Aspettando Napoli – Juve, preferite la Juventus di ieri o quella di oggi? La volete simpatica o antipatica? -🎙️ IL PODCAST
Ascolta “Juventus, da Agnelli a Elkann, la mutazione (ep. 26, 26 dic 2023)” su Spreaker. Un anno fa la Juventus era in piena bufera, travolta dalo scandalo plusvalenze
Da Andrea Agnelli a John Elkann la Juve s’è fatta buddhista
Una Juve buddhista. Armistizio e deposizione completa delle armi, fine a 17 anni di viscerali e velleitarie battaglie legali e mediatiche. A prescindere dalle furiose esibizioni ab
Cos’è che unisce il “caso Juventus” e il “caso Mourinho”. Quello di essere descritti e raccontati come clamorose vittime di ingiustizia, oggetto di persecuzione da parte di una giustizia sportiva cieca e brutale. Va bene, ma il punto è: cosa vogliamo dalla giustizia sportiva? Ci interessa lo sport o che siano salvati gli interessi di un mondo che sullo spettacolo del calcio è esploso incontrollatamente dal punto di vista economico e finanziario? Oggi un pool di avvocati e legali in genere serve ai club, tanto quanto una grande difesa in campo, perché gli interessi vanno protetti con forza, anche ben oltre lo sport. La famigerata “carta Covisoc” su cui la Juventus ha scatenato un duello legale con la Federcalcio, non serve a dare una luce diversa all’inchiesta sulle plusvalenze, serve solo a mandare a monte il processo che le ha inflitto il -15 per manovre scorrette sul calciomercato. E perché due giornate a Mourinho sarebbero un’ingiustizia? Non ne ha forse dette quattro al “quarto uomo” di Cremonese-Roma? Se poi l’arbitro è andato oltre ne pagherà le conseguenze. Ma evitiamo il vittimismo ed evitiamo di gridare allo scandalo degli scandali. Chi ha memoria ricorderà che Agnolin a Bettega & C, disse: “Se non la smettete vi faccio un culo così”. E prese quattro mesi…
C’è un filo che unisce il caso Mourinho e il caso Juventus, ed è quello che passa per il telaio della giustizia sportiva. Oggi il calcio si fa con i grandi campioni, i migliori
Clamoroso al J Stadium! E’ la fine di un’epoca, alla Juventus si dimette l’intero CdA e si arrende anche il presidente Andrea Agnelli, che abbandona ufficialmente dopo 12 anni la guida del club di famiglia. Già a gennaio 2023 la Juventus avrà un nuovo presidente (il commercialista Gabriele Ferrero) e un intero nuovo management. Il clamoroso ribaltone arriva per esigenze di difesa di fronte all’Inchiesta Prisma della Procura di Torino che accusa il club di plusvalenze fittizie e manovre sul monte stipendi per modificare artificiosamente il bilancio. Stupisce come 16 anni dopo Calciopoli un altro evento giudiziario sconvolga la vita del club e stupisce come determinati eventi – l’affare Ronaldo e le dimissioni di Marotta, la Superlega, il declino dei risultati e la voragine di 254 milioni nel bilancio – abbiano in fin dei conti un filo logico che gli inquirenti stanno seguendo e che tiene unito tutto quanto in un unico quadro. Arriva un certo punto in cui i protagonisti sotto accusa, presi anche da un certo delirio di onnipotenza, perdono il doveroso autocontrollo. E sbagliano. Non resta ora che chiedersi: la famiglia Agnelli manterrà la proprietà della Juventus che guida ormai da 100 anni, oppure cederà, come tante altre squadre, il prestigioso club a qualche multinazionale?
Fino all’ora di cena era stato un tranquillo lunedì di ordinaria amministrazione e di lontani mondiali in tv. La cui eco fa solo da sottofondo, ma di fatto distrae l’atten
Il Milan quattro gol li fa e la Juventus quattro gol li prende. Ma quale miracolo, quale notte dell’orgoglio bianconero. Niente di nuovo sul fronte occidentale, la Juventus era un disastro prima ed è un disastro adesso. Dal ko di Haifa contro il Maccabi passa ai quattro gol incassati dal Benfica e amen: la Champions League è perduta, resta solo la speranza della qualificazione di consolazione in Europa League. Agnelli aveva cercato di stimolare la squadra e aveva salvato la panchina di Allegri. Ma adesso torna tutto in discussione, anche la conferma dell’allenatore: la Juventus si sta squagliando ormai del tutto, solo l’ingresso di qualche giovane ha risvegliato un po’ la squadra. Pure Agnelli ovviamente è nel mirino: e l’inchiesta sulle plusvalenze mette in forte discussione anche la presidenza del club. Non ancora arrivati alla fine di ottobre un traguardo è già perduto, un anno maledetto fin dall’inizio. Il Milan invece domina: dopo i due ko col Chelsea, i quattro gol che lo tengono in corsa per gli ottavi li fa alla Dinamo Zagabria con Gabbia, Leao e Giroud. Insomma c’è chi la Champions League la gioca dignitosamente e chi invece deve andare a nascondersi.
UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2022-2023 Martedì 25 ottobre 2022 Dinamo Zagabria – Milan 0-4 (39′ Gabbia M, 50′ Leao M, 59′ Giroud rig. M, 69′ Ljubicic aut. M
Bambole non c’è una lira. L’Inter ha un bilancio in rosso per 140 milioni e la Juventus per 254. Nei due club di Steven Zhang e Andrea Agnelli i conti non tornano più e la mancanza di risultati a livello internazionale costringe Juventus e Inter a fare salti mortali e a ricorrere a mezzi più adatti a piccoli club, tipo cessione di giocatori importanti e ingaggi di calciatori a parametro zero. Molto banalmente il calcio divora un sacco di soldi, ma i soldi non sono tutto: se non azzecchi gli allenatori e i giocatori giusti dovrai fare miracoli per tornare competitivo. E non vincere guasta i bilanci. Inter e Juventus strategicamente alleate e storicamente rivali, due grandi club i cui tifosi ora sono in subbuglio: è dura scoprire che il nome non basta più…
Bambole non c’è una lira. L’Inter ha un rosso di 140 milioni, la Juventus di 254. Non spaventatevi davanti a cifre così grandi, per il calcio che globalmente è un’