Come sì bbello a cavallo ‘e stu camello…. Attenzione che torna su piazza lo sceicco biondo Roberto Mancini, dopo aver mollato l’Italia, in Arabia ha fallito ed è già tornato casa: evidentemente si era stufato di guadagnare tutti quei soldi. Dunque ora lo sceicco biondo è su piazza e pronto per la prossima squadra. E se, ad esempio, i Friedkin ci facessero un pensierino?
Comme si’ belloA cavallo a stu camelloCu ‘o binocolo a tracollaCu ‘o turbante e ‘o narghilèGuè, si’ curiusoMentre scave stu pertusoScordatello, nun
Atalanta, Roma e Fiorentina alle stelle. La notte del riscatto del nostro calcio, tre squadre italiane nelle semifinali di Europa League e Conference League. I risultati ci garantiscono già la quinta squadra in Champions League per il prossimo anno. La grande impresa è quella dell’Atalanta che perde a Bergamo col Liverpool ma gestisce bene la trionfale vittoria di Anfield ed esplode la festa, Gasperini in trionfo. La sua Atalanta è in corsa per la Champions in campionato ed è in semifinale sia di Europa League che di Coppa Italia. La Roma all’Olimpico manda ancora ko il Milan dopo averlo fatto a San Siro, Mancini e Dybala mettono in ginocchio i rossoneri, che non riescono nemmeno ad approfittare di una Roma in dieci per oltre un ora per l’espulsione di Celik. De Rossi alle stelle, i Friedkin hanno già annunciato la conferma. Per Pioli invece è un momentaccio, probabilmente all’Olimpico l’allenatore rossonero si è giocato la panchina. E lunedì prossimo ci sarà anche il derby che rischia di consegnare lo scudetto all’Inter. Va avanti anche la Fiorentina. Insomma se in Champions League abbiamo combinato poco, per il resto abbiamo fatto il massimo. Sembriamo quasi una potenza, non ci resta che vincere qualcosa…
ATALANTA, ROMA E FIORENTINA PORTANO 5 ITALIANE IN CHAMPIONS LEAGUE Poveri voi, se siete irrimediabili nostalgici di quando in Coppa dei Campioni ci andava una squadra sola, e cioè
Europa League, la Roma vince a San Siro contro il Milan, decide ancora Mancini come nel derby. Ma è la notte dell’Atalanta di Gasperini, straordinaria impresa a Liverpool: netta vittoria con due gol di Scamacca e uno di Pasalic. Semifinale ipotecata
L’ATALANTA, SCAMACCA, GASPERINI E L’IMPRESA DI LIVERPOOL “You’ll never eat polenta alone”, recitava lo striscione sbruffone innalzato in uno degli stadi più icon
A Mancini lo sventolatore di bandiere laziali con tanto di “sorcio” al posto dell’aquila appena una multa irrisoria. Dopo Acerbi assolto per insufficienza di prove, torna di moda il “materazzismo”. I difensori delle big e della Nazionale, che deve rimanere immacolata, diventano così intoccabili. Tra patteggiamenti, indufficienze di prove e buffetti la giustizia sportiva tollera, aggiusta, perdona e si adegua al nuovo clima di tolleranza verso questi nuovi pessimi gladiatori degli stadi. Insomma ormai possiamo chiamarla Aggiustizia Sportiva…
Il materazzismo è tornato di moda, e siccome ci abbiamo vinto un mondiale ci adeguiamo. Soprattutto se l’indulgenza riguarda quei valorosi calciatori intoccabili,ultrà di squad
Contro la Roma di De Rossi l’Inter scopre l’eccitazione del brivido rischiando quello che non aveva rischiato con la Juve, ma nel momento più delicato Thuram la risolleva e la guida verso la vittoria. Il francese segna e provoca l’autogol di Angeliño, così come prima aveva provocato l’autogol di Gatti e il ko della Juve. Arrivato come soluzione di rincalzo per sostituire Lukaku, Thuram è assai di più della semplice spalla di Lautaro. Simone Inzaghi sta teleguidando col joystick l’Inter verso lo scudetto.
SERIE A 2023-2024 GIORNATA N. 24 Venerdì 9 febbraio 2024 Salernitana-Empoli 1-3 Sabato 10 febbraio 2024 Cagliari-Lazio 1-3 Roma-Inter 2-4 Sassuolo-Torino 1-1 Domenica 11 febbraio
Mancini cambia Nazionale così come cambia cravatta (da azzurra a verde), l’Arabia Saudita lo annuncia come nuovo ct in uno spot che evoca la vittoria dell’Europeo, e nasconde, ovviamente, la mancata qualificazione ai Mondiali. In appena due settimane il clamoroso salto della quaglia, il benservito ferragostano all’Italia e la firma per l’Arabia Saudita il cui flirt ha tentato grottescamente di nascondere dietro incomprensioni, tensioni col presidente Figc Gravina, divergenze sullo staff e vis così. La verità è che è solo una banale, ma peantissima, storia di soldi. Tanti, tantissimi: per lui e per il suo clan di amici… Mancini però ha mal calcolato un dettaglio, questa storia lo segnerà per sempre. Per tutti sarà sempre il mercenario, che non si è dimesso quando è stato sbattuto fuori dai Mondiali dalla Macedonia del Nord, ma lo ha fatto non appena ha sentito il profumo dei petrodollari….
