Champions League, l’Inter ne prende 3 da Joao Mario – sì proprio quello… – , il Napoli del comandante zapatista Mazzarri 4 dal Real di Ancelotti. Insomma alla fine ha vinto solo la Lazio. Alla fine dimostriamo sempre di avere con la Champions uno strano rapporto di inferiorità del tipo: vorrei, ma non posso…. – IL PODCAST
Ascolta “Champions League, Inter e Napoli col complesso d’Edipo (ep 18, 30 nov 2023)” su Spreaker. Bilancio: alla fine vince solo la Lazio di Immobile. Che già d
Champions League, il Milan battuto seccamente a San Siro dal Borussia Dortmund. Giroud sbaglia un rigore, l’algoritmo di Cardinale ha completamente sbagliato la stagione e Pioli può pagare il conto. Insomma: crisi nera… – IL PODCAST (CLICCA)
Ascolta “Povero Milan, come sei caduto in basso, PIoli a rischio (ep. 17, 29 nov 2023)” su Spreaker. Milan – Borussia Dortmund 1-3, dal rigore sbagliato di Giroud
Champions League, la Lazio risorge con la doppietta di Immobile, l’attaccante già scaricato e ormai considerato finito entra dalla panchina e salva Sarri & C. Due gol a nome di tutti i rottamati, gli esodati, i prepensionati… – IL PODCAST (CLICCA)
Ascolta “Ciro Immobile, il campione dei rottamati (ep. 16, 29 nov 2023)” su Spreaker. Lazio-Celtic 2-0, Immobile simbolo dei rottamati che non ci stanno Più che un cen
Champions League, l’Inter e il peso enorme di Lautaro Martinez. Almeno 300 chili… – IL PODCAST –
Ascolta “Inter, quanto pesa Lautaro Martinez? (9-11-2023)” su Spreaker. Quel che si dice un gol molto pesante. Se avessimo una bilancia speciale che misura gli attaccan
Champions League, all’inferno e ritorno. La notte salvifica di Pioli, Leao, Giroud, Sarri ed Immobile. La Champions scende ad accarezzare Milan e Lazio come la Divina Provvidenza – IL PODCAST –
Ascolta “Champions Milan e Lazio 8 nov 2023” su Spreaker. Ci sono momenti in cui è importante, anzi decisivo esserci. A chi dice che le Coppe ti svuotano e ti tolgono
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Tra difficoltà e partite giocate sempre soffrendo il più alto livello del calcio europeo, cosa ci sta dicendo oggi la Champions League per le italiane? Che l’Inter oggi è la squadra migliore, che ha mantenuto lo stesso spirito della finalista dello scorso anno, e che ha anche uno sguardo più lungo delle altre (Napoli, Milan, Lazio). Che invece, possono anche giocar bene, ma questa Champions la vivono fatalmente alla giornata. Insomma, checché ne dica Sacchi, non è che si possano dare sempre lezioni di calcio col ditino alzato a Simone Inzaghi…
L’Inter che va lontano. L’impressione più forte che si ricava dai primi assaggi di Champions League, è questa. L’Inter è la squadra che ha mantenuto un certo spirito d
Chiudiamo le prime due notti di Champions League con una sola vittoria dei 4 club italiani. Il Napoli vince su autogol a Braga, strappando una tregua e allontanando per un po’ tutte le polemiche e le tensioni intorno a Garcia. Per fortuna trova un Osimhen nello schieramento avversario. L’Inter fa una gran fatica e ringrazia Lautaro per il pareggio in casa della Real Sociedad. L’Inter migliore e più divertente è rimasta chiusa a San Siro la notte del derby. Aggiungiamoci il Milan che non va oltre lo 0-0 e la Lazio che pareggia solo per il miracolo del gol in extremis del portiere. Se è vero che siamo i principi del calcio speculativo e opportunistico, come sostiene da una vita Arrigo Sacchi prima da allenatore e oggi come coscienza critica del calcio italiano, speriamo almeno che la formula della prossima Champions League, con una classifica unica per le 36 squadre partecipanti, impedisca le speculazioni e gli opportunismi che minano gioco e spettacolo alla base.
