Semifinale d’andata di Coppa Italia – Non esiste partita tra Juventus e Inter, senza polemiche, scontri e soprattutto un gran rissone finale. E così lo striminzito 1-1, arrivato alla fine di una partita assai povera di spettacolo e di grande calcio è stato seguito da un putiferio in campo con le due squadre a darsele di santa ragione. Insomma, succede tutto nel finale: segna Cuadrado, rigore di Bremer per mani in area, fa gol Lukaku che esulta in maniera polemica contro la curva juventina che lo aveva bersagliato con cori razzisti. Espulso dall’arbitro per aver risposto facendo provocatoriamente il segno del silenzio ai tifosi avversari. E alla fine Handanovic e Cuadrado si azzuffano, espulsi anche loro. Inzaghi si lamenta: “Lukaku espulso per la sua solita maniera di esultare dopo un gol”. Non è propriamente così, e il punto è: perché devo essere espulso se reagisco contro chi mi fa buu e urla insulti razzisti?
COPPA ITALIA, SEMIFINALI DI ANDATA (FINALE, ROMA 24 MAGGIO 2023) Mercoledì 5 aprile 2023 Cremonese – Fiorentina 0-2 (ritorno, Fiorentina-Cremonese giovedì 27 aprile) Attenz
Compromesso il campionato a causa della giustizia sportiva, alla Juventus restano l’Europa League e la Coppa Italia che ha sempre vissuto unicamente come ciliegina sulla torta. Battuta la Lazio, la semifinale con l’Inter e un percorso alternativo al campionato e alla Champions League passata e futura perduta, può lenire l’angoscia di una stagione maledetta. Ammesso che la squadra e l’allenatore si sappiano dare una scossa…
Il problema della Juventus oggi è dare uno scopo alla sua stagione. Frenare la discesa non basta, non accende il cuore dei giocatori. E nemmeno forse, dell’allenatore, del club,
Dopo il Napoli e il Milan tocca alla Roma. La Coppa Italia manda a gambe all’aria i progetti delle big del calcio. La Roma clamorosamente sconfitta all’Olimpico dalla Cremonese di Ballardini ultima in classifica, due gol e via, la Roma fino al gol segnato da Belotti nei minuti di recupero non si è vista proprio in campo. Ricadendo nei soliti problemi di gioco povero e scadente. Squadra poco concentrata, per di più fortemente rimaneggiata da Mourinho che non ha dato importanza al fatto che la Cremonese avesse già vinto a Napoli, gruppo distratto dalle solite telenovele romane e in particolare dal caso Zaniolo. Che chiede di rientrare giustamente in squadra, o meglio nella “famiglia” di cui tanto parla Mourinho. In questa vicenda o si mette da parte l’orgoglio o tutti finiranno per perderci.
Ognuno ha i suoi patemi e la Coppa Italia te la tira fuori tutti. Mourinho, solo perché la Roma ha rimesso un po’ il naso tra le prime, si è fatto prendere dal classico delirio
L’Inter va nonostante il capitano Skriniar che a giugno se ne andrà al Psg per cui ha già firmato, caso assai meno sconvolgente di come è stato presentato e in realtà perfettamente nell’ordine delle cose. I nerazzurri intanto proseguono la loro corsa in Coppa Italia, che lo scorso anno hanno già vinto e di cui Simone Inzaghi è ormai uno specialista. Il tutto alla fine di un calciomercato d’autunno molto povero e triste, assai distante della follie della Premier e riempito più che altro con i no dei giocatori importanti ai loro stessi club: Leao non ha rinnovato col Milan, Skriniar si è accordato col Psg invece che con l’Inter, Zaniolo ha rifiutato il trasferimento. E per questo è stato messo fuori squadra. I club ormai col fatto che pagano i giocatori veramente tanto pensano anche di esserne i padroni…
Funziona lo stesso, basta farsene una ragione. Senza il capitano Skriniar non sarà un dramma, e comunque da oggi fino a giugno l’Inter ce lo avrà, sarebbe assurdo escluderlo pe
Federico Chiesa manda avanti la Juventus in Coppa Italia. Succede nel momento del cambio della guardia al vertice del club, via Andrea Agnelli in tribuna il nuovo Direttorio bianconero che si è presentato con grandi programmi di calcio idealistico: giovani e spettacolo. Poi però per vincere la partita devi tirar fuori i giovani e buttare dentro i più scafati e i campioni se ce li hai. Chiesa appunto. Dagli schiaffi di Napoli, alla crisi societaria, dallo spettro dell’inchiesta su bilanci e plusvalenze (riparte anche la caccia della giustizia sportiva…) ai risultati stentati e insoddisfacenti. Una stagione da 50 sfumature di grigio.
