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Ave Juric! Ha fatto più lui in 90 minuti, che De Rossi in 4 partite. Tranquilli, nella Suburra di Roma si scorderanno presto di Capitan Futuro e della Sora Lina…

Ave Juric! Lele e Lina te salutant. Sono giorni di tenebre e di fiamme nella Suburra romana. Tre gol della Roma tutti insieme sono quasi un’indigestione. Che arriva dopo aver già mal digerito tutti i polpettoni usciti dalle cucine di Trigoria, e che hanno reso il caso De Rossi più pesante e imbarazzante di quello Sangiuliano-Boccia. È proprio vero che Roma è una grande Suburra, appunto, che moltiplica vizi e debolezze umane.

  Detto che il licenziamento dell’allenatore rientrava sicuramente nell’azzardo e nella strafottenza americana verso il tifo e la nostra concezione tutta latina dello sport e in particolare del pallone, è anche vero che la settimana precedente a Roma-Udinese 3-0 è stata un’orgia di luoghi comuni e populismo, paganesimo e idolatria. Il cronista di Sky ha aperto la cronaca di Roma-Udinese affermando che la storia della Roma era stata “oltraggiata”. Manco Dan Friedkin fosse Brenno e De Rossi Cincinnato.

  Detto questo il pasticciaccio è stato brutto e le dimissioni di Lina Souloukou sono lì a testimoniarlo. E se davvero sono state date per via delle minacce e della costrizione a girare sotto scorta, siamo davanti al degrado e alla distorsione violenta di questo fenomeno di criminalità comune innestato sul tronco del tifo identitario.

  Poi capita che col maldigerito Ivan Juric la Roma azzecchi finalmente una giornata, arrivino i gol, persino il controverso Dybala combini qualcosa di buono e insomma in novanta minuti la Roma riesca a fare quello che non ha fatto in quattro partite. 

  E allora la ragione sta dalla parte degli americani che hanno cacciato malamente  De Rossi? No, però se continua così Capitan Futuro e Sora Lina saranno inevitabilmente scordati e alla fine il torto e la ragione lo faranno i risultati. Nel calcio, e soprattutto a Suburra, questa è la legge.  

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Giornalista sportivo, a La Repubblica dal 1983 al 2022, sono stato per 12 anni capo dello Sport. Prima e dopo sempre sport e calcio, dai campi di periferia fino ai Mondiali, da Gianni Brera fino a Internet, da San Siro a New York, da Wembley all'Olimpico, dalla carta alla TV. Autore di Bloooog!, il Bar Sport, per 14 anni dentro Repubblica.it. Ora in maniera assolutamente libera, autonoma, indipendente, senza filtri.

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il ghiro

GUDMUNDSSON – LAZIO 2 – 1
Stuzzicante sfida tra viola e biancocelesti al Franchi, grazie alla presenza di due ex come Cataldi e Castrovilli, per non parlare di Baroni, di un ex-giallorosso come Bove, di due potenziali obiettivi del mercato laziale come Colpani e Gosens finiti in casa gigliata, di un Kean voglioso di sfruttare il momento “azzurro”, insomma ricca di motivi d’interesse. Dei viola sconfitti a Bergamo Palladino cambia solo Ranieri, gioca Comuzzo. Baroni sostituisce il Taty infortunato con Noslin, inserisce Castrovilli a centrocampo, e conferma “coraggiosamente” (leggi scriteriatamente) Lazzari, Gila e Isaksen, lasciando in panca con Romagnoli anche Marusic, Rovella e Tchaouna. Arbitra Marcenaro con Abisso al VAR. 
Attacca la Lazio in fiammante maglia gialla, poi inanella un paio di palle perse, sulla seconda Colpani tira ma Provedel di piede devia sul palo, giallo a Gosens duro su Isaksen, tiraccio di Tavares, giallo a Isaksen, tiraccio di Mandragora, tiro di Kean a lato, tiretto di Tavares, De Gea salva due volte su Gila e Dia, poi su punizione perfetta di Tavares Gila ci riprova, svetta e di testa infilza De Gea, 0-1. Giallo a Biraghi durissimo su Isaksen. Finora la Lazio ha fatto la partita, i viola hanno operato di rimessa. Temo l’ingresso in campo di Gud, l’islandese.
Ripresa: Dentro con Ranieri anche Gud, che si fa subito sgambettare da Guendouzi, rigore e Gud spiazza Provedel, 1-1. Tiretto di Isaksen, tiraccio di Gud, dentro Rovella e Tchaouna, Dodò salva su Zac, poi dentro Marusic e Pedro, nei viola dentro Kouamè, Ikonè e Adli, Kean di testa a lato, fuori i tiri di Guendouzi e Colpani, De Gea para il tiro di Guendouzi, Gud salva in corner, traversa di Guendouzi di testa, giallo a Patric, infine Tavares acciacca un piede a Dodò, Marcenaro conferma al VAR, giallo a lui e Guendouzi, rigore che Gud spara in centro porta, 2-1. Giallo a Dodò, ma la Lazio ormai ha finito il gas. Morale: la Lazio fa il gioco e la Viola fa i gol, un beffardo finale di “rigore”.
Le pagelle: Provedel 7; Lazzari 5 (Marusic 6), Patric 6,5, Gila 6,5, Tavares 6,5; Guendouzi 6.5, Castrovilli 5,5 (Rovella 5,5); Isaksen 5,5 (Tchaouna 6), Dia 6 (Pedro 6), Zaccagni 5,5; Noslin 5. All.: Baroni 5,5.  
Tra i viola Gud su tutti, poi De Gea, Dodo, bene anche Cataldi e Bove. Fiscale Marcenaro.

il radarista

Due rigori non sminuiscono la Lazio che mi è parsa giocare bene.

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