Cambiare nazionale, così come si cambia cravatta. Un verde fluorescente scelto fra mille altre direttamente dalla sua cabina armadio. Roberto Mancini si è presentato così ai su
Non si vive di soli spot Tv, buon Ferragosto alla Nazionale: Roberto Mancini saluta e se ne va, lasciando la panchina da ct dopo 5 anni tra trionfi e disastri. Cosa è successo per scatenare questa improvvisa bufera nelle acque piatte della squadra azzurra? Probabile che l’ ex ct abbia sentito i richiami di questi contratti faraonici che girano in Arabia Saudita e dunque basta con la Nazionale dopo il trionfo agli Europei ma anche una cocente mancata qualificazione ai Mondiali (la seconda consecutiva) ad opera della Macedonia del Nord. Cinque anni da ricordare, ma anche un rapporto che ormai si andava trascinando in un tran tran senza grandi prospettive e un panorama di calciatori convocabili abbastanza deprimente. Ora non ci resta che aspettare il prossimo ct. Parliamo chiaro, no a Gattuso, Cannavaro, De Rossi o Buffon – essere campioni del mondo non conta – no a Conte minestra riscaldata, che alla Nazionale voltò le spalle per il Chelsea, sì a Luciano Spalletti. Ma dopo lo scudetto vinto a Napoli e la clamorosa separazione bisogna parlarne con De Laurentiis e sai quanti ostacoli? Auguri alla Nazionale allora, la squadra di tutti e di nessuno…
Roberto Mancini vi saluta tanto e augura buon Ferragosto a tutti. La bufera nel cuore dell’estate ci coglie in costume da bagno, gli zoccoli ai piedi e le ciambelle dei ragazzini
Il biscotto siamo noi. Il flop dell’Under 21 fuori dall’Europeo e dalle Olimpiadi fa scopa con la crisi della Nazionale fuori da due Mondiali consecutivi. E il problema si allarga ulteriormente se consideriamo che alcuni giocatori dell’Under sono gli stessi della squadra maggiore. Tonali è travolto dalla propria vicenda personale del trasferimento al Newcastle, Gnonto è un attaccante cui si è rivolto anche Mancini stesso senza ottenerne granché, mentre il no alla convocazione di Kean, giocatore come tanti, significa che la crisi non solo tecnica è davvero profonda. Di rifondazione in rifondazione e di flop in flop bisogna ormai ammettere solo una cosa: non sappiamo proprio che fare.
Il pericolo maggiore è l’indifferenza, perché di flop in flop si finisce quasi per farci il callo e un’eliminazione in più o in meno non fa più differenza. Il flop dell’
La domanda sorge spontanea: ma chi è Mateo Retegui? Al di là delle sorprese nelle convocazioni azzurre di Mancini, si può rispondere banalmente: beh, meno male che almeno Retegui, oriundo proveniente dall’Argentina, c’è. La Nazionale ha una crisi di vocazioni, non trova abbastanza calciatori di qualità da chiamare, per cui Mancini deve fare i salti mortali per trovare i giocatori. Ma dire che la colpa è di Napoli, Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio etc che non fanno giocare gli italiani è solo voler nascondere la realtà. La percentuale di stranieri che giocano nel nostro campionato (62,7%) non è molto superiore agli altri campionati europei. Il problema di fondo è la mancanza in assoluto di talenti e di campioni, che poi giochino in Italia o altrove non fa differenza. L’importante è che facciano esperienza in grandi club internazionali. E purtroppo, in assoluto, ci sono troppi pochi calciatori italiani bravi all’estero. Nella Nazionale di Mancini ci sono solo 7 calciatori italiani che giocano in club esteri: Donnarumma, Jorginho, Verratti, Scamacca, Gnonto, Grifo e Retegui. L’Argentina campione del mondo in Qatar ha solo un nazionale che gioca in patria: il terzo portiere. Forse i nostri ragazzi ormai guardano agli altri sport, e forse i nostri giovani calciatori sono troppo mammoni e non vanno a cercare fortuna all’estero… Resta la strada già percorsa dalla Francia, della Nazionale multiculturale: bisogna aspettare gli italiani figli e nipoti di immigrati, i nuovi azzurri di seconda e terza generazione
Va bene, partiamo almeno da un punto fermo e acclarato. Mateo Retegui non lo conosce nessuno, a parte gli addetti i lavori e chi magari ha letto un po’ più approfonditamente le
SERIE A, 25a GIORNATA – Roma-Juventus non valeva certo lo scudetto, ma è stato vissuto e giocato come se fosse ancora la magica partita degli anni 80. Alla fine, dopo tutti i veleni della vigilia, l’ha spuntata Mourinho, che prima ha abbracciato affettuosamente Allegri e poi lo ha trafitto con una gran botta di Mancini. Mourinho se l’è giocata senza un centravanti di ruolo, Allegri tenendo sempre Chiesa in panchina e preferendogli Di Maria, che però questa volta non ha fatto certo una partita straordinaria. Per la Juve anche la mazzata della follia di Kean che entra e dopo pochi secondi si fa espellere. All’allenatore bianconero adesso preme scacciare la depressione che attanaglia la Juve: “Stiamo facendo il possibile, ma siamo un po’ fragili. Nel calcio non è mai esistita una storia come quella capitata alla Juve quest’anno”.
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 25 Venerdì 3 marzo 2023 Napoli – Lazio 0-1 (67’ Vecino L) Sabato 4 marzo 2023 Monza – Empoli 2-1 (19′ Ciurria M, 51′ Satria