Tutto secondo i piani, l’Uefa esclude la Juventus dalla Conference League (al suo posto la Fiorentina) per le violazioni finanziarie. All’esclusione si aggiunge una multa da 20 milioni di euro, solo 10 se rispetterà certe scadenze di bilancio nei prossimi tre anni. Non ci saranno ricorsi, la Juve accetta la sanzione per chiudere definitivamente qui le conseguenze di questo “annus horribilis”. In fin dei conti è il minore dei mali e ora può davvero ricominciare da capo. La grande novità è il cambio epocale delle strategia politica bianconera: niente più aggressività e arroganza, niente più centro di potere, niente più modello Andrea Agnelli. Insomma una Juve normale, o per meglio dire: normalizzata…
Tutto secondo gli schemi: Juventus fuori dalla Conference League e multa di 10 milioni, che potrebbero diventarne 20 se la Juve non rispetterà certe scadenze di bilancio nei pross
Il calcio modello De Laurentiis e Lotito, ovvero “io sono io…” Napoli e Lazio, e cioè le prime due squadre dell’ultimo campionato, hanno fatto poco e niente sul mercato, se non venduto giocatori molto importanti come Kim e Milinkovic Savic. E altri ancora potrebbero andar via. Per gli acquisti si vedrà, si può sempre inventare qualcosa. De Laurentiis e Lotito sono entrati nel calcio entrambi nel 2004, fino a pochi anni fa erano considerati dei parvenu che poco o nulla sapevano di football. Entrambi si sono disfatti adesso dei lori direttori sportivi e nella sostanza si occupano di tutto loro. Sono l’opposto del calcio finanza, davanti a tanti presidenti irraggiungibili e invisibili, loro sono ancora quelli che al calcio chiedono visibilità e prestigio personale. Insomma, che piaccia o meno, fanno tutto loro, almeno apparentemente e oggi sono diventati addirittura un modello, anche se molto, molto sui generis. Un modello per chi soldi ne ha, ma fino a un certo punto…
Le prime due squadre dell’ultimo campionato – Napoli e Lazio – hanno fatto pochissimo sul mercato. Venduto più che comprato. Il Napoli ha perso Kim, la Lazio addirit
Che cos’è che porta Inter, Juventus, Chelsea e altri ancora a litigarsi Lukaku da tre estati? E’ un bel centravanti, ma molto instabile, dal rendimento sicuramente non garantito, incostante, dall’alto grado di infedeltà e comunque costoso. Eppure da tre anni il calciomercato italiano si blocca intorno al suo nome. L’Inter ora avrebbe deciso di molarlo, la Juve invece vorrebbe ingaggiarlo per metterlo al posto di Vlahovic. Chi è che fa la scelta giusta? Francamente sembra una mania, e soprattutto è l’incapacità di uscire da un loop di ragionamenti troppo scontati. Oggi uno come Lukaku è meglio lasciarlo andare, senza strapparsi i capelli per fermarlo. Anche perché, se non si pretende Haaland, qualcuno per 30-40 milioni si troverà. Giuntoli, alla Juve, non era stato preso per questo?
Voglio sperare, ma non ci conto molto, che il prossimo anno non si stia qui a parlare di cosa faccia o dove vada Romelu Lukaku. L’Inter e la Juventus, con il Chelsea in mezzo, co
Senza pietà e senza riconoscenza, la Juventus umilia Bonucci mettendolo fuori rosa e costringendolo ad allenarsi a parte con un gruppo di ripudiati dal new deal bianconero Giuntoli-Allegri. Da oggi non si guarda in faccia nessuno,nemmeno il contratto, nemmeno chi ha interpretato alla perfezione il cliché del bianconero perfetto: duro, aspro, deciso e soprattutto sportivamente cattivo. Chiara l’indicazione a Bonucci di cercarsi un’altra strada: magari l’Arabia Saudita, che ormai raccoglie tutti i transughi del calcio italiano.
Con la stessa grazia e gentilezza di un Ebenezer Scrooge torinese o un più vicino Flavio Briatore che sentenza “Sei fuori!”, la Juventus ha messo alla porta senza troppi disco
Che pacchia! Venite gente, venite. Qui si vende tutto. Anche Milinkovic e Pogba andranno a giocare in Arabia Saudita. Ma quale santo ha mandato gli sceicchi nel pallone? Pagano qualsiasi cifra per qualsiasi giocatore, praticamente la Provvidenza scesa ad accarezzare i bilanci delle nostre società. Milinkovic frutterà una quarantina di milioni a Lotito e alla Lazio. Gli arabi si prenderanno Pogba, autentico flop per la Juventus. Che potrà così disfarsi di un contratto fin troppo oneroso. Insomma gli sceicchi, che pagano qualsiasi cifra a giocatori e squadre di provenienza, stanno risolvendo un bel po’ di problemi ai club italiani. Praticamente è come portare i gioielli di famiglia al Banco dei Pegni. Ma senza alcun rimpianto: tutti felici, ricchi e contenti….
