Attenzione al richiamo delle sirene di Conte. Quello su di lui è un investimento ad altissimo rischio. Super Antonio ha sempre promozionato se stesso come allenatore che garantisce le vittorie, anche se costa parecchio di ingaggio e di investimenti sulla squadra. Col Tottenham il flop è stato totale, Antonio non ha vinto e al club sono rimasti sul groppone i 220 milioni di sterline di investimenti sulla squadra. Insomma un contratto da 17 milioni di euro netti all’anno, a chi conviene se non a lui? Dunque che ci sia la fila per prenderselo a quelle cifre è assai improbabile. Certo poi l’allocco che abbocca da qualche parte si trova sempre…
La notizia non è che Antonio Conte ha rotto e ha lasciato il Tottenham. La notizia è che Antonio Conte non ha vinto nulla. Vediamo. Nessuno regge Antonio Conte ormai per più di
Aveva un bellissimo sorriso, era un guerriero, ma non eterno. Sinisa Mihajlovic se ne è andato a soli 53 anni, dopo aver lottato per ben tre anni contro la leucemia. E’ stato un grande calciatore, un centrocampista forte, potente, un leader, famosissimo per le sue punizioni bomba: alla Mihajlovic appunto. Personaggio discusso, esuberante, sempre protagonista. Da allenatore gli piacevano le citazioni di Kennedy e dei grandi della storia. Ha combattuto la malattia con tutto il suo carattere, si è suddiviso, finché ha potuto, tra le cure e il suo Bologna. Fino a quando non è arrivata la resa.
Sinisa Mihajlovic aveva appena 53 anni. Ha tentato in tutti i modi di rimanere attaccato alla vita e al calcio – la sua vita appunto – ma non ci è riuscito. La leucemi
Antonio Conte è in difficoltà con il Tottenham, “non sono abituato a battermi a questi livelli”. Cristiano Ronaldo invece non fa gol con il Manchester United e ha un pessimo rapporto con Ralf Rangnick, insomma se la passa male e a fine stagione potrebbe ancora cambiare aria. All’Inter e alla Juventus Conte e Ronaldo sembravano indispensabili, gli unici capaci di portare i due club ai traguardi prefissati. Ma le cose nel calcio cambiano rapidamente e oggi nessuno all’Inter vorrebbe lasciare Inzaghi per tornare a Conte, oppure alla Juve fare a cambio tra Vlahovic e Ronaldo. Insomma, se ne sono andati? Peggio per loro…
Non so se qualcuno stia cinicamente godendo per i problemi che Antonio Conte e Cristiano Ronaldo stanno affrontando in Premier League. Antonio Conte col Tottenham è ottavo in clas
Ci siamo, la stagione è nelle mani di Luciano Spalletti, uno degli allenatori italiani più validi e apprezzati ma che ancora non è riuscito a vincere quanto merita. A Napoli ha ricostruito gioco e squadra e ora deve solo prendere il volo. Dice che “lo scudetto è una figata!”. Preda del personaggio, indugia in una filosofia leggera e spicciola cercando di camuffare il suo vero io fumantino e attaccabrighe. Si tratta solo di riuscire finalmente a vincere prima che il suo io più profondo salti fuori a rovinare tutto…
Lo Spallettismo – non può ancora parlarsi di Spallettesimo non avendo il nostro aperto un’epoca di trionfi e di vittorie – è la terza via. Intesa come strada che no