Il ritorno del campionato dopo 52 giorni significa passare all’improvviso da Argentina-Francia, una delle più belle partite della storia del calcio, a uno spettacolo minore. Il campionato oggi soffre tremendamente il confronto, non si può passare così a freddo da Messi e Mbappé a “signore e signori, ecco a voi Sassuolo – Sampdoria”. Non è solo un problema di interpreti, è anche come ci viene servita oggi la Serie A, sfarinata, spezzettata in un palinsesto in cui poi alla fine finisci per buttar via la gran parte di ciò che viene servito. Il Mondiale che spezza la Serie A alla fine è una trappola, non c’è lo spazio e il tempo per allontanarlo e dimenticarlo. Io aspetto solo Inter-Napoli, vorrei sapere se la squadra di Spalletti e Kvaratskhelia il campionato lo ha già chiuso o meno, ho ammirazione per Giroud, ho una gran curiosità della sorte che tocca alla Juve, vorrei sapere se Mourinho riuscirà a evitare l’etichetta di essere un “sola” e poco altro. Per il resto non ci resta che “far finta di essere sani”
Far finta di essere sani. Sinceramente, dopo 52 giorni senza la Serie A e riempiti per la massima parte dal Mondiale in Qatar, non ho tutta questa ansia di ripresa del campionato,
Sta nascendo una grande Juventus o siamo alle solite? Il caso Pogba divide, tutto o niente, o la va o lo spacca: vale per il francese, ma vale anche e soprattutto per la Juventus stessa. Con Pogba che resiste ad alti livelli, Bremer (ma al posto di De Ligt…), Di Maria, Paredes e il miglior Mertens, e/o Muriel, e/o Kostic sarebbe addirittura una Juventus invidiabile e sicuramente grande protagonista, viceversa se tutta l’operazione rilancio si inceppasse tra le mille variabili possibili, i bianconeri rischiano di ricadere negli affanni e nelle tensioni degli ultimi due anni. E fare un altro grande favore a Milano…
O la va o lo spacca. Il caso Pogba divide, e comunque sconcerta. Si va dall’ “audace colpo” a “l’hanno preso rotto”. E dunque, per dirla brutalmente, una “sòla&#