in modo meno fotocopiato (non smetterò mai di ringraziare mister Arrigo per averci regalato lo scudetto del 90, alla faccia della monetina…)-2)La sua nazionale è stata tra le più penose&fortunate di sempre!
Dirado i tuffi nel Blooog, mi sa che non sono l’unico. Se ci metti 30 clicks ad arrivare a scrivere la voglia passa e poi io dimentico cosi’ in fretta che il tempo che entro non ricordo piu’ cosa volevo dire. Demenza forse, senile no, sempre stato cosi. Sacchi… Da quando fa il commentatore lo ho sempre evitato, non mi sembra dica cose furbe, ma chi lo fa? Delpiero e’ un trattato noioso di politically correct, ibra un buff…, seedorf banale, chi si salva? Forse Capello che non ci gira intorno. I piu’ stan tra banalita’ e supponenza e politically correct. Sacchi mister e’ stato una meteora, meglio i Boskov…quelli che ci stan 40 anni sul campetto. E se fosse solo un furbacchione come Allegri?
Mah, ha fatto meglio Capello di Sacchi, il Berlusca voleva dimostrare che poteva allenare chiunque e la vera forza era lui – non aveva tutti i torti – come fece Caligola quando nominò senatore il suo 🐎 cavallo…
Lo ricordo bene quando allenava il Parma e spesso al mercoledì facevamo una partitella a Collecchio, sempre mentre facevamo la doccia bussava alla porta degli spogliatoi e diceva ” complimenti scieete una buona squadra” si apprestava con timidezza ed educazione.
Poi con l’avvento al Milan e i successi hanno aumentato il suo ego e la sfrontatezza.
È uno di quei casi in cui non so definire quanta bravura ci sia, certo, fuori dal Milan non ha fatto moltissimo, gli andò anche bene perché se perdeva a Belgrado aveva già il foglio di via, arrivò a Milano con arroganza, per esempio voleva che Baresi guardasse i video per vedere giocare Minotti.
Da commentatore sono anni che fa pena, un petit Joe Biden…
Salud
giusto, molto giusto. Ed è molto peggiorato da quando fa il commentatore, vede tutto e solo con i suoi occhi e con i suoi parametri. Non dimentico come ostracizzò Zola magic box e Signori uno da 20 gol a torneo, perchè voleva giocassero come Evani…. la sua nazionale fu la più noiosa ogni epoca, peggio di quella di Spalletti.
Minotti non ha mai giocato al parma con sacchi
Waters, non è da te. Forse i ricordi sono un po’ appannati (visto che non vai su wiki) ma il centrale del Parma, nell’ultimo anno di Sacchi, era Luca. E Sacchi avrebbe voluto portarlo al Milan, con Mussi e Bortoluzzi per “guidare” la difesa. Fu Braida ad opporsi ed allora gli presero Bianchi (doveva giocare al posto di Maldini, nelle intenzioni del Vate) e Luca finì alla Roma, Forse il Vate di Fusignano voleva che Baresi guardasse i video di Signorini, non so che se ne facesse dei video di Minotti.
Il culo di Sacchi ha un nome e un cognome: Ariedo Braida (anche lui, ovviamente, ha vestito la maglia del Mitico) grande conoscitore di giocatori
Magico, ovviamente, non Mitico
Per Luca intendi Signorini?
Non mi ricordo forse hai ragione ma ricordo abbastanza bene che Sacchi si ispirò a Minotti per fare vedere a Baresi 🙂 i movimenti difensivi..
Salud
Caro Fabrizio, io non vorrei essere rimasto là, sinceramente…se ancora mi viene da dire qualcosa sull’argomento è perchè stiamo parlando, certo, di un tecnico che ci ha fatto vedere un gran calcio (a sprazzi però…quel Milan cosmico, come lo definiva lo stesso Brera, poteva giocare in quel modo 4-5 partite all’anno, non di più…)ma che, in nome di quelle prestazioni, di quei successi, ancora non ha accettato alcune verità inconfutabili…ad es. che: 1)Giocando in altro modo, con quello squadrone tra le mani, avrebbe vinto di più (ancora ringrazio mister Arrigo per averci regalato lo scudetto del 90, altrochè monetina!)-2)La sua nazionale è stata tra le più penose, ancorchè fortunate, di sempre!
Che dire de rivoluzionario Sacchi?
Luci e ombre.
Emerso dal nulla, fu pescato in serie C dal Milan scommettendo su questo allenatorucolo da strapazzo. Grande visione da parte della dirigenza rossonera e grande culo nell’aver trovato il classico ago nel pagliaio.
Si, il Berlusca gli mise a disposizione dei campioni ma è pur vero che senza la mano del “rivoluzionario”, non credo che il Milan sarebbe arrivato a tanto.
Ombre.
Terminato il periodo meneghino, non mi sembra che il Paganini del calcio abbia ripetuto i successi rossoneri.
Per cui, sebbene resterà alla storia come uno dei grandi allenatori che hanno rivoluzionato l’idea stessa di fare calcio, Sacchi a mio avviso non è stato altro che una parentesi….
mah, il Milan l’ha pescato in B, dopo un campionato di C vinto ed uno di B chiuso piuttosto bene, ma soprattutto dopo un’ottima “recensione” di Allodi.
Sul culo invece non si discute.
Secondo me il merito principale che gli va riconosciuto non è tanto quello di schemi innovativi ma piuttosto di un’innovativa idea di stare in campo, soprattutto nelle gare in trasferta.
Grazie Fabrizio, concordo. Ho letto le reazioni e poi l’intervista completa, e per dirla con il bardo britannico, molto rumore per nulla. Sacchi non ha detto nulla che non abbia già detto, né nulla di clamoroso. È vero che la differenza col 2006 è un rigore, anche se omette quello sbagliato da Baresi. Ma non mi pare che nell’ intervista scarichi tutto su Baggio, al contrario. Peccato che non parli del non-gioco, e di molte scelte di giocatori non particolarmente azzeccate. Ma che notti magiche!
Anche Massaro lo sbagliò oltre a Baresi, se anche avesse segnato il Brasile avrebbe vinto se Bebeto segnava l’ultimo….e aveva il 95% di realizzazioni, quindi il divin codino,anzi sommo, è una vittima innocente …
Salud
beh, se omette quello sbagliato da Baresi e cita solo quello sbagliato da Baggio, mi sembra che scarichi tutto su Baggio….
Consiglio di leggere tutta l’intervista. La frase su Baggio è l’ ultima dell’ articolo, e ce ne sono altre che ne tessono le lodi. Hanno amplificato una piccola parte per fare cagnara inutilmente.
e ci mancherebbe altro che non avesse tessuto le lodi: se Sacchi ha giocato una finale mondiale deve ringraziare Roberto Baggio, di certo non se stesso. Io l’intervista non l’ho letta, ma vidi tutte le partite e senza il Divin Codino col cazzo che arrivavamo in finale
Esattamente.