Calciomercato stop al Decreto Crescita: ora i calciatori le tasse devono pagarle tutte. Com’è giusto… Ascolta “Calciomercato, stop decreto crescita: se la Meloni fa una cosa di sinistra (ep.48, 29 dic 2023)” su Spreaker.
A me la notizia che il famigerato Decreto Crescita abbia sbattuto finalmente le porte in faccia al calcio e bruciato il prossimo calciomercato, negando la possibilità che si possa
Wijnaldum, De Ketelaere, Di Maria, Pogba e tanti altri: anche quest’anno in tutti gli affari di calcio mercato riguardanti gli stranieri arrivati in Italia è entrato il famigerato Decreto Crescita. Un sostanzioso taglio all’aliquota Irpef che consente ai giocatori di guadagnare tanto senza che le società debbano pagare per intero il lordo che va versato ai calciatori italiani e a tutti quelli che non rientrano nella facilitazione fiscale. Anche Ronaldo beneficiò di clamorosi vantaggi fiscali per il suo maxi stipendio da 30 milioni netti all’anno. Giusto, non giusto? Certo che non lo è, è uno spudorato favore a chi è più ricco, sperando che qualche briciola del giro economico ricada sui più poveri. Cercate di non pensarci quando dovrete compilare il 730, scoprendo che dovrete pagare, in percentuale, più tasse di Ibrahimovic o Wijnaldum…
Notizie sparse, in tempi di calciomercato, di dibattito a colpi di centesimi e zerovirgola sul “cuneo fiscale” e di 730… Georginio Wijnaldum, fortissimo centrocampist