L’inquietante caso della curva dell’Inter svuotata a forza di minacce e sotto l’uso di prepotenza e violenza dagli ultras nerazzurri in segno di lutto per l’omicidio del capo ultras, ucciso in un regolamento di conti della malavita milanese. Le proteste degli spettatori cacciati via sono cadute scandalosamente nel vuoto. La polizia ha lasciato che il reato venisse portato a termine, sotto il ricatto di eventuali più gravi incidenti. Inaccettabile anche che gli steward non abbiano fatto niente, e che l’Inter non abbia subito dato solidarietà e assistenza agli spettatori – famiglie con bambini comprese – così assurdamente e inaccettabilmente danneggiati. L’episodio una volta di più testimonia il controllo mafioso del territorio dello stadio da parte degli ultras e soprattutto l’inquietante e dimostrata ormai connessione tra movimento ultras e criminalità organizzata.
C’è un evidente ulteriore arretramento nella civiltà negli stadi. E un’avanzata della violenza, di fronte a una lotta contrastante insufficiente e talvolta addirittura inesis
La soppressione di San Siro ormai è quasi un dato di fatto. Non esiste più opposizione, né da parte del Comune di Milano né da parte dei media stessi che assecondano il grande progetto speculativo di Inter e Milan. In ballo oltre 1.200 milioni di investimento, un grande e prezioso bene pubblico che viene distrutto per lasciar guadagnare i privati. Insomma si sta dando il via alla demolizione di un pezzo di storia del calcio italiano e di Milano stessa. Non potendo oltrepassare limiti e percentuali di legge in termini di edilizia, ma non volendo comunque rinunciare a centro commerciale e altro, si finisce col farne pagare il prezzo a un impianto che significa moltissimo per tutti gli amanti del football. La scarsa opposizione e soprattutto l’apprezzamento della strategia dei due club di proprietà straniera – oggetto tra l’altro di ripetuti passaggi di proprietà, concreti e anche ipotizzati nel futuro e che certo non sentono il richiamo del cuore e del sentimento – porterà dunque alla polverizzazione del Meazza. Un triste “requiem per San Siro, poi via alle pinze frantumatrici…
Rassegnazione, assuefazione. O forse molto più brutalmente: non frega niente a nessuno. E’ impressionante come la soppressione, l’eliminazione fisica dello stadio di San S
Tutto a posto e niente in ordine nel Milan campione d’Italia. 1300 milioni di business a parte, l’operazione che sta portando il Milan da Elliott a RedBird è al momento un grande caos. Sono rimasti tutti al posto loro, ma Maldini e Massara che sono i costruttori, dal punto di vista tecnico, della squadra scudetto hanno le mani legate. Oltre la questione contratto rinnovato solo all’ultimo giorno prima della scadenza, sono i rapporti di forza interni, le strategie e il budget che non sono definiti. Anzi una questione aperta e pure velenosa. Maldini è in sintonia col nuovo proprietario americano Jerry Cardinale, ma di fatto la gestione e il potere decisionale sono ancora tutti in mano a Ivan Gazidis, con cui i rapporti sono ai invece minimi termini e il dissidio totale. Ne va di mezzo il mercato e la programmazione per la prossima stagione in cui il Milan dovrà difendere il titolo e cercare di fare una bella Champions League. Insomma è una questione di gelosia, il Milan in mano a Fratelli Coltelli…
Tutto a posto e niente in ordine. Vincere lo scudetto e fermarsi lì. Anzi tornare un po’ indietro. La paura, forse solo una sensazione sbagliata ma a oggi la fotografia è quest
Il derby Milan-Inter, in un San Siro che vogliono abbattere. Inter favorita
Vorrei che entrando a San Siro per il Derby, o anche mettendoci davanti alla TV, rivolgessimo un pensiero doveroso al Meazza. E alla sua maestosità decadente e offesa. Se il Derby