Ultimi in partenza Sergej Milinkovic e Paul Pogba. Pacchi in partenza per l’Arabia Saudita: Milinkovic per l’Al-Hilal, Pogba all’Al-Ittihad. Club entrambi di Riad. Per Milink
E’ il mercato delle grandi “supercazzole” modello Giuntoli, ma c’è un problema oggi si vedono solo gli affari, le plusvalenze, la speculazione. Napoli a parte, che gli tocca per il semplice motivo che è campione, chi è che tra Lazio, Inter, Milan, Roma, Juventus etc alza il braccio per dire apertamente “voglio vincere lo scudetto”? Mi sa che qui scappano tutti…
Kim, Tonali, Brozovic, Lukaku e chissà quanti altri. Credo che oltre la corsa a vendersi, possibilmente cari, pure i pali delle porte, il calciomercato trascuri un dettaglio fonda
Il biscotto siamo noi. Il flop dell’Under 21 fuori dall’Europeo e dalle Olimpiadi fa scopa con la crisi della Nazionale fuori da due Mondiali consecutivi. E il problema si allarga ulteriormente se consideriamo che alcuni giocatori dell’Under sono gli stessi della squadra maggiore. Tonali è travolto dalla propria vicenda personale del trasferimento al Newcastle, Gnonto è un attaccante cui si è rivolto anche Mancini stesso senza ottenerne granché, mentre il no alla convocazione di Kean, giocatore come tanti, significa che la crisi non solo tecnica è davvero profonda. Di rifondazione in rifondazione e di flop in flop bisogna ormai ammettere solo una cosa: non sappiamo proprio che fare.
Il pericolo maggiore è l’indifferenza, perché di flop in flop si finisce quasi per farci il callo e un’eliminazione in più o in meno non fa più differenza. Il flop dell’
Il nuovo ricchissimo mondo del calcio arabo dove si stanno rifugiando grandi nomi da Ronaldo a Benzema, da Brozovic a Kolubaly, può svuotare e desertificare il calcio europeo? Beh, se di una specie di SuperLega stiamo parlando, bisogna dire che i soldi contano tanto ma non sono tutto. Il calcio ha bisogno di storia e tradizione, e prospera lì dove la spinta è popolare e viene dal basso. I milioni calati a pioggia sono un grande richiamo, ma è troppo presto per parlare di un rischio declino del calcio europeo a favore degli sceicchi e dei potentissimi fondi sovrani
Da Ronaldo a Benzema, da Koulibaly a Brozovic, tutti in Arabia Saudita, letteralmente ricoperti d’oro. Con ingaggi 6-7 volte superiori a quelli già altissimi che si pagano in Eu
Milano vince il suo 30° scudetto del basket dopo un play off contro Bologna, arrivato fino alla settima partita. Una supersfida testa testa tra due superbig del basket, per un finale di stagione molto spettacolare. Quasi tutti gli sport di squadra si affidano ai play off per assegnare il titolo, tranne il calcio fedele alla sua tradizione. Voi cosa direste se anche la Serie A introducesse questa novità? La considerereste un’offesa alla storia del football o un salto avanti nel futuro?
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Attenzione, reggetevi forte, sta esplodendo la bolla del calciomercato: il Milan ha venduto Sandro Tonali al Newcastle per 80 milioni. E’ un po’ come andare a mangiare la margherita a 25 euro nella pizzeria di Briatore. Ma chi ce li manda questi straricchi signori della Premier League a fare shopping in Italia? Ormai tutti vogliono applicare il metodo Giuntoli, il manager scudetto separato a Capri, che è all’origine del boom del Napoli: vendere, guadagnare e pure vincere. Praticamente il massimo. Non a caso il presidente De Laurentiis ha subito innalzato la quotazione di Osimhen: ora per prenderlo ci vogliono almeno 180 milioni di euro. Dalla Premier League all’Arabia Saudita una follia generale. Però fateci caso è un mercato di centrocampisti, difensori e persino portieri, ma di grandi centravanti a prezzo umano nemmeno l’ombra. Anche perché è come andare a caccia di perle sulla spiaggia di Rimini.
Proprio non riesco a capire come si possano pagare 70/80 milioni per prendersi Sandro Tonali – per prendere Haaland dal Borussia Dortmund il Manchester City ne pagò 60 più