Tifo e Mafia a San Siro: non tutti si chiamano Paolo Maldini
Tifo e Mafia, agitare bene e servire secondo calendario. Può anche essere sorprendente o scioccante l’inchiesta di Milano sugli affari delle cosche fin dentro i parcheggi o i ba
Da Budapest a Brescia, violenza, razzismo, intolleranza, ultras che spadroneggiano. L’arbitro Taylor della finale di Europa League tra Roma e Siviglia aggredito all’aeroporto. A Brescia l’invasione di campo e l’esplosione di violenza dopo la retrocessione del club in serie C. Il calcio sta facendo orrenda mostra del peggio di se stesso, ma non sono solo segnali questi, è l’ennesima dimostrazione di una realtà ormai consolidata, deviata e seriamente inquinata. Bisogna imporre una maggiore responsabilità ai protagonisti dello spettacolo calcio, Mourinho che parla in quella maniera così intollerante e volgare dell’arbitro fino ad aspettarlo nel garage dello stadio per insultarlo faccia a faccia non è accettabile. Eppure continua a farlo da anni, anzi da sempre, da che fa l’allenatore: non sono certo le squalifiche da due o tre giornate a fermarlo. Il Milan che va a farsi processare sotto la curva degli ultras, fino a legittimare il loro giudizio e soprattutto il loro potere, è inconcepibile. Eppure non è successo niente. Le curve ormai usano il razzismo e gli insulti razzisti come arma di aggressione. E al centro di tutto c’è sempre la figura dell’ultrà ormai inteso come l’unico vero sacerdote e custode del calcio, l’unico tifoso davvero necessario e indispensabile al pallone. Ma non è così: certe frange ultras, ammesse e tollerate dagli ultras in genere, sono solo una parte, proterva e intollerante, che ha rubato il calcio a tutti noi.
Non possiamo nemmeno chiamarli preoccupanti segnali dal mondo del pallone. Non sono segnali, ma una realtà vera, concreta, oppressiva, preoccupante, deviata e seriamente inquinata
Violenza e prepotenza, noi e la legge degli ultras: ricordare senza mai cambiare nulla
Il degrado del tifo presuppone una civiltà del tifo che si slabbra, si rovina, si deturpa e si inquina con comportamenti variamente incivili: dal razzismo alla prepotenza, alla vi
L’inquietante caso della curva dell’Inter svuotata a forza di minacce e sotto l’uso di prepotenza e violenza dagli ultras nerazzurri in segno di lutto per l’omicidio del capo ultras, ucciso in un regolamento di conti della malavita milanese. Le proteste degli spettatori cacciati via sono cadute scandalosamente nel vuoto. La polizia ha lasciato che il reato venisse portato a termine, sotto il ricatto di eventuali più gravi incidenti. Inaccettabile anche che gli steward non abbiano fatto niente, e che l’Inter non abbia subito dato solidarietà e assistenza agli spettatori – famiglie con bambini comprese – così assurdamente e inaccettabilmente danneggiati. L’episodio una volta di più testimonia il controllo mafioso del territorio dello stadio da parte degli ultras e soprattutto l’inquietante e dimostrata ormai connessione tra movimento ultras e criminalità organizzata.
C’è un evidente ulteriore arretramento nella civiltà negli stadi. E un’avanzata della violenza, di fronte a una lotta contrastante insufficiente e talvolta addirittura inesis