L’unica vittoria italiana nella prime due serate di Champions League arriva su autogol e premia il Napoli che di quel goffo intervento del difensore del Braga aveva fortis
– ⚽ – L’insostenibile leggerezza di Leao. Detto che uno 0-0 in Champions League col Newcastle è meglio dei 5 gol incassati dall’Inter (Catalano dixit), il Milan ha soprattutto una questione aperta abbastanza inquietante: Leao serve a vincere le partite o serve a fare della scenografia davanti alla porta? Forse è una questione di ansia e paura, il non voler accettare il rischio se non di un tiro perfetto. Però così rischia di fare come Recoba o Neymar, insistere troppo con i dribbling e i passi in più che lo mandano fuori porta. Andando avanti così sarà ceduto anche lui, come Tonali, al miglior offerente. Certo fino ad allora non sarebbe male cercare di far gol e vincere qualcosa. E’ forse chiedere troppo? – ⚽ – In Champions League la Lazio pareggia contro l’Atletico Madrid di Simeone con un gol di testa all’ultimo secondo del portiere Ivan Provedel gettatosi sotto la porta avversaria alla disperata. Un evento raro ma non impossibile che mette Provedel accanto agli specialisti Higuita, Campos, Chilavert & C.
Champions League: Milan – Newcastle 0-0 e il caso Leao L’insostenibile leggerezza di Leao. Al di là dello 0-0 non particolarmente esaltante, ma sempre meglio dei 5 gol
La Champions League è il vero campo di calcio in cui si misurano i grandi club, ormai la forbice economica e di prestigio con i campionati nazionali è sempre più aperta e non c’è più confronto. La prossima Champions League che ci prepariamo a vivere – il Napoli col Real, il Milan in un girone durissimo con Psg e Borussia Dortmund e Newcastle, l’Inter finalista dello scorso anno col Benfica, la Lazio con Atletico Madrid e Celtic – sarà l’ultima con i gironi. Dal prossimo anno cambia tutto: da 32 a 36 squadre, 8 partite minimo tutte con avversari diversi, una classifica unica dove passano agli ottavi le prime 8, e quelle dal 9° al 24° posto vanno ai play off. Per qualcuno è una mano tesa ai separatisti della SuperLega per qualcun altro è una formula che non consentirà più troppi calcoli e quindi avremo belle sorprese, novità ed eliminazioni illustri. In ogni caso più partite, più tv e soprattutto 5 miliardi di business da suddividersi…Insomma chi vuol fare grande calcio non può certo permettersi di rimanerne fuori.
Oggi un grande club gioca molto più per la Champions League che per lo scudetto. Non per il numero di partite che deve fare ma per l’impegno, la concentrazione, la fatica ch
Il miracolo non c’è stato: l’Inter piange, è il trionfo di Pep Guardiola. Terza sconfitta per le tre italiane arrivate nelle finali di tutte e tre le Coppe. Grandi complimenti da tutti e manco un trofeo. La Champions League va allo straricco Manchester City degli sceicchi, che con Guardiola hanno costruito un superclub internazionale: bastano un gol di Rodri e qualche parata del portiere. L’oosessione è finita: Guardiola torna sul trono d’Europa dai tempi del Barcellona, e dopo 12 anni si toglie di dosso il marchio di aver vinto le precedenti Champions solo perché c’era Messi. Come da pronostico l’Inter deve accontentarsi di essere arrivata in finale. Anche perché Lautaro e Lukaku sbagliano oggettivamente tutto il possibile. E adesso il rimpianto per Inzaghi è forse non aver rovesciato il suo piano strategico: partire con Lukaku e mettere Dzeko al suo posto, dopo. Ma col senno di poi siamo tutti campioni. Ci resta quello che dice il grande Velasco: “Chi vince festeggia e chi perde spiega”. Facciamocene una ragione e chiudiamola qui.
Facciamo finta di essere sportivi e i rimpianti lasciamoli per ultimi. Anzi, facciamo finta di non averne. Complimenti a Pep Guardiola, clone di Einstein nell’universo del pa