Il fatto che la nuova era della Juventus – in tribuna tutto il nuovo Direttorio bianconero che ha sostituito il dimissionato Andrea Agnelli – ricominci da quel bel gol
Un classico, la clamorosa eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia ad opera della Cremonese (40 punti in meno in classifica…) è un monito contro la presunzione e la superbia di tutti coloro che sono impegnati nell’impresa scudetto. Il Napoli adesso sa che non è un interruttore che si accende o si spegne con un clic e che la differenza in campo non la fanno solo la tecnica e la tattica, ma soprattutto l’aspetto mentale. Insomma, una lezione per tutti, da Meret a Osimhen, per finire all’allenatore stesso. Il massimo e il minimo nel giro di pochi giorni, il Napoli è passato dal clamoroso 5-1 alla Juventus, all’altrettanto clamoroso ko dell’eliminazione ai rigori da parte dell’ultima in classifica. Non risulta però che Ballardini, alla fine, abbia inseguito platealmente Spalletti per stringergli la mano…
L’ovvio. Tra il Napoli e la Cremonese ci sono 40 punti di differenza in classifica. Ed è stato questo probabilmente il problema della clamorosa eliminazione ai rigori della squa
Se mai ce ne fosse ancora bisogno di conferma, si è capito che l’80% delle sorti della Roma è nei piedi e nelle invenzioni di Paolino Dybala, “il Messi de noantri”. Campione del Mondo, ma solo una comparsa nell’Argentina interamente occupata dal genio del più grande di tutti, ai Mondiali in Qatar più che segnare il suo rigore nella serie della finalissima contro la Francia non ha potuto fare. Viceversa nella Roma Dybala è sempre più influente e decisivo, si direbbe addirittura indispensabile: con lui la Roma vince, senza di lui la sofferenza nel gioco e nei risultati è ben più alta. E’ per questo che Mourinho, il cui contributo a livello di gioco della Roma è praticamente inesistente, se lo coccola non solo come campione, ma anche come amuleto. E anzi di Dybala ne vorrebbe molti di più…
Il campione del mondo Paulo Dybala non è Messi, ma per la Roma, oggi, è come se lo fosse. Se vuoi vincere la partita col Genoa e passare il turno di Coppa Italia non bastano gl
Ciao, ciao Milan. La Coppa Italia è una brutta bestia, se la vinci è un merito, ma in tutti gli altri casi è una grana e basta. Come quella di farsi eliminare a San Siro da un Torino ridotto pure in dieci. Il Milan non riesce a far gol e in più gli tocca subirne uno dal giovane francese Michel Adopo, che fa scatenare all’improvviso critiche e accuse. L’eliminazione fa scopa col 2-2 contro la Roma, con la squadra di Mourinho che ha rimontato due gol nel finale, col Napoli che si è allontanato di nuovo e la Juventus che ha agganciato i rossoneri. Da De Ketelaere all’età dei suoi vegliardi attaccanti per Pioli e i suoi campioni d’Italia potrebbe essere finita la lunga luna di miele…
La Coppa Italia è quel torneo che conta solo se lo vinci. E anche quando lo vinci – dipende da quale squadra sei… – vale se lo metti in abbinamento ad altro. Che so,
La scomparsa di Lukaku sta diventando sempre più imbarazzante per l’Inter. Il gigante troppo buono, acciaccato e in crisi, seminascosto in tribuna a San Siro durante la partita di Coppa Italia contro il Parma. Mentre in campo a 45 anni Buffon si dava un gran da fare, rispondendo ai fischi e gli insulti dello stadio parando tutto il possibile, si poteva toccare da vicino la crisi del grande centravanti protagonista dell’Inter scudetto di Antonio Conte. Infortuni, ricadute e soprattutto la miseria di due gol segnati finora. Pagato come una superstar, Lukaku fa disperare il povero Inzaghi e oggi viene dopo Dzeko, Lautaro, Correa etc: insomma il pacco è pronto per essere restituito al Chelsea. E poi si dovrà andare a caccia di un altro centravanti…
C’è un mito di 45 anni in campo e un ex centravanti di 29 in tribuna. Inter-Parma, ottavo di Coppa Italia, è un gioco di telecamere che passano da Gigi Buffon nella porta del
La Coppa Italia all’Inter accolta come la liberazione da un incubo. Buttato praticamente via il secondo scudetto, per vederlo vincere ormai al Milan, la Coppa sollevata a Roma diventa una consolazione che può accontentare tutti. Decisivo Perisic che però molla anche la stoccata alla società: “Per rinnovare il contratto ai giocatori più importanti non si aspetta l’ultimo momento”. L’ago della bilancia del calcio lascia del tutto Torino per fermarsi su Milano, con Milan e Inter. Per la Juventus invece la stagione è ormai ufficialmente fallimentare: dopo dieci anni nessuna vittoria e “zero tituli”. Allegri chiude al di sotto del livello di Pirlo lo scorso anno. Che poi fu esonerato…. Dall’addio di Ronaldo in poi è stato tutto un rotolare in basso, a tutti i livelli. E per adesso l’unico a lasciare è Chiellini…
COPPA ITALIA 2021 – 2022 FINALE Roma, mercoledì 11 maggio 2022 JUVENTUS – INTER 2-4 (7′ Barella I, 50′ Alex Sandro J, 52′ Vlahovic J, 80′